Il Frosinone è in maglia rosa, ma il giro è lungo altre venti tappe

Il Frosinone come in un Giro d'Italia: ritrova al posto giusto passisti, velocisti e scalatori. Capitani e gregari. Il prossimo non è un tappone dolomitico. Ma quella di Cittadella è una tappa che può fare selezione

di Fabio CORTINA

e Giovanni GIULIANI

*

 

Se il campionato fosse una corsa a tappe di ciclismo potremmo dire che, dopo aver ritrovato la maglia rosa con la frazione per velocisti contro un Pro Vercelli in disarmo, per il Frosinone arriva una tappa ben più impegnativa.

Certo quello di Cittadella non è un tappone di montagna con il Gavia o il Mortirolo da scalare ma è, comunque, una di quelle tappe insidiose che servono a testare come è davvero la condizione di una formazione che ha ritrovato la vetta offrendo contro la Pro una bella dimostrazione di forza.

 

SCALATORI, PASSISTI, VELOCISTI

Un Frosinone che ha trovato (e ritrovato) scalatori, passisti e velocisti importanti: pensiamo al rientro di Paganini, pensiamo anche al ritorno al gol di Federico Dionisi che davvero può essere l’arma in più di questa seconda parte di stagione. E poi i nuovi acquisti Chibsah e Konè, oppure i difensori goleador. Unendo tutti questi elementi il Frosinone è arrivato a quota 14, come i risultati utili consecutivi.

Ora le conferme si attendono su un campo come il Tobombolato che non è propriamente una roccaforte. Il grosso dei suoi 35 punti, infatti, il Cittadella li ha fatti fuori casa (ben 20), mentre tra le mura amiche ha già rimediato quattro ko. Insomma anche i numeri ci dicono che la tappa di domenica, almeno sulla carta, non è una si quelle che toglie subito il fiato. Ma bisogna pedalare con costanza ed in nome della famosa continuità. Solo cosi si difende la maglia rosa, o magari, si incrementa il vantaggio sul gruppo.

 

LE DUE MAGLIE ROSA

La maglia rosa però ce l’ha pure il Palermo, non solo nel parallelismo, ma anche per questioni cromatico-societarie.

Due in testa per due posti che garantiscono la promozione diretta, ma la squadra di Longo non deve dimenticare che la corsa non è e non sarà solo a due. Il campionato è lungo, è come un Giro d’Italia e le insidie possono essere dietro l’angolo, sempre. Le cadute, le crisi di fame, la squadra che non tira abbastanza con i gregari che non riescono ad essere all’altezza della situazione.

Nelle venti tappe che mancano toccherà saper dosare le energie e studiare la strategia giusta ed adatta per ogni avversario, senza dimenticare però che il Frosinone è tra le squadre più forti e non deve adattarsi a nessuno, se non per sfruttarne i punti deboli.

 

STRATEGIE FUTURE

A Cittadella qualche cosa nell’atteggiamento cambierà, perché la squadra veneta in mezzo al campo fa tanta densità ed il Frosinone di Longo, privilegiando la fase offensiva, a volte resta scoperto in mezzo.

Giocheranno Konè e Chibsah insieme? Oppure Dionisi e Ciano faranno gli straordinari agendo a turno da supporto alla mediana?

Longo sa quello che fare e noi abbiamo fiducia nelle sue capacità. A Cittadella bisogna alzarsi sui pedali e provare a fare selezione nel gruppo di testa: le capacità non mancano e la forza neanche, ora che si è davanti non si può lasciare nulla di intentato, senza dimenticare che il giro è lungo e le montagne vere ancora devono arrivare.