
Accelerazione per il caso delle presunte irregolarità del club lombardo nei pagamenti dell'Irpef e dei contributi Inps. Società e dirigenti a processo (il 29 maggio?) davanti al Tribunale Federale. Scontato il -4, Figc e Lega dovranno decidere se riscrivere subito la classifica o aspettare l'appello. Il Frosinone verso la salvezza diretta. Bocciato il ricorso della Salernitana al Collegio di Garanzia del Coni. La posizione della Sampdoria
Nessun colpo di scena, nessuna sorpresa. Tutto secondo copione. Nel primo pomeriggio sono arrivati i deferimenti del Brescia, del presidente Massimo Cellino e del consigliere delegato Edoardo Cellino sul caso delle presunte irregolarità nei pagamenti dell’Irpef e dei contributi Inps. La memoria difensiva, tesa a dimostrare un presunto raggiro subito dal Brescia per mano del Gruppo Alfieri che avrebbe ceduto crediti fiscali risultati inesistenti, non è bastato a scongiurare il deferimento al Tribunale Federale Nazionale. Si accelerano al massimo i tempi per definire una situazione che ha spedito nel caos la Serie B. Per il Frosinone un passo importante verso la salvezza diretta se come si prevede il Brescia verrà penalizzato.
Il deferimento

Il Procuratore Federale Giuseppe Chinè a seguito di segnalazioni della Co.Vi.So.C., dunque, ha “rinviato a giudizio” il Brescia ed i Cellino per una serie di violazioni di natura amministrativa. Si legge nel provvedimento: “Per non aver ritualmente assolto agli obblighi di versamento, entro il termine del 17 febbraio 2025 di quota parte delle ritenute Irpef e dei contributi Inps, relativi alle mensilità di novembre e dicembre 2024 e gennaio 2025, ed entro il termine del 16 aprile 2025 delle ritenute Irpef e di quota parte dei contributi Inps relativi alla mensilità di febbraio 2025″.
“La società è stata deferita a titolo di responsabilità diretta per le violazioni disciplinari ascritte ai propri legali rappresentanti pro-tempore nonché a titolo di responsabilità propria”, chiosa il Procuratore federale. Oltre al Brescia per gli stessi motivi, è stato deferito il Trapani in Serie C ed il suo presidente Valerio Antonini.
La tesi del Brescia
In mattinata la tanto attesa audizione alla Procura Federale della Figc nel quartier generale di via Campania a Roma si è trasformata in una memoria difensiva presentata dagli avvocati del Brescia. Della serie “scripta manent, verba volant”. Per evitare equivoci, contraddizioni e fraintendimenti il club lombardo ha preferito mettere nero e bianco le sue ragioni.

La società lombarda nella memoria ha insistito sulla tesi della presunta truffa di cui sarebbe stata vittima. Si ritiene parte lesa e per questo ha escluso il patteggiamento che sarebbe un’ammissione di colpa controproducente soprattutto dal punto di vista penale e civile. Ed infatti Massimo Cellino ha denunciato la Alfieri spv srl, società da cui ha acquistato i famigerati crediti di imposta ritenuti fantasma, l’ex dg Luigi Micheli e il commercialista bresciano Marco Gamba che avrebbero avallato l’operazione.
Gli avvocati di Cellino hanno scritto di “dover ragionevolmente far fronte nell’immediato alle contestazioni rappresentate dall’Agenzia delle Entrate onde scongiurare la nefasta ipotesi dell’esclusione dalla partecipazione al prossimo campionato calcistico, con tutte le intuibili conseguenze che ne deriverebbero sia in termini di operatività aziendale, di danno reputazionale e, non di meno, di disastroso impatto nel tessuto sportivo e sociale della città di Brescia”. Tuttavia i deferimenti non sono stati evitati. Come la dura contestazione della tifoseria nei confronti di Cellino che è arrivata fino a Roma con un sit-in davanti all’ufficio della Procura.
La road map

Il processo sportivo dovrebbe celebrarsi il 29 maggio a Roma davanti al Tribunale Federale Nazionale. La sentenza sarà immediata: scontate, come da normativa, le sanzioni di 4 punti (2+2) in questa stagione ed altri 4 (2+2) per la prossima. Figc e Lega B, analizzata la sentenza, decideranno se riscrivere subito la classifica (Brescia in C, Frosinone salvo) organizzando il nuovo playout per i primi giorni di giugno (andata Sampdoria-Salernitana), oppure aspettare la Corte d’Appello) per concludere i gradi endo-federali per una posizione più salda. Molto dipenderà dalla solidità o meno della sentenza dopo il parere degli uffici legali.
Salernitana, bocciato il ricorso al Coni

La Salernitana aveva anticipato il deferimento rivolgendosi al Collegio di Garanzia del Coni con un ricorso per chiedere l’annullamento del comunicato che ha disposto il rinvio del playout. Il ricorso in queste ore è stato respinto. “Non appaiono sussistere i presupposti dedotti da parte ricorrente per l’accoglimento dell’istanza cautelare”, si legge nella nota ufficiale del Collegio di Garanzia. “Le vicende sottoposte al vaglio del Collegio non riguardano, comunque, questioni di diritto e di legittimità di pronto scrutinio – ha aggiunto il Collegio – La controversia deve, pertanto, essere trattata assicurando il pieno contraddittorio fra tutte le parti e, per l’effetto, la piena conoscenza del merito della stessa“.
Ma cosa c’era dietro a questo ricorso? Al di là delle belle parole sul rispetto delle regole e dei tifosi, la richiesta di giocare al più presto il playout col Frosinone aveva lo scopo di cristalizzare la classifica. In pratica la squadra vittoriosa sarebbe salva, quella perdente verrebbe riammessa dopo la probabile penalizzazione di Brescia. Lombardi in Serie C con Sampdoria, Cittadella e Cosenza. Un ricorso al Coni che tra l’altro dovrebbe essere seguito da un altro al Tribunale Federale Nazionale. La Lega, col supporto della Figc e del Governo, invece ha scelto un’altra strada valutando entrambi i percorsi tutti a rischio contenziosi.

Il ricorso è stato predisposto dagli avvocati Eduardo Chiacchio, Francesco Fimmanò e Rino Sica.“Il Collegio di Garanzia dello Sport ha ricevuto un ricorso presentato dalla U.S. Salernitana 1919 S.r.l. contro la Lega Nazionale Professionisti Serie B nonché contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio per l’annullamento/revoca del comunicato ufficiale n. 211 del 18 maggio 2025, con il quale la LNPB ha disposto il rinvio delle gare di play-out in programma il 19 e 26 maggio 2025 come da comunicati ufficiali 202 del 10 maggio 2025 e 209 del 14 maggio 2025, a data da destinarsi”, si legge sul sito del Coni che fornisce le motivazioni del ricorso.
“La ricorrente, U.S. Salernitana 1919 S.r.l., chiede al Collegio di Garanzia, in accoglimento del presente ricorso, di annullare il comunicato ufficiale LNPB n. 211 del 18 maggio 2025, perché illegittimo, illogico, incoerente, e, per l’effetto, di disporre le misure più urgenti atte a ripristinare lo status quo ante rispetto al comunicato stesso, con il riconoscimento del diritto della Salernitana a disputare i play-out con il Frosinone Calcio, secondo la classifica ufficiale”. Poco fa la bocciatura del ricorso che ha spento le velleità del club granata almeno su questo piano.
Assemblea infuocata
Il caos-Serie B inevitabilmente si riverberà nell’assemblea di Lega che si svolgerà venerdì 23 alle 12. Le società coinvolte coglieranno l’occasione per far sentire le loro ragioni. In particolare la Salernitana che ha contestato sin da subito la linea della Lega con il rinvio del playout. Anche la Sampdoria comunque è pronta a dare battaglia e con il suo avvocato De Gennaro ha predisposto un dossier-salvezza. Il club blucerchiato, dopo giorni di silenzio, ha preso posizione in una nota con cui in primis ha smentito di aver chiesto o ricevuto “trattamenti di favore durante il delicato processo di ristrutturazione del proprio indebitamento”.

Ed ha aggiunto: “In relazione alle presunte irregolarità oggetto di indagine da parte della Procura Federale e attribuite al Brescia Calcio, U.C. Sampdoria è ad oggi il soggetto maggiormente danneggiato da tali condotte che, ove confermate, non potranno che comportare una revisione della classifica finale del campionato di Serie B 2024-25 secondo quanto previsto dalle normative vigenti. Come sempre accaduto, U.C. Sampdoria rispetterà le decisioni degli organi competenti di giustizia sportiva, precisando in ogni sede opportuna che l’applicazione di sanzioni conseguenti ad irregolarità commesse nel corso della stagione sportiva non costituiscono favoritismi di alcun genere ma l’ineluttabile conseguenza di condotte illecite”.