Covid-19, tanta melina e palla in tribuna: il calcio e lo sport restano ancora al palo

L'atteso supervertice tra Spadafora e lo stato maggiore di Figc e Leghe non ha sciolto i nodi. Il Ministro ha preso tempo e deciderà nei prossimi giorni se dare o meno l'ok alla ripresa degli allenamenti. Ma anche le altre discipline aspettano un segnale per ripartire. La serie B intanto batte cassa e chiede alla serie A il rispetto degli accordi sui contributi solidaristici. I cadetti deliberano una donazione alla Protezione Civile per le famiglie dei sanitari morti nella lotta al coronovirus.

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Gioco all’italiana e non poteva essere altrimenti. Tanta difesa e qualche sporadico contropiede, in verità neppure architettato bene. E poi melina ed ancora melina. Passaggi indietro al portiere in quantità industriale e alla bisogna palla in tribuna perché non si sa mai. Il calcio resta col fiato sospeso come anche tutto lo sport. Si riparte o non si riparte? Questo il dilemma. O meglio lo stallo. Neanche il nodo allenamenti è stato sciolto. Si potrà ricominciare a sgambettare il 4 maggio? Decisione di nuovo rinviata. Doveva essere una giornata campale tra riunioni ed assemblee. Ma non lo è stato. Lo stop dettato dall’emergenza coronavirus per adesso resta tale.

Dunque il tanto atteso supervertice tra il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora del M5s e lo stato maggiore del calcio tricolore si è risolto con un nulla di fatto. Tutto resta in sospeso come da oltre un mese a questa parte. Quarantacinque giorni di parole, buone intenzioni, frasi fatte, molto politichese e polemiche. Insomma fuffa. Una delle principali industrie italiane ed uno dei più importanti fenomeni sociali meritano sicuramente più chiarezza e soprattutto un piano di ripartenza rigoroso sia in caso di ripresa dei campionati o di stop definitivo.    

Due ore di call conference e un salomonico 0-0
Il ministro Vincenzo Spadafora

Si sono giocati anche i tempi supplementari ma il gol vincente in un modo o in un altro non è arrivato. La riunione è iniziata a mezzogiorno ed è terminata alle 14.

Collegati il ministro, il presidente della Figc Gabriele Gravina, il vicepresidente vicario Cosimo Sibilia (numero uno anche dei Dilettanti) e il segretario generale Marco Brunelli; i presidenti delle tre Leghe Paolo Dal Pino (serie A), Mauro Balata (B) e Francesco Ghirelli (Lega Pro); i presidenti dell’Assocalciatori Damiano Tommasi, dell’Assoarbitri Marcello Nicchi e dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri; Maurizio Casasco, presidente Federazione Medico Sportiva; Paolo Zeppilli, presidente Commissione Medico Scientifica della Figc; Francesco Vaia, esperto della Commissione.

Un  palcoscenico affollato e qualificato per discutere sul futuro prossimo del calcio. Ma alla fine la montagna ha partorito il topolino. Ovvero una nota del ministero che sottolinea come il vertice abbia permesso “di approfondire gli aspetti legati alla possibile ripresa degli allenamenti nella massima sicurezza per atleti e tecnici delle società sportive“.  

Ho ascoltato con grande attenzione le diverse posizioni emerse – prosegue il comunicato – Nei prossimi giorni, dopo un confronto con il Ministro della Salute e il Comitato tecnico scientifico, emaneremo le disposizioni aggiornate in merito alla possibilità e alle modalità per una ripartenza degli allenamenti“. Palla indietro e nuovo giro

Attese deluse

Foto Engin Akyurt / Pixbay

Ci si aspettava di più dal supervertice col Ministro Spadafora. Inutile negarlo. Era stato reclamizzato come l’incontro decisivo per le sorti del calcio. Un incontro che doveva dare un indirizzo più chiaro ed invece ha trionfato l’attendismo e il politichese.

Federazione e Leghe probabilmente speravano di portare a casa un risultato diverso dopo le riunioni delle ultime ore e il varo del protocollo sanitario. La Lega di Serie A ieri aveva confermato all’unanimità la volontà di chiudere la stagione pur mantenendo sempre gli standard di sicurezza. La sensazione è che, oltre all’emergenza sanitaria, si stiano giocando anche altre partite. 

La Lega di Serie B

Mauro Balata, presidente della Lega di Serie B

L’assemblea dei cadetti si è riunita in videoconferenza subito dopo l’appuntamento col Ministro. Le 20 società si sono ovviamente adeguate all’impasse.

Il presidente Mauro Balata ha relazionato sull’incontro avuto al Ministero. La posizione della Lega è sempre la stessa. Bisogna tentare di chiudere il campionato rispettando la salute di tutti ed i provvedimenti del Governo. Tra gli interventi c’è da registrare quello di Oreste Vigorito, presidente del Benevento, che ha fatto presente come l’attuazione del protocollo sanitario necessiti di un sostegno economico della Lega ai club già in grosse difficoltà economiche.

Inoltre l’assemblea ha deciso di inviare alla Lega di Serie A e alla Federazione una lettera in cui si chiede, in continuità con le richieste già avanzate lo scorso febbraio, il rispetto degli accordi di separazione fra serie A e B sottoscritti nel 2009 e dei contributi solidaristici delle squadre promosse in A.

Temi questi fondamentali per la sostenibilità del sistema, soprattutto se posti in relazione ai rapporti fra leghe presenti in altri contesti europei dove si esprimono ben altri e più importanti valori“, spiega la Lega in una nota. 

La serie B ha stabilito anche di destinare la donazione, deliberata nelle scorse settimane, alla Protezione Civile a favore delle famiglie del personale sanitario morto nella lotta al coronavirus attraverso un fondo appositamente istituito con un’ordinanza dal responsabile del dipartimento Angelo Borrelli. 

Lo sport al Senato

Il Frosinone attende una decisione

Prima della videoconferenza con i dirigenti calcistici Spadafora era intervenuto al Senato al question time per rispondere a un’interrogazione sulla necessità dello sport di ripartire dopo il 3 maggio.

Il Ministro ha parlato di “graduale riapertura” anche se non si è sbilanciato troppo. “Dobbiamo riaprire lo sport perché è importante non solo come valore economico ma anche sotto l’aspetto sociale – ha sottolineato il ministro – Gradualmente  potremo pensare di far riprendere gli allenamenti. Per quello che riguarda i campionati e l’attività motoria all’aperto, tanto richiesta dai nostri cittadini, valuteremo assieme al Comitato tecnico scientifico. Questa ripartenza ci deve essere, ma va tutelata pure la salute di tutti i cittadini italiani“.

Infine Spadafora ha annunciato: “Ho inviato una lettera al Coni e al Cip per chiedere come le federazioni possono applicare protocolli sanitari per riprendere le attività sportive in sicurezza e venerdì riceverò gli esiti di questo lavoro“.

E la melina continua.