Difesa granitica e spirito di corpo: le difficoltà esaltano il Frosinone

Per la seconda volta la squadra giallazzurra conquista un risultato positivo malgrado l'inferiorità numerica. I numeri certificano una squadra solida e indomabile dopo l'espulsione di A. Oyono. Darboe ed Ambrosino in giornata di grazia. Sabato contro il Sudtirol inizia un ciclo-verità

Matteo Sansoni

Le storie dietro ai numeri

Così come nel match d’andata, il “derby” tra canarini finisce in parità per 1-1, regalando al Frosinone un’importante iniezione di fiducia. Per come si era messo il match, infatti, si tratta di un punto tanto importante quanto pesante per il Frosinone che, nonostante si ritrovi a giocare per oltre un’ora in inferiorità numerica causata da un’ingenuità di Anthony Oyono, riesce a trovare un insperato pareggio grazie all’inedito asse Ambrosino-Darboe. E’ la seconda volta (contro il Pisa) che il Frosinone gioca in 10 contro 11 per buona parte della gara e riesce a strappare un risultato positivo.

Il “migliore in campo” è il gruppo, inteso nel senso stretto del termine, con una squadra che trova la forza per soffrire e reagire insieme, riacciuffando una situazione che sembrava ormai compromessa soprattutto dopo il vantaggio del Modena. Adesso, lo step successivo sarà trovare gli stessi stimoli e la stessa coesione anche in momenti di ordinaria amministrazione e non solamente in occasioni di emergenza.

L’espulsione condiziona i numeri dei giallazzurri

A. Oyono espulso a Modena

È ovvio, il giocare per oltre sessanta minuti in inferiorità numerica fa saltare completamente il piano partita pensato da Leandro Greco, condizionando, di conseguenza, anche i numeri del match. Primi minuti di studio tra le due squadre, con tanto possesso e poche emozioni (eccezion fatta per il palo colpito da Battistella). Il vero spartiacque, come già detto, è l’espulsione di Oyono, che interviene a metà campo con il piede a martello sulla caviglia di Magnino.

Dati alla mano, infatti, il Modena si impone per possesso palla (69%, contro il 31% del Frosinone) e tiri tentati (19 a 5), di cui, però, solamente 3 in porta, contro i 2 del Frosinone. Dal punto di vista difensivo, numeri ovviamente ribaltati ed in favore dei giallazzurri che primeggia per contrasti riusciti (10, pari all’83% di quelli tentati) e ben 44 rinvii, figli ovviamente dell’inferiorità numerica.

La “muraglia” ciociara

Monterisi e Cerofolini

Difficile capire realmente se siano più i meriti della retroguardia ciociara o più i demeriti di un Modena, fischiato a fine partita dai propri tifosi, quasi mai realmente pericoloso dopo il vantaggio di Palumbo, nonostante la superiorità numerica.

Ordinato e attento, nel complesso, quasi tutto il reparto, ad eccezione ovviamente dell’espulso A. Oyono, davvero troppo ingenuo nel lasciare i suoi in inferiorità numerica in un match così importante, soprattutto per l’inutilità del fallo.

Prima gioia in maglia frusinate per Darboe

Darboe a segno al “Braglia”

A otto mesi di distanza dall’ultima volta, ritrova il gol il centrocampista gambiano, il terzo da professionista e il primo in maglia ciociara. Bene la prova del numero 55 anche in fase di costruzione di gioco, con ben 11 passaggi riusciti nell’ultimo terzo di campo. Da un primo gol ad una prima presenza, quella del nuovo arrivato Koutsoupias, lanciato subito dal 1° minuto da Greco e autore di una prova ordinata anche se poco appariscente.

L’impressione, però, è che sicuramente con qualche allenamento in più con il gruppo potrà essere un fattore importante nella seconda parte di stagione dei ciociari.

Segni di ripresa anche dal reparto offensivo

L’attaccante Ambrosino (Foto © Mario Salati)

Nel pacchetto degli attaccanti spicca la prestazione maiuscola di Ambrosino, autore sì dell’assist vincente per il contropiede orchestrato e chiuso in gol da Darboe, ma anche di una partita di sostanza e sacrificio, con 38′ minuti giocati nella ripresa da unica punta e faro del gioco ciociaro. Al pari di Palumbo, l’attaccante scuola Napoli chiude il match con 3 occasioni create, tra cui l’ultima, che pecca leggermente di precisione per l’inserimento di Gelli.

Segnali di ripresa anche da Tsadjout, sacrificato da Greco nel corso dell’intervallo, ma autore di una buona prima frazione di gioco, dove prova la conclusione per due volte, entrambe, però, di facile lettura per Gagno.

Ripartire con carattere: febbraio mese del giudizio

Leandro Greco

Non basta di certo una partita per sistemare i limiti tecnici e caratteriali di questa squadra, ma la strada è sicuramente quella giusta. Il match contro il Sudtirol di settimana prossima e soprattutto, il mese di febbraio (con i ciociari impegnati contro Bari, Catanzaro, Reggiana e Salernitana) indicherà su quale strada potrà viaggiare la squadra di mister Greco, a cui vanno riconosciuti i meriti di un atteggiamento ritrovato e un gruppo coeso.