
In segno di lutto si sono fermati il calcio e tutte le altre discipline. Rinviate le partite in programma dalla Serie A ai Dilettanti. E' saltata Sassuolo-Frosinone valida per la 34^ giornata del campionato di B. Il recupero verrà effettuato il 13 maggio. Una scelta doverosa nei confronti di un Pontefice riformista, sempre vicino agli ultimi e con la passione per il San Lorenzo
Lo sport piange, s’inchina, prega e si ferma per Francesco. Il Papa-tifoso del San Lorenzo con tanto di tessera numero 88.235 della curva dello stadio “Nuevo Gasometro”. Il Papa che aveva giocato per strada con una palla di stracci. Il Papa appassionato di sport (“grande metafora della vita”) ed amico dei campioni. E così il calcio e lo sport hanno spento i motori per un giorno: dalla Serie A ai dilettanti non si è giocato come nelle altre discipline in un lunedì di Pasquetta triste e che rimarrà nella storia.
La Serie A apripista
In piena autonomia la Lega di Serie A, appena appresa la notizia della morte di Papa Francesco, ha stabilito il rinvio delle restanti 4 partite della 33^ giornata iniziata sabato: Torino-Udinese, Cagliari Fiorentina, Genoa-Lazio e Parma-Juventus. Antcipando di fatto la decisione della Federcalcio arrivata qualche ora più tardi. Niente Serie B, C e dilettanti. Non si è giocata quindi Sassuolo-Frosinone, valida per la 34^ giornata, già segnata da un altro lutto, la morte del padre di Fabio Grosso, tecnico degli emiliani ed ex giallazzurro. “Il Frosinone Calcio si unisce al dolore per la scomparsa di Papa Francesco esempio per tutti che verrà ricordato negli anni con profondo rispetto”, il messaggio di cordoglio del club ciociaro. La Serie A e la C (girone B) recupereranno mercoledì 23. La B invece ha scelto il 13 maggio alle 20.30 la data in cui si giocherà la giornata rinviata. In pratica diventerà l’ultimo turno di un campionato che sarebbe dovuto terminare il 9 maggio.

“Anche con una palla di stracci si fanno dei miracoli – si legge nella nota della Figc – Lo disse Jorge Mario Bergoglio nel corso di un’udienza privata con la Nazionale nel 2019, raccontando la sua passione per il calcio. Una ‘pelota de trapo’ che ha ispirato anche diverse iniziative che hanno legato il calcio, la Federazione e la Chiesa. L’ultima delle quali, in ordine di tempo, il progetto ‘Giubileo-Pelota de Trapo’, con le celebrazioni del Giubileo dello Sport che sarebbero culminate il 14 e il 15 giugno una speciale funzione in Piazza San Pietro presieduta da Sua Santità”.
Il cordoglio di Gravina
Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha voluto esprimere il cordoglio personale del mondo del calcio. “Il calcio italiano partecipa commosso al dolore di centinaia di milioni di persone per la dolorosa scomparsa di Sua Santità Papa Francesco – ha scritto Gabriele Gravina -. Grande esempio di carità cristiana e di dignità nella sofferenza, si è mostrato sempre attento al mondo dello sport e al calcio in particolare, di cui era appassionato“.

“La sua vicinanza umana, oltre che spirituale, ai malati, ai poveri e ai perseguitati di tutto il pianeta è stata la sua testimonianza più profonda, un faro che illuminerà le generazioni a venire. Resterà per sempre nei nostri cuori di fedeli e di amanti del gioco del calcio”, ha chiosato Gravina. Dunque la FIGC, d’intesa con tutte le componenti federali, ha sospeso tutte le competizioni ufficiali dalla Serie A ai Dilettanti.
Il Coni alle Federazioni: sospendete le attività
Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha invitato le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Associate e gli Enti di Promozione Sportiva a sospendere tutte le attività sportive previste nella giornata odierna e a far osservare un minuto di silenzio nelle manifestazioni in programma in Italia nel resto della settimana, per piangere la scomparsa del Santo Padre Francesco e onorarne la memoria.

“Lo sport italiano, profondamente addolorato, si unisce all`inconsolabile dolore per la scomparsa del Santo Padre Francesco, Jorge Mario Bergoglio – ha dichiarato Malagò – Il mondo è rimasto orfano di una guida spirituale che ha saputo illuminare il cammino dei fedeli e dell`intera collettività, grazie al suo messaggio ispirato alla fratellanza, alla mutualità e a quei valori che rappresentano il fine cui anelare per costruire una società migliore. Papa Francesco ha illuminato le nostre coscienze dimostrando costantemente la sua vicinanza al nostro mondo, condividendone gli ideali e le finalità”.
Papa Francesco e lo sport
Il Papa ha avuto un rapporto speciale con lo sport che amava in maniera viscerale. “Un catalizzatore di esperienze di comunità, di famiglia umana”. Una metafora della vita e della fede. Lo spirito di gruppo, l’impegno, il sacrificio, la lealtà, l’inclusione, il riscatto: principi fondamentali che sintetizzano il suo pensiero sull’importanza e il valore dello sport. Aveva giocato a basket come il padre Mario ed a calcio di cui era un grande appassionato. “Eravamo molto poveri e il pallone era di stracci. Ma il divertimento in piazza non mancava. Il mio ruolo all’inizio era difensore, ma ero una pata dura, una gamba dura. E quindi mi hanno spostato in porta dove ho imparato ad essere sempre pronto”. Il Pontefice, anni fa, scelse un’espressione del basket per comunicare con i sacerdoti: “Sappiate fare perno e quel perno è la croce di Cristo. Poi uno si muove, proteggendo la palla, con la speranza di fare canestro e cercando di capire a chi passarla“.

La passione per il San Lorenzo, squadra del Barrio de Almagro di Buenos Aires, fondata da padre Lorenzo Massa (origini piemontesi come il Papa) ai primi del ‘900, lo ha accompagnato per tutta la sua vita. Un tifo iniziato da bambino quando con i genitori andava allo stadio a vedere le partite ed ha sempre ricordato la gioia per la vittoria del campionato nel 1946. “Siete parte del mio patrimonio culturale”, ha definito il suo legame con il San Lorenzo. Mentre lo scrittore Osvaldo Soriano, altro tifoso celebre, definiva la passione del Papa “un peso che si trascina per la vita”. Una croce? Intanto in Argentina rimbalza l’ipotesi di intitolare il futuro stadio in Avenida de la Plata proprio a Papa Francesco; un’ipotesi che gli era stata sottoposta dal presidente del club Marcelo Moretti e che lui l’anno scorso aveva accettato.
Papa Francesco durante il suo pontificato ha incontrato diversi campioni ed atleti come Maradona, la nazionale di calcio e volley maschile e femminile ed i giocatori della Nba di basket ai quali chiese con forza di combattere il razzismo. “È uno che ha capito che, se non si avvicina ai poveri, la Chiesa cattolica, almeno in America Latina, perderà i suoi fedeli”, disse di lui il suo connazionale ct dell’Italvolley femminile Julio Velasco.