
[LA VETRINA] I giallazzurrini volano verso la seconda promozione in 3 anni nell’elite della categoria. Numeri, record, punti di forza e segreti di una squadra che sta dominando il torneo sin dall’inizio. Il forte impatto del tecnico Emanuele Pesoli, il ruolo chiave del direttore Alessandro Frara. Diversi i giocatori valorizzati
“Oh, respiriamo l’aria e viviamo aspettando primavera”. Canta Marina Rei in una famosa hit dell’estate del 1997. L’attesa sta quasi per finire perché il fatidico 21 marzo è alle porte. Ma a Frosinone la Primavera è già iniziata da un pezzo. Anzi si può affermare che è Primavera da settembre scorso. Nessun stravolgimento delle stagioni ma calcisticamente parlando per intenderci. Infatti la Primavera giallazzurra guida la classifica del girone B del campionato 2 sin dall’avvio. Una marcia che finora non sembra trovare ostacoli. In un’annata complicata per la società ciociara, l’exploit dei giallazzurrini è un motivo di grande orgoglio.
A 7 giornate dalla fine il Frosinone-baby di Pesoli è lanciato verso la promozione diretta in Primavera 1 ed il ritorno nell’elite della categoria dopo la dolorosa retrocessione dell’anno scorso. Sarebbe il secondo trionfo nel giro di 3 anni dopo quello firmato dal tecnico Giorgio Gorgone. Denominatore comune Alessandro Frara, responsabile del settore giovanile oggi come nel 2022.
I numeri del dominio
Il Frosinone ha conquistato la bellezza di 52 punti in 23 gare. E’ al comando con 6 lunghezze di vantaggio sul Napoli, battuto 2 settimane fa e forse l’unica vera rivale per la promozione diretta. Ben 7 invece i punti di distacco sull’Ascoli, terza della classe. Ha vinto 16 partite, pareggiate 4 e perse 3 (meno di tutte le avversarie). Vero punto di forza è la difesa: 19 gol subiti, record nel girone. Ma l’attacco non è così male: 41 reti segnate, terzo bottino del torneo dietro Ascoli e Ternana con 46 e Napoli con 47.

Altro dato determinante per il Frosinone è stato il fattore-campo (gioca sul campo della “Città dello Sport di Ferentino”). La squadra di Pesoli ha effettuato quasi percorso netto, ha vinto 10 gare su 11 con 1 pareggio. Insomma un autentico rullo compressore. In trasferta 6 successi, 3 pareggi ed altrettante sconfitte. Un rendimento comunque da record (come il Napoli) per il campionato. Numeri pesantissimi che certificano senza ombra di dubbio una stagione da protagonisti assoluti e lo strapotere finora mostrato.
Da Greco a Pesoli, il risultato non cambia

Il segnale forse più importante della forza della Primavera è arrivato ben presto quando c’è stato l’avvicendamento in panchina dopo 5 giornate. Leandro Greco, promosso in prima squadra per sostituire Vincenzo Vivarini, ha lasciato il posto ad Emanuele Pesoli dopo 4 vittorie ed 1 pari. Non c’è stato nessun contraccolpo come spesso capita in questi casi. I giallazzurrini invece hanno continuato a macinare vittorie. Tanto merito per Pesoli, 45 anni, originario di Anagni, ex difensore di buon livello tra Serie A, B e C ed allenatore emergente con esperienze nelle Primavere di Pescara e Viterbese dove ha anche guidato la prima squadra. Pesoli è entrato subito in sintonia col gruppo, regalando un’identità e trasmettendo principi di gioco importanti.

“Sono arrivato a stagione in corso ed ho trovato un gruppo già pronto tecnicamente e tatticamente, collaborativo e predisposto al lavoro – ha detto Pesoli in una recente intervista – Stiamo lavorando bene, sono soddisfatto anche dei 2008 che stanno crescendo. Ho uno staff che mi supporta, una rosa forte e una società che ci permette di lavorare in maniera tranquilla e serena senza farci mancare nulla”. Tra i segreti della Primavera c’è l’equilibrio che Pesoli ha saputo trovare. “La squadra sa esprimersi al meglio nelle due fasi, soffrendo al momento giusto ed avendo la forza per attaccare nei periodi cardine del match – ha aggiunto Pesoli – Partite dominate ma anche altre portate a casa con sacrifico e spirito di corpo. Andare sotto e ribaltarla. Oppure difendere un risultato è sinonimo di grande abnegazione. Da qui alla fine bisognerà sempre ragionare da squadra e non da singoli”.
La mano del capitano

Come 3 anni fa l’architetto di una squadra competitiva e vincente è stato l’ex storico capitano Alessandro Frara, tornato a capo del settore giovanile del Frosinone dopo la parentesi da direttore sportivo della Lucchese. Di concerto con il responsabile dell’area tecnica Guido Angelozzi, il dirigente ha indovinato tutto dalle scelte dei 2 tecnici (Leandro Greco ed Emanuele Pesoli) a quelle dei giocatori. Alcuni dei quali sono stati letteralmente valorizzati finendo nel giro della prima squadra. Il riferimento è a Barcella, Cichero, Filippo Grosso, Hegelund e Mezsargs (ceduto a gennaio al Sassuolo).

Insomma Frara si è confermato dirigente di spessore ed è avviato verso la seconda promozione. “Lo scorso anno quando sono rimasto senza squadra, mi ha chiamato il direttore Guido Angelozzi – ha raccontato Frara in una delle ultime interviste – Ci siamo incontrati e mi ha proposto di tornare. Ho accettato senza battere ciglio. Non è stato un passo indietro ma una grande opportunità. Ho lavorato tutta l’estate a stretto contatto con Angelozzi condividendo ogni scelta. C’era già una buona base, abbiamo aggiunto qualche giocatore e poi scelto il nuovo allenatore. E’ chiaro che, al netto dei risultati, la soddisfazione più bella è quella di portare in prima squadra il maggior numero di ragazzi. Questo è un motivo di grande orgoglio”.
“Oh, respiriamo l’aria e viviamo aspettando primavera”. A Frosinone la Primavera è già iniziata da un pezzo.