Il Frosinone non brilla, lampeggia; non domina, tiene palla; e si fa rimontare, di nuovo. Stavolta da un Cesena catenacciaro e in dieci
FROSINONE (3-4-1-2): Bardi; Brighenti (3′ st Soddimo), Russo, Krajnc; M. Ciofani, M. Gori (19′ st Matarese), Maiello, Beghetto; Ciano; Dionisi (28′ st Citro), D. Ciofani.
A disposizione: Zappino, Vigorito, Crivello, Besea, Tarasco, Volpe, A. Gori, Terranova, Verde.
Allenatore: Longo.
CESENA (4-4-1-1): Fulignati; Perticone, Esposito, Scognamiglio, Fazzi (39′ st Moncini); Kupisz, Schiavone (29′ st Donkor), Kone, Dalmonte (32′ st Vita); Laribi, Jallow
A disposizione: Agliardi, Melgrati, Mordini, Cacia, Panico, Maleh, Sbrissa, Setola, Rigione.
Allenatore: Castori.
Arbitro: sig. Luigi Pillitteri della sezione di Palermo; assistenti sigg. Giuseppe Borzomì della sezione di Torino e Davide Imperiale della sezione di Genova. IV Uomo sig. Eduart Pashuku di Albano Laziale.
Marcatore: 18′ e 30′ pt Laribi, 20′ pt Beghetto, 35′ pt Dionisi, 33′ st Soddimo, 40′ st Jallow.
Note: spettatori: 10.000 circa; angoli: 10-2 per il Frosinone; ammoniti: 41′ pt Perticone, 23′ st Schiavone, 45′ st Maiello; espulsi: 32′ pt Kupisz, 35′ st Cacia (dalla panchina); recupero: 1′ pt; 5′ st.
Dominare serve a poco se poi non si vince, soprattutto se sei in superiorità numerica ed in vantaggio a dieci dalla fine. Il Frosinone pare non voler più vincere, quasi come se ad un certo punto ci si debba far rimontare. Per forza. E pareggia così anche con l’arruffone e modesto Cesena, cadendo nella trappola di Castori e perdendo altri punti pesanti nella corsa verso qualcosa che adesso non è né raggiungibile, né tantomeno meritato.
FISCHIO D’INIZIO
Si parte 3-4-1-2 contro 4-4-1-1: è comprensibile da subito quale sarà il canovaccio della gara. Il Frosinone dimostra subito di voler fare la partita e domina il gioco a centrocampo. Al 4′ combinazione veloce tra Gori, Dionisi e Ciano, l’ex della partita esplode un sinistro stile Empoli, stavolta centrale e Fulignati si oppone di pugno. Dopo due minuti ci prova anche Dionisi da fuori, largo di poco. Il Cesena è compatto, si difende sistematicamente con sei effettivi ed il Frosinone pare attendere il momento giusto per colpire. Al 17′ ancora un tiro da fuori: stavolta è Gori che dopo aver recuperato un ottimo pallone ai 25 metri alza la testa e spara, Fulignati c’è.
Dopo diciannove minuti di possesso palla del Frosinone, il Cesena passa: palla persa in uscita dalla squadra di Longo, da destra cross di Kupisz in area per Laribi che sovrasta Matteo Ciofani e trafigge Bardi. Il Frosinone va sotto subendo il quarto gol consecutivo. Dopo un minuto Beghetto però fa vedere la maglia alla curva: il suo numero è 11, e l’esterno scuola Genoa segna il punto che graficamente lo rappresenta: 1-1. Palla dentro da destra di Gori, Kupisz si addormenta, il mancino gli strappa il pallone e da tre metri pareggia i conti.
MONOLOGO CANARINO
La gara torna ad essere un monologo giallo con la palla al piede e sprazzi di bianco affidati a lanci lunghi verso Jallow. Ciano al 22′ tira ancora fuori un coniglio dal cilindro delle punizioni: traiettoria arcuata che Fulignati strappa via dal sette. La squadra di Longo è in continua ed ossessiva proiezione offensiva, il Cesena si affaccia da Bardi al 31′ e l’estremo giallazzurro ci mette una pezza su colpo di testa di Scognamiglio da corner, ma è l’antipasto del peggio. Dopo un minuto il Cesena torna avanti: calcio di punizione da sinistra ed è ancora Laribi a segnare, grazie ad una deviazione decisiva di Daniel Ciofani.
Dionisi dopo pochi secondi prova a pareggiare subito con un colpo di testa, ma stavolta non va come prima. Il risultato resta lo stesso, anzi no. Sulla stessa azione infatti Kupisz colpisce Beghetto al volto, dopo qualche attimo l’arbitro espelle l’esterno ex Brescia ed assegna il rigore, tra le proteste furiose di Castori (In effetti Beghetto commette un fallo prima della manata, il rigore forse non c’è, ma l’espulsione è ineccepibile). Dal dischetto va Dionisi che spiazza Fulignati. Al 43′ traversa Frosinone su punizione, ma la notizia è che non ha tirato Ciano: il destro è di Maiello che da posizione defilata colpisce la barriera e la sfera va sulla traversa. Prima della fine del tempo il Frosinone si fa colpire in contropiede, il Cesena segna, ma c’era fallo su Russo. Però se in superiorità numerica prendi contropiede, qualcosa non va per il meglio. Si va a riposo così, sul 2-2.
SECONDO ATTO
Nella ripresa nessun cambio per le due compagini e stesso canovaccio dei primi 45 minuti. Dopo quattro minuti Longo però passa a quattro dietro: fuori Brighenti e dentro Soddimo, il mister si affida al 4-3-2-1. Soddimo al 6′ si fa vedere subito su cross di Matteo Ciofani, il suo colpo di testa è indirizzato all’incrocio e Fulignati sfodera una gran parata. All’8′ è Jallow a scaldare i guanti di Bardi da fuori: il portiere livornese c’è. Il Frosinone passato a quattro sembra aver perso lo smalto nella ricerca della rete, mentre i romagnoli non hanno alcuna fretta e giocano col cronometro.
Longo vede le difficoltà e cambia ancora: fuori Gori dentro Matarese, ora il Frosinone è tutto proiettato in avanti. Allo Stirpe però non accade nulla e la squadra pare spazientirsi, mentre il Cesena non si scompone. Così come non si scompone Fulignati che dice “no” a Maiello dopo una splendida azione tutta di prima dei giallazzurri. L’ultimo cambio per Longo porta il nome di Citro: l’ex Trapani entra per Dionisi infortunato al 26′. Al 31′ è gol Frosinone: cross da destra di Matteo per Daniel Ciofani, incornata precisa e Fulignati fa il fenomeno, ma poco dopo non può nulla su Soddimo che spara a colpo sicuro dagli undici metri. Ritorno con gol per il fantasista di San Basilio.
MALEDETTO CESARINI
Ora Longo predica calma, il Frosinone non deve aver paura dei fantasmi del passato e dell’assetto iper offensivo. Ma così non è: a sette minuti dalla fine il Cesena pareggia in maniera rocambolesca, da un’azione innocua sulla destra ancora un buco difensivo e Jallow, quasi per caso riesce a toccare in rete beffando Bardi che resta immobile. La squadra giallazzurra è paralizzata e prende ancora contropiedi senza riuscire più a creare nulla. Il finale è lo stesso di Empoli, lo “Stirpe” mugugna, anzi fischia in maniera assordante e ne ha ben d’onde.