Frosinone-Chievo è una partita che nulla ha da dire. Se non all'orgoglio. Ed a chi ama davvero il Frosinone. Per questo, amare è esserci
Novanta minuti. E nemmeno un’aspettativa. Novanta minuti da giocare in casa contro l’ultima della classe. Come se fosse una prova generale dell’immediato futuro. La serie B. Novanta minuti da giocare di sabato alle 18. Anche il giorno scelto dalla Lega sembra anticipare di qualche mese l’effettiva discesa in campo nella serie cadetta del Frosinone e del suo ultimo avversario.
Non c’è molto da pretendere da questa gara se non l’impegno di provare a non diventare, insieme al Chievo, la squadra che nella storia della Serie A ha maturato il minor numero di vittorie casalinghe. Nel caso queste diventassero due, il Frosinone lascerebbe alla formazione veronese il triste primato e andrebbe a fare compagnia al Legnano, Treviso, Bari, Cesena e Pescara.
Una magra consolazione. È vero.
Le ultime due gare contro Udinese e Milan non hanno aggiunto nulla ad un copione già andato ampiamente in scena durante tutto il corso della stagione. I protagonisti di questo Frosinone non hanno mai avuto né nella testa né nelle gambe tutti i 90 minuti gara. Salvo alcune rarissime eccezioni. Tra queste Daniel Ciofani, capace di andare oltre il tempo regolamentare. La sua freddezza e lucidità dal dischetto al minuto 103’ non è solo l’immagine della prima e unica vittoria in casa. È la certezza di avere in squadra un professionista che vince la paura, che ha continuato ad esserci al 100% nonostante non ci fosse più nulla da conquistare.
Non gli è da meno Luca Paganini che nella gara contro il Milan oltre al rigore procuratosi – e poi sciupato da Ciano con inspiegabile arrendevolezza – non la smette di correre, proporsi, dribblare. Mai. Paganini è senza ombra di dubbio il migliore dei suoi. “Sta facendo bene Paganini”. È stato fuori due anni a causa dei tre infortuni e ora – giustamente – non nasconde la voglia di giocare e di dimostrare di essere perfettamente all’altezza della massima serie.
Per il numero 7 ciociaro c’è ancora un anno di contratto e l’interesse nei suoi confronti da parte di diversi club di A. È facile pensare, a questo punto, che il destino del giocatore dipenderà molto dalla convergenza tra gli obiettivi che la società si darà per la prossima stagione, le aspirazioni personali del giocatore e il reale proposito societario di trattenerlo con proposte contrattuali competitive ed adeguate al suo valore di mercato.
Interrogativi che spostano il dibattito verso un futuro ancora tutto da definire. Di certo c’è che il Frosinone giocherà allo Stirpe contro il Chievo l’ultima gara di questa evanescente serie A. Non esistono obbiettivi sportivi che esortino ad essere presenti. Esiste però una passione incondizionata verso questi colori. Esiste quel legame invisibile che non ha bisogno di ragioni. Esiste l’irrazionale voglia di esserci nonostante tutto.
“È quando le aspettative sono ridotte a zero che si apprezza veramente ciò che si ha”, scrisse un giorno l’astrofisico Stephen Hawking. E forse, è proprio ed è solo in questi momenti che si capisce davvero la sincera profondità di un amore vero.