Frosinone, dal “Maracanazo” al futuro: rimpianti, certezze e nodi da sciogliere

Ancora non si è spento l’eco della crudele retrocessione ma bisogna guardare avanti. Il presidente Maurizio Stirpe svelerà i programmi tra 3 settimane anche se tutto ruoterà intorno ai cardini del progetto varato qualche stagione fa. Non è stata fatale solo partita con l’Udinese. Decisivi il black-out tra la 14^ e la 29^ giornata e la difesa colabrodo

Alessandro Salines

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È stato una sorta di “Maracanazo” in salsa ciociara. Un vero e proprio shock ma si deve voltare pagina e guardare avanti. Dopo la retrocessione più dolorosa che ci possa essere, la nuova sfida sarà quella di ripartire nel migliore dei modi possibili. Il calcio infatti è un frullatore dove tutto gira velocemente e non c’è mai troppo tempo per rimuginare. Non sarà semplice rimettersi in moto ma la società giallazzurra ha le spalle grosse e l’esperienza per affrontare il campionato di Serie B dove ha una storia importante (12 tornei a partire dal 2006) con 3 promozioni ed altri piazzamenti di prestigio.

Tra 3 settimane il presidente Maurizio Stirpe traccerà le linee guida della prossima stagione nel corso della consueta conferenza stampa. I nodi da sciogliere non mancano ma i punti cardine sono fissati ormai da qualche stagione e nel post-Udinese il patron li ha ribaditi senza indugi e con estrema chiarezza.

Maledetto 26 maggio

Il gol di Davis che ha condannato il Frosinone (Foto: Federico Proietti © Ansa)

L’eco di una terribile domenica di fine maggio comunque non si è ancora spenta e non potrebbe essere altrimenti. La ferita è troppo fresca. Analisi, rimpianti, recriminazioni, critiche, dietrologia e malasorte: un autentico tritacarne. Si è detto e scritto di tutto e di più con i social che hanno amplificato come ormai succede nella vita di ogni giorno e non solo nel calcio. E non è finita a 2 giorni dal tonfo. Per metabolizzare ci vorrà tempo.

D’altronde l’occasione era unica: 2 risultati su 3 nello scontro diretto con l’Udinese in uno stadio quasi tutto giallazzurro. La salvezza fino al 93’ della sfida di Empoli era nelle mani del Frosinone nonostante la sconfitta si stesse materializzando. Bastava il pari ed invece i giallazzurri sono incappati in una sorta di “Maracanazo”. Una partita maledetta di una domenica maledetta. Il compendio di una stagione in 98’: errori difensivi, inesperienza, poca concretezza rispetto alla mole di gioco creata, sfortuna ed una gestione della partita discutibile.

Maurizio Stirpe

E probabilmente ha ragione Stirpe quando ha detto “abbiamo dei limiti che hanno reso labile il confine tra una grande impresa ed una disfatta”.  “Se non siamo stati capaci di materializzare le occasioni avute dobbiamo guardare i nostri demeriti e non la sfortuna e la dietrologia – ha aggiunto –  Siamo arrivati ad un soffio dalla salvezza e secondo me con un pizzico di capacità nel saper gestire certi episodi durante il campionato non saremmo arrivati a questa corrida finale. Dobbiamo accettare il risultato, fare tesoro per ripartire e riproporci in un certo modo”.

La difesa fa sempre la differenza

Un’uscita di Cerofolini (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Pur migliorando i numeri (35 punti contro i 25 nel 2018-2019 e ed i 31 nel 2015-2016) delle precedenti esperienze in Serie A, il Frosinone non ha evitato la terza retrocessione dopo altrettanti campionati. La sfortuna ha voluto che la quota-salvezza sia sta tra le più alte degli ultimi anni. Era dal 2019-2020 che non si toccava i 36 punti. La scorsa stagione è stata 32 (a 31 Verona e Spezia hanno spareggiato), 31 nel 2021-2022 e 34 nel 2020-2021. Come si dice in questi casi il Frosinone non si è trovato al posto giusto nel momento giusto.  

La squadra di Di Francesco ha pagato la flessione tra la 14^ giornata e la 29^ giornata quando ha racimolato appena 6 punti in 15 partite. Mentre nelle precedenti 13 ne aveva conquistati ben 18. Non è bastata la ripresa avuta nelle ultime 9 con 11 punti. Tra andata e ritorno c’è stato uno scarto negativo di 3 punti che nella corsa salvezza hanno un peso specifico.

L’ex canarino Zerbin tra Valeri ed Okoli

Inoltre come disse il famoso coach americano John Madden “l’attacco fa vendere i biglietti, la difesa fa vincere le partite”. Non è un caso quindi che sono retrocesse le 3 formazioni che hanno subito più gol (Salernitana 81, Sassuolo 75 ed appunto Frosinone 69). Per i canarini l’undicesimo attacco (44 reti segnate) del campionato resta solo una magra consolazione.

L’anno che verrà

Guido Angelozzi

Dal “Maracanazo” al futuro non sarà un salto nel buio. E su questo non ci sono dubbi. Stirpe nella conferenza post-gara ha anticipato che svelerà i programmi tra 3 settimane. Ma ha anche sottolineato che i cardini del progetto non cambieranno. “Il nostro modo di fare calcio era e rimarrà questo – ha puntualizzato – Sostenibilità economica, valorizzazione dei giovani e del marchio e sviluppo delle infrastrutture: sono stati i punti cardine degli ultimi 3 anni e resteranno tali anche nelle prossime stagioni, a prescindere dalla categoria”.

Tra i primi nodi da sciogliere ci sarà la struttura tecnica. Il direttore Guido Angelozzi è stato l’architetto della squadra giallazzurra. Oltre ad aver un contratto pluriennale, ha un rapporto solido e di vecchia data con Stirpe. Ma Angelozzi ha “mercato” quanto un bomber. Diversi club pensano al dirigente siciliano. In queste settimane i media hanno parlato spesso del direttore e del suo futuro. Soprattutto Salernitana e Bari sarebbero fortemente interessate. Anche la Sampdoria aveva effettuato sondaggi. La sensazione è che alla fine possa restare ma nel calcio nulla è scontato.

Eusebio Di Francesco (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Per quanto riguarda il tecnico Eusebio Di Francesco sono in corso valutazioni da ambo le parti al di là del contratto in scadenza (aveva l’opzione di rinnovo in caso di salvezza). L’allenatore nelle ultime ore ha parlato con il presidente ed Angelozzi dopo il rompete le righe. “E’ prematuro parlare della panchina. Io penso che quando accadono fatti di questo genere bisogna sentirsela di tornare e riproporsi – ha precisato il patron nel post-Udinese – Ci vuole anche la testa libera e una disponibilità che ognuno deve ricercare in se stesso”. Parole che lasciano aperto ogni scenario. Non mancheranno altre novità a partire dal potenziamento del settore medico già anticipato da Stirpe. Poi strutture e settore giovanile (anche la Primavera è retrocessa) sempre al centro della politica societaria.

Il nuovo Frosinone

Romagnoli, uno dei giocatori di proprietà (Foto: Alessandro Di Marco © Ansa)

Come sarà la squadra che affronterà il prossimo campionato di Serie B al via il 17 agosto? Difficile dirlo. Non si ripartirà da zero anche se il mercato sarà al solito molto vivace tra acquisti e cessioni. Esiste una base formata dai giocatori di proprietà come i portieri Cerofolini e Frattali; i difensori Monterisi, Romagnoli, Lusuardi, Oyono, Marchizza e Kalaj; i centrocampisti Gelli, Mazzitelli, Brescianini, Harroui; gli attaccanti Ghedjemis, Caso, Cuni.

Lasciano per fine prestito i vari Turati, Okoli, Bonifazi, Zortea, Barrenechea. Reinier, Cheddira, Kaio Jorge, Soulé e Seck. Fine prestito ma col diritto di riscatto anche Lirola, Ibrahimovic e Kvernadze. In scadenza di contratto Valeri, Garritano, Baez e Bidaoui. Rientreranno per fine prestito Kujabi, Canotto, Szyminski, Avella, Haoudi, Bragaglia, Cangianiello e Luciani. Mentre Borrelli dovrebbe essere riscattato dal Brescia.

Brescianini, uomo-mercato

La rosa sarà ovviamente puntellata ed adattata al campionato di Serie B secondo le esigenze del futuro allenatore. Bisognerà poi tener conto di eventuali cessioni eccellenti. Brescianini ha diversi estimatori in Serie A (Napoli, Bologna e Fiorentina) e sarà complicato trattenerlo di fronte ad offerte importanti anche perché il Milan ha un diritto del 50% sulla futura rivendita. Ma anche Mazzitelli, Harroui e Caso potrebbero avere mercato. Idem Oyono anche se l’infortunio ha complicato la sua situazione.