
[L’ANALISI] Il club giallazzurro ha cambiato ancora allenatore per cercare di uscire fuori da una situazione diventata a dir poco pericolosa. E’ il terzo tecnico in una stagione: mai successo in quasi 22 anni di presidenza Stirpe. Segno evidente di un momento molto delicato per la storia della società. Il neo mister, ex Modena e già negli staff di De Zerbi ed Allegri, dovrà restituire al gruppo fiducia e compattezza
È l’ultima mossa possibile per cercare di salvare il salvabile: ovvero quella Serie B patrimonio troppo importante per la società, i tifosi e la provincia. E così per la prima volta in quasi 22 anni da presidente Maurizio Stirpe ha esonerato 2 allenatori ed ingaggiato un terzo tecnico. Evidentemente la dirigenza ha ritenuto che la situazione fosse arrivata ad un punto di non ritorno con il Frosinone a forte rischio retrocessione dopo la settima gara senza vittorie ed il penultimo posto a quota 23 a -6 dalla salvezza e -5 dai playout. Quindi via Leandro Greco ed ecco Paolo Bianco con la missione difficilissima ma non impossibile di guidare la squadra giallazzurra fuori dalle sabbie mobili.
Il club giallazzurro spera che il nuovo avvicendamento possa regalare quella benedetta svolta che Greco non è riuscito a dare dopo essere subentrato alla decima giornata a Vincenzo Vivarini. Il tempo non è tanto (12 partite) ma più che sufficiente per raggiungere l’obiettivo considerando anche i tanti scontri diretti da giocare. Ma servirà cambiare passo a partire dallo spareggio-salvezza di domenica a Salerno.
Mi manda De Zerbi ed Allegri

Paolo Bianco ha siglato un contratto fino al prossimo 30 giugno con rinnovo in caso di salvezza (clausola comunque non specificata nella nota del club). La firma è arrivata in queste ore dopo essersi liberato dal Modena con cui era legato da un accordo fino a fine stagione. Nato a Foggia 47 anni fa, era stato sondato già l’estate scorsa prima dell’avvento di Vincenzo Vivarini. Un profilo ben conosciuto dal direttore tecnico Guido Angelozzi: erano insieme a Sassuolo dove Bianco ha giocato e vinto la Serie B con l’ex Di Francesco in panchina.

Sempre nel club emiliano ha iniziato la carriera di tecnico come vice della Primavera. In passato ha allenato in Serie C al Leonzio e la stagione scorsa in B al Modena fino alla 33^ giornata quando è stato esonerato. Ma Bianco ha lavorato nello staff di 2 allenatori top come Roberto De Zerbi (Sassuolo e Shaktar) e Massimiliano Allegri (Juventus). Esperienze che lo hanno formato e non poco. Non è un integralista: predilige il 4-3-1-2 o 4-3-2-1 ma a Modena ha giocato pure col 3-5-2. Ha sempre sostenuto che le sue squadre devono saper cambiare pelle durante la gara a seconda dell’avversario e dei momenti. “Nella singola partita ci sono tante partite. La squadra dovrà assimilare il lavoro e sapersi adattare”, ha detto in un’intervista.
Trittico di gare decisivo
Bianco avrà 12 partite, 36 punti, per traghettare il Frosinone ad una salvezza oggi molto complicata. Si farà subito sul serio con lo scontro diretto di domenica a Salerno. Una sorta di finale tra due squadre divise da 2 punti. Nel capoluogo campano l’attesa è altissima tanto che la società granata ha abbassato i prezzi dei biglietti per calamitare più tifosi possibili. Tra l’altro il tecnico Roberto Breda sarebbe in bilico e si giocherebbe la panchina.

Dopodiché altre sfide-salvezza col Mantova ed a Carrara. Un trittico fondamentale per il proseguo del campionato. Se dal punto di vista tecnico-tattico il tempo non giocherà a favore, Bianco dovrà lavorare sulla testa dei giocatori e compattare la squadra. Servirà una bella iniezione di fiducia ed entusiasmo. La famosa scossa ad un gruppo che contro la Reggiana è apparso scarico soprattutto nel primo tempo. Per questo a partire da mercoledì Lucioni e soci dovrebbero andare in ritiro nella vicina Anagni per fare quadrato insieme al tecnico.
Bianco sarà accompagnato dal vice Filippo Pensalfini e dal collaboratore tecnico Salvatore Bruno, già insieme al Modena. Lo staff sarà completato da Giancarlo Marini, dai preparatori atletici Alessandro Fonte e Michele Saccucci e dal preparatore dei portieri Matteo Di Norscia. Tutti già tesserati col Frosinone.
Greco, un profeta o una meteora?

L’avventura del tecnico romano sulla panchina del Frosinone è durata 118 giorni, 17 partite e 17 punti (3 vittorie, 8 pareggi, 6 sconfitte). Media di 1 punto a partita, poco superiore a quella di Vivarini (0.80). Quindi nessun cambio di passo. Numeri fatali che come sempre non mentono e decidono le sorti di un allenatore. Promosso dalla Primavera il 22 ottobre, in quasi 4 mesi non è riuscito a dare la svolta ad una squadra che ha mostrato difficoltà sin dall’inizio del campionato. L’esonero è arrivato dopo le ultime 7 partite senza vittorie e con soli 4 punti. Eppure non era partito male con 4 pareggi di fila e ad inizio dicembre il Frosinone sembrava in crescita. Ed invece nel girone di ritorno la squadra si è completamente smarrita.

Ad onor del vero Greco aveva ereditato una situazione difficile con il Frosinone ultimo con 6 punti in 9 partite. Un’autentica zavorra. Ha dovuto convivere con tantissime assenze ed infortuni, pagando un’organico giovane e con diversi limiti. Senza parlare dell’inesperienza nella difficile gestione generale di una squadra che si è ritrovata nella lotta-salvezza inaspettatamente. Di sicuro le ha provare tutte (cambio di modulo compreso) per raddrizzare la navicella ma alla fine si è arreso.