Frosinone, il bignami della lunga crisi nella sconfitta col Sudtirol

[L'ANALISI] Il pesante ko nello scontro diretto ha acuito i problemi che attanagliano la squadra ciociara sin dall'inizio della stagione. Tutti i numeri della disfatta

Matteo Sansoni

Le storie dietro ai numeri

Dopo il convincente pareggio in inferiorità numerica del match contro il Modena, il Frosinone è di nuovo incappato in una pesante sconfitta. Al Sudtirol bastano nove minuti e 2 gol in fotocopia per archiviare il match, strappando al Frosinone tre punti d’oro in ottica salvezza. I giallazzurri pagano 2 ingenuità di Lusuardi, troppo leggero nella marcatura in area, ma a preoccupare, ancora una volta, è la mancata reazione al doppio colpo inferto da Merkaj nel primo tempo. A fine partita continua la contestazione da parte dei tifosi, che ricoprono squadra e società con una pioggia di fischi. 

Possesso palla sterile e un solo tiro in porta

Il Frosinone tiene il pallino del gioco per tutti e novanta i minuti del match, chiudendo con il 70% del possesso palla (arrivando addirittura a sfiorare quota 80% se consideriamo solo la seconda frazione). È, però, un possesso palla sterile, senza grandi illuminazioni e con pochissime imbeccate per gli attaccanti che, ancora una volta, non riescono quasi mai a risultare pericolosi in area avversaria.

J. Oyono palla al piede (Foto © Mario Salati)

A fine match, infatti, sarà solamente una la conclusione indirizzata tra i pali della porta difesa da Adamonis, al netto dei 12 tiri tentati dalla squadra di Greco (di cui ben 10 dall’interno dell’area avversaria). La mossa vincente di mister Castori (vera e propria bestia nera del Frosinone) è proprio concedere il possesso ai canarini e cercare le ripartenze, con il Sudtirol che, al contrario dei giallazzurri, riesce a sfruttare alla perfezione le poche occasioni create, convertendo in gol 3 dei 4 tiri diretti nella porta difesa da Cerofolini.

Decisivi i 2 errori in fotocopia di Lusuardi

I primi due gol del Sudtirol arrivano con modalità analoghe: palla al centro di Odogwu per Merkaj che protegge palla e fa perno su un colpevole Lusuardi, prima di prendere controtempo Cerofolini. Il difensore brasiliano, in entrambe le situazioni, lascia troppo tempo al centravanti avversario senza mai provare ad intervenire, forse per paura di causare il penalty.

Il giovane difensore Lusuardi

Un doppio errore nel giro di nove minuti che, inevitabilmente, pesa sul bilancio del match e sulla pagella del centrale ciociaro, sostituito da Greco ad inizio ripresa. Nel disastro difensivo, male anche Cerofolini, uno dei pochi che anche nelle peggiori giornate salvava la pelle. 

Passi indietro dal centrocampo, male Darboe

Il grande possesso palla mette in leggero risalto il palleggio del centrocampo ciociaro, amplificando il problema del come e quando servire gli attaccanti, uno dei peggiori, se non il peggiore dei difetti visti da inizio stagione ad oggi. L’unico che, quantomeno prova a verticalizzare e dare profondità è Koutsoupias che, insieme a Gelli viaggiano a corrente alternata.

Darboe (Foto © Mario Salati)

In particolare, il capitano del Frosinone, è quello che, a fine match, chiuderà con più palloni toccati (70) e la maggior percentuale di passaggi riusciti (94%). Chi invece non si accende proprio è Darboe, che non riesce a replicare la prestazione offerta contro il Modena e, anzi, probabilmente chiude con una delle prestazioni peggiori da quando Greco siede sulla panchina ciociara.

Servite poco e male, le punte continuano a soffrire

Nel parlare del reparto offensivo, purtroppo, non possiamo partire dal secondo peggiore in campo (dietro solo a Lusuardi), Tsadjout. L’ex Cremonese appare ancora una volta in enorme difficoltà, chiudendo il match con appena 27 palloni toccati e un tiro fuori, nella più grande occasione da gol del Frosinone, che spreca malamente.

L’attaccante Pecorino (Foto © Mario Salati)

Passi indietro, invece, nella prestazione di Ambrosino che, nonostante ci metta voglia e grinta, non riesce mai ad essere il vero fulcro dell’attacco ciociaro, a cui, purtroppo, manca inspiegabilmente un bomber d’area, capace di convertire quantomeno in tentativi da gol i tanti (e inutili) cross degli esterni (37 solo nel match di sabato).

Frosinone penultimo col peggior attacco della “B”

A risparmiare il Frosinone dall’ultimo posto in classifica è solo la penalizzazione del Cosenza, al momento fanalino di coda a 3 lunghezze dai ciociari. Il campanello d’allarme, però, continua a suonare, con la squadra di Greco che, in virtù della vittoria di misura del Cittadella sul Cosenza, diventa anche il peggior attacco del campionato (con appena 18 gol in 23 partite). Il problema è evidente e considerato anche il grande malumore dei tifosi, ci si aspetta un intervento dalla società sul mercato. Ma tutti gli indizi portano a pensare al contrario.

Leandro Greco

A darne conferma è anche il mister Greco che, a fine partita, si assume le responsabilità di un momento decisamente negativo: “La colpa è mia che non sono riuscito a cambiare le cose in maniera profonda. Quello che posso dire è che inizieremo a lavorare dato che non è ancora finito nulla” e sembra chiudere le porte a nuovi arrivi: “Il direttore è stato molto chiaro su quella che è la situazione del mercato. Io sono convito che non è il mercato che risolve il problema”. La sensazione è che le prossime due sfide, a Bari e, soprattutto contro Catanzaro in casa, ci daranno indicazioni anche sul futuro del tecnico giallazzurro, con la panchina che non è così salda come sembrava fino alla settimana scorsa.