[L'ANALISI] Dopo quasi due mesi i canarini ritrovano la vittoria e possono guardare al futuro con maggiore ottimismo. Resta il problema del gol: mancano fortuna, precisione e lucidità. In compenso la difesa ritrova equilibrio, solidità e per la prima volta non subisce reti. Il tecnico Alessandro Nesta sorride e rafforza il feeling con la Curva Nord.
Il pessimismo della ragione deve tenere tutti con i piedi per terra perché l’ultimo posto è distante solo 5 punti e i playout sono praticamente alle spalle a 2 lunghezze. L’inguaribile ottimismo della passione e del tifoso fa ripensare in grande con i playoff lontani 3 gradini e la promozione diretta 6.
La verità come sempre sta di mezzo. Tra ottimisti e pessimisti c’è la realtà. Nel posticipo dell’ottava giornata il Frosinone torna alla vittoria dopo quasi due mesi ma la strada è ancora lunga e le curve sono tante. Non bisogna dunque esaltarsi più del dovuto. (leggi qui Il Frosinone domina il Livorno ma passa di rigore)
E’ pur vero comunque che il successo contro il Livorno è benedetto anche perché si incastona in un turno che alla fine sforna una classifica più corta e lascia aperte tutte le porte. Vittoria dunque che vale oltre i 3 punti nell’economia del torneo giallazzurro. Ora avanti così. (leggi qui Frosinone, qualità e orgoglio: la strada per aprire un ciclo)
L’equilibrio della serie B
Il campionato cadetto non si smentisce mai e ogni settimana è capace di stupire persino se stesso. L’incertezza regna sovrana come capita ogni anno nel secondo torneo nazionale. Ad eccezione del Livorno, in basso si sgomita e si spinge.
Fanno punti Frosinone, Cosenza, Spezia, Juve Stabia e Trapani. Il Venezia vince e in un colpo solo balza dal quattordicesimo al settimo posto in zona playoff. Nella parte sinistra della classifica frenano Crotone ed Empoli. Cadono Salernitana, Perugia, Ascoli, Cittadella, Pordenone e Pescara. Galleggiano Cremonese, Virtus Entella e Pisa.
Solo la capolista Benevento e il Chievo mostrano una certa regolarità. La squadra di Inzaghi non a caso è l’unica ancora imbattuta mentre i veneti non perdono dalla prima giornata e dopo le ultime due vittorie di fila sono saliti al sesto posto.
La classifica dunque si accorcia con 14 formazioni in 6 punti (dal Frosinone a 9 alla coppia Empoli-Crotone che a quota 15 è seconda). Tutto in bilico quindi e per i canarini è sicuramente una buona notizia. Ma ora serve grande continuità a partire dalla difficilissima trasferta di Cremona dove il Frosinone ritroverà una colonia di ex formata dai vari Ciofani, Soddimo, Terranova e Valzania oltre al tecnico Baroni. La serie B sa aspettarti però guai a crogiolarsi. Il ferro ora sembra caldo e bisogna batterlo con rabbia e lucidità.
Porte stregate o mal di gol?
E’ il problema irrisolto di questo primo scorcio di campionato. Anche contro il Livorno i canarini hanno costruito diverse occasioni ma solo nel finale sono riusciti a concretizzare per giunta su rigore. Tra l’altro hanno fallito un altro penalty (il secondo in questo campionato dopo quello di Chiavari).
Il Frosinone continua a faticare in zona gol. E non sono bastate le 25 conclusioni di cui 16 dentro l’area, i 10 corner e un maggiore possesso palla (56% contro il 44.3%). E se il cambio di modulo (dal 4-3-1-2 al 3-5-2) ha giovato garantendo maggiore equilibrio e buona solidità difensiva (per prima volta il Frosinone non ha subito reti), sotto porta la musica non è cambiata.
I canarini prima della partita di lunedì sera avevano il peggior attacco con sole 6 reti siglate. Il sigillo di Ciano consente alla squadra giallazzurra di condividere il primato con altre quattro formazioni (Cosenza, Cremonese, Trapani e Virtus Entella). Le punte finora hanno segnato solo dagli undici metri (Dionisi e Ciano due volte).
Dati che agitano le notti di Alessandro Nesta che ammette le difficoltà in tal senso. “Lo ripeto facciamo fatica a fare gol, è un dato di fatto – ha detto in conferenza stampa dopo il match con i toscani – Ma stavolta sottolineo la grande partita della difesa, non abbiamo preso gol: era tanto che non capitava. E poi arriveranno momenti migliori, ne sono convinto”.
Sfortuna o imprecisione? Il dilemma è questo. Di sicuro la dea bendata non è stata molto generosa con il Frosinone. Ma non ci si può aggrappare solo alla cattiva sorte. Mancano mira e lucidità. Se su 25 tiri effettuati solo 8 sono finiti nello specchio della porta, il problema esiste. E poi con il passare delle giornate subentrano ansia e la serenità diminuisce. La voglia di strafare gioca brutti scherzi, quasi acceca.
“La squadra quando spende molto deve essere premiata con il gol – è la spiegazione di Nesta – Tante volte invece nel momento di massimo sforzo perdiamo colpi in avanti e tendiamo ad avere un calo“.
Nesta e l’empatia con la Curva Nord
E’ ancora presto per giudicare l’allenatore giallazzurro. Otto giornate, tante difficoltà, luci ed ombre. Ma il tecnico un obiettivo lo ha già raggiunto. Ha saputo conquistare i tifosi canarini, quelli più appassionati, quelli della Curva.
Dopo la gara con il Livorno, Nesta è stato acclamato e richiamato in campo dai supporters. Si è creato un feeling. Forse inaspettato considerando che l’ex difensore azzurro è a Frosinone solo da qualche mese e i risultati finora non sono stati esaltanti. Certo il fascino e il carisma del campione hanno fatto la loro parte. Molto probabilmente però ai tifosi piace la schiettezza di Nesta che ci ha sempre messo la faccia e non ha mai rifiutato il confronto.
Non se la tira l’allenatore che anche durante le interviste non si nasconde e senza troppi giri di parole dice ciò che pensa. Nudo e crudo. E con una dialettica talvolta aspra ma incisiva.
“Noi ci stiamo comportando bene, facciamo il nostro lavoro – ha affermato il tecnico – La gente ci apprezza e noi apprezziamo la loro vicinanza. Quando sono andato sotto la curva ho detto ai tifosi che li ringraziavo per la pazienza che hanno avuto, magari in altre piazze è diverso. Io rispetto tutti i tifosi, anche chi ci fischia“.
Insomma Nesta sta diventando una sorta di garante nei confronti della tifoseria. Un’empatia che alla lunga potrebbe diventare un’arma in più.