Podio e contropodio di Frosinone - Salernitana. Gli episodi chiave e gli uomini protagonisti in positivo ed in negativo nella gara.
PODIO
Maiello
Parte in sordina. Quasi a voler studiare l’avversario. Una decina di minuti un po’ così. Poi sale in cattedra e come ha sottolineato lo stesso Alessandro Nesta in sala stampa si prende il centrocampo. E diventa fondamentale nell’economia della sesta gara vinta di fila dal Frosinone.
Il “professore” della mediana giallazzurra canta e porta la croce. Spezza e cuce gioco. Il suo è un crescendo rossiniano. Eppure i dirimpettai sono bravi nel palleggio e non difettano in dinamismo. Ma il regista campano è in grande spolvero e vince il confronto.
Prova anche la conclusione dal limite dell’area dopo una bell’azione di Novakovich tuttavia non è preciso e fortunato.
Novakovich
Secondo gol di fila, terzo stagionale e non solo. Il centravanti statunitense si prende ancora la scena e trascina il Frosinone ad una vittoria pesantissima. Una rete da bomber vero con un bel colpo di testa che brucia il tempo ad un difensore forte ed esperto come Migliorini.
Si parla di crescita di Novakovich ma forse è meglio chiamarla esplosione. Un giocatore che sta diventando decisivo dopo un girone d’andata faticoso. Una scommessa che alla fine la società potrebbe vincere a dispetto delle critiche e dei mugugni. Al di là del gol una prova di sacrificio con pennellate d’autore.
Nel finale mostra personalità e palla al piede gioca fino sulla bandierina per far trascorrere minuti preziosi.
Ariaudo
Un gigante. Un’altra partita senza macchia. Ariaudo è l’emblema di una difesa impenetrabile che non subisce gol da 6 partite (576′). Il centrale torinese la guida con maestria ed autorità ben coadiuvato da capitan Brighenti e da “zorro” Capuano. Gondo e Jallow non la prendono quasi mai. Idem Cerci quando entra.
I granata sono di rado pericolosi. Bardi non fa neppure una parata. Ariaudo prosegue la sua stagione da protagonista assoluto anche se lui schermisce: “Se non prendiamo gol, il merito è dell’intera squadra. Non subire ci dà consapevolezza e forza. Per quanto mi riguarda sono anni che sto facendo bene. E’ chiaro che se non si incassano reti tutto risalta di più“.
CONTROPODIO
Salvi
Soprattutto nel primo tempo è poco aggressivo e rinuncia a spingere lasciando spazio a Lopez e agli inserimenti della mezzala Maistro tra i più vivaci della Salernitana. L’esterno giallazzurro cerca di limitare i danni e svolge il compitino.
Nel secondo tempo prende coraggio e come il resto della squadra sale di tono. Si inserisce sovente costringendo gli avversari alla ritirata. Qualche sbavatura come allo scadere quando Maistro sfonda e per un soffio Migliorini non sigla il pari. Ma anche un salvataggio fondamentale in avvio di ripresa sullo stesso Maistro che in area calcia a colpo sicuro.
Rohden
Quando Gian Piero Ventura lo incrocia rimedia sempre una figuraccia. La memoria va al maledetto playoff mondiale tra Italia-Svezia. A “San Siro” Marcus c’era e alla fine ha festeggiato. Stessa storia al “Benito Stirpe”.
Eppure non è stata una delle miglior serate per l’incursore svedese. Solo lavoro sporco nella prima frazione, qualche errore, nessuno strappo dei suoi.
Rimane imbrigliato nella ragnatela che il centrocampo granata tesse sapientemente. La musica cambia nella ripresa. Il Frosinone cambia passo e Rohden esce allo scoperto. Dopo appena 2′ fila via centralmente ma il suo destro viene ribattuto dalla difesa. Sfiora la rete subito dopo deviando di testa una punizione di D’Elia.
Dionisi
Si batte e si sbatte fino all’ultima stilla di sudore ma gli manca il guizzo vincente. Migliorini e compagni lo francobollano senza troppi complimenti. Prende tante botte e si procura diverse punizioni preziose. La partita è bloccata, i rifornimenti sono pochi e quindi per un attaccante non è facile trovare gloria.
Porta la sua firma l’unica chance del Frosinone nel primo tempo: in piena area è bravo nel controllo di petto però spara addosso a Jaroszynski. Insomma una partita tutta di mestiere. Serve anche quello per vincere e raggiungere l’obiettivo.