Domenica pomeriggio la squadra giallazzurra tornerà allo “Stirpe” dopo la batosta di Brescia. Contro il Bari dell’ex Longo servirà la prima vittoria stagionale per invertire la rotta. Vivarini chiede umiltà e compattezza ma deve fare i conti con diverse assenze. I pugliesi puntano al quarto risultato utile di fila e ritrovano Sibilli e Maiello
Cercasi vittoria disperatamente. Parafrasando il film cult degli anni ‘80 con Madonna e Rosanna Arquette. Dopo la batosta subita a Brescia, il Frosinone torna a casa per rialzare la testa e riprovare a cambiare il corso di un campionato deludente. Che rischia di incanalarsi su un un binario pericoloso piuttosto che morto. Domenica pomeriggio tra il Frosinone e la svolta ci sarà di mezzo il Bari del grande ex Moreno Longo che non subisce reti da 251’ e punta al secondo successo di fila (quarto risultato utile consecutivo). Insomma una partità già verità per il Frosinone senza vittorie dopo 5 turni (peggiore partenza di sempre in Serie B) e con soli 3 punti in classifica.
“A Brescia non siamo stati umili sbagliando partita soprattutto l’aspetto del carattere – ha detto il tecnico Vincenzo Vivarini – Ora dobbiamo reagire, è un momento delicato, i tifosi sono delusi come lo siamo noi, vogliono divertirsi. Ma bisogna restare uniti per uscirne fuori tutti insieme. Soffrendo in campo e sugli spalti. Ritrovando l’umiltà. Abbiamo parlato di svolta e speriamo che arrivi”.
Frosinone, tabù-vittoria. Bari, tabù… Frosinone
Dopo la vittoria della Sampdoria con il Sudtirol, il Frosinone è rimasta l’unica squadra in Serie B a non avere ancora vinto. L’ultima volta in cui i giallazzurri sono rimasti senza successi per almeno 6 match consecutivi in B risale al periodo marzo-aprile 2021 (7 con Nesta prima e Grosso poi). Insomma un tabù che va sfatato non solo per le statistiche ma anche e soprattutto per muovere la classifica. Di fronte un Bari in salute ma a Frosinone non ha mai trovato troppa gloria. Solo un successo in Ciociaria in 9 precedenti: 58 anni fa in Serie C. Ma domenica i numeri conteranno poco.
“Bisogna essere molto fiduciosi, speriamo di non strafare ma di fare le cose giuste per portare a casa il risultato – ha osservato Vivarini – Dobbiamo ragionare da squadra che si deve salvare, con umiltà. Occorre cambiare la mentalità, se pensiamo di essere forti a chiacchiere non esiste. Affrontiamo un’avversaria con tanta corsa, che ti viene a prendere a uomo. E’ una squadra che ti allunga tanto, ha trovato la vittoria e sarà in fiducia. Una formazione ostica, ma abbiamo tutte le potenzialità per disputare una buona gara”.
Concentrazione e lucidità
Il Frosinone dovrà alzare al massimo l’asticella dell’attenzione. Troppi errori, una difesa vulnerabile (9 gol al passivo, seconda peggiore retroguardia). Al di là dei moduli e degli interpreti servirà una squadra sul pezzo fino all’ultimo secondo. I cali di concentrazione e lucidità sono stati tra i difetti principali di questo avvio di torneo. Un dato è emblematico: il Frosinone ha perso ben 7 punti da situazione di vantaggio (4 in casa), record negativo in questo campionato. Fatali gli ultimi minuti come a La Spezia e col Modena. “Dobbiamo stare attenti per 100’, abbiamo già pagato”, ha chiosato Vivarini.
L’allenatore s’aspetta miglioramenti. Finora il suo calcio si è visto a sprazzi. Come se i giocatori facessero fatica ad assimilare determinati concetti. “Il problema è l’abitudine – ha spiegato Vivarini – In allenamento apprendono ma la partita è un’altra cosa. Serve tempo. Vogliamo invertire la classifica e sale l’ansia”. Questione di tempo pure la differenza con gli ultimi avvii: Vivarini nelle stagioni precedenti era partito forte. “Il progetto tattico non si può inventare. A Catanzaro avevo già lavorato prima e strutturato una squadra – ha sottolineato il tecnico – Il lavoro svolto qui è a spizzichi e bocconi a causa delle assenze. Devi essere bravo a gestire. Ci vuole tempo per far capire certe cose. Siamo in un momento di difficoltà, viene a mancare tranquillità e fiducia ma dobbiamo tirare fuori il meglio di noi”.
Formazione rimaneggiata
Vivarini dovrà fare i conti con parecchie assenze. L’ultima in ordine di tempo quella del difensore Biraschi che si è operato di appendicite. Out poi Cerofolini, Cittadini, Lusuardi, Ghedjemis (“Lui ed Oyono riuscivano a regalare profondità. Fares stava facendo bene”) e lo squalificato Darboe. Torneranno disponibili Bettella, mai impiegato finora, e Cichella dopo la squalifica. Convocato a sorpresa il difensore centrale Szyminski, finito ai margini della squadra. Le alternative comunque non mancano. Il tecnico non si è sbilanciato su modulo e formazione.
Si è intuito che potrebbe essere arrivato il turno di Machin. Probabile il ritorno della difesa a 4 con le conferme di Anthony Oyono, Monterisi (uno dei tanti ex) e Marchizza. Il secondo centrale potrebbe essere Bracaglia, titolare a Brescia ma nella retroguardia a 3, o Kalaj che però ha un minutaggio scarso come Bettella. Se sarà 4-3-3 a centrocampo dovrebbero giostrare Machin, Cichella e Gelli. Ma anche Vural ha qualche chance come anticipato da Vivarini. In attacco gli indiziati sono l’ex Partipilo, Tsdajout ed Ambrosino.
Longo sfida il suo passato
Il tecnico del Bari torna a Frosinone dove il legame è speciale. Nel 2018 è stato l’allenatore della seconda promozione in Serie A dei ciociari. Da ex non ha mai battuto i giallazzurri affrontati 4 volte. Sarà una partita particolare. Conosce l’ambiente, la società e la squadra. “Andiamo ad affrontare un’avversaria con una rosa molto importante – ha puntualizzato Moreno Longo – Parlare di Frosinone rimaneggiato mi viene da sorridere perché ha elementi che possono mantenere un livello altissimo. E’ in un momento particolare, dobbiamo essere preparati ad approcciare bene. Ci aspettiamo un Frosinone tosto e gagliardo. Conosco bene lo stadio e so quanto il pubblico può trascinare. Insomma il Frosinone può risollevarsi in qualsiasi momento”.
Longo è abbottonato sulle scelte. “Per quanto i giocatori di volta in volta saranno effettuate valutazioni di vario genere – ha aggiunto il trainer – Il modulo invece non voglio diventi un tormentone. In alcune circostanze giocheremo con 2 mediani o a 3, inizieremo in un modo o finiremo in un altro. I principi devono essere uguali. Dobbiamo proporre gioco e aggressività. Restare dentro la partita con lucidità e forza. Avere la nostra identità”.
Recuperati Maiello e Sibilli
Fuori causa i difensori Simic e Matino. Prima chiamata per il portiere Marfella, tornato in settimana al Bari. Abili ed arruolati Sibilli e l’ex Maiello, entrambi destinati alla panchina. Ventiquattro i convocati per la trasferta ciociara. Longo sembra orientato a riproporre l’undici che ha battuto il Mantova con qualche dubbio. Della serie formazione che vince non si cambia.
E così nel 3-5-2 di partenza Pucino, Vicari e Mantovani formeranno la difesa davanti al portiere Radunovic. A centrocampo l’ex Oliveri ed uno tra Dorval e Favasuli agiranno sulle corsie esterne. In mezzo il terzetto Maita, Benali e Lella viaggiano verso la conferma. Come la coppia d’attacco Falletti-Lasagna, tutta fantasia e velocità. In corsa pronti elementi di qualità come Novakovich (altro ex), Sibilli, Bellomo e Favilli.