Frosinone, tre indizi fanno una prova: a Brescia per la riscossa

Serve la mano profonda del tecnico per far scendere tutti dalle montagne russe. E ridare certezze ed equilibrio. Sabato a Brescia sarà sfida da tripla.

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Il primo indizio è sempre un caso, due indizi sono una coincidenza. Il Frosinone costruito dalla società per primeggiare anche in questa stagione di serie B, con un organico extralarge per tutte le posizioni in campo, ha però l’obbligo di non andare oltre. Perché il terzo indizio, come diceva la regina del ‘giallo’ Agatha Christie, costituisce sempre una prova. Scomoda in questi casi. Vorrebbe dire rimettere tutto in discussione. Il ko casalingo con il Cosenza ha riportato all’uno-due al mento con Empoli e Padova sempre al ‘Benito Stirpe’. E ancora a quelli con Pordenone e Spezia nei playoff, senza andare troppo a ritroso.

Squadra ‘inappetente’ di volontà ‘assassina’ calcisticamente parlando. E svogliata già dal 1’, quando l’uscita a valanga di Bardi era sembrata normale. E invece era un campanello d’allarme per il modo in cui si era snodata l’azione dei calabresi sulla destra del fianco giallazzurro.

La lista di quello che… serve

Bardi in Frosinone-Cosenza. Foto © Mario Salati

Al Frosinone che a Monza aveva dato qualche segnale di… distacco della spina nella seconda frazione di gioco, è mancato praticamente tutto contro un Cosenza garibaldino. E forse, al di là delle questioni tecniche e tattiche che sono di pertinenza dell’allenatore, a questa squadra dal post-lockdown ad oggi manca sicuramente anche lo ‘stimolo’ del proprio pubblico. Il Frosinone è una squadra, purtroppo, che si esalta in due modi. Cioè nelle difficoltà, dandone ampia dimostrazione nel finale di stagione scorsa e poi sotto la spinta incessante dei tifosi. Che venerdì sera hanno provato a far sentire la loro presenza nel modo più normale, in ottemperanza ai dpcm. Come? Apponendo due striscioni ben visibili nel passaggio obbligato verso lo stadio.

La realtà dimostra che ad oggi i giallazzurri non sentono la pressione. Né delle difficoltà di una classifica pur sempre all’8.a giornata e tantomeno dei tifosi che non ci sonoServe più che mai la mano del tecnico Alessandro Nesta per far scendere tutti dalle montagne russe. Serve equilibrio, quello che la medesima squadra scesa in campo venerdì sera, e non tutt’altri giocatori, aveva fatto vedere. Dove? Nella mini-serie di 5 partite utili di filaServe anche convinzione, tanta. Serve maggiore precisione in zona-gol e attenzione in difesa. Servono e perché no anche stimoli nuovi. Per evitare alla fine della stagione regolare quando si tirano le somme, di dover rimpiangere i punti sparsi qua e là.

La ‘capa tosta’ dei numeri

Alessandro Nesta. Foto © Mario Salati

Il Frosinone ha segnato 6 gol, gli stessi del Cosenza, meno della Cremonese (3), dell’Ascoli (4) ed Entella (5). La faretra di punte a disposizione è da far stropicciare gli occhi, almeno nei numeri: Ardemagni 108 gol in B, Dionisi 97, Ciano 81, Novakovich 6. Totale 292 reti è il potenziale esplosivo solo per quanto riguarda la serie B. Poi ci sono da aggiungere il polacco Parzysezek che deve ancora entrare, e parecchio, nel meccanismo di un campionato nuovo per lui. E ci sono lungodegenti Volpe (reduce da 10 gol in Lega Pro con la Viterbese e 7 con il Rimini l’anno prima) e il promettentissimo Luciani. Allo stesso tempo il Frosinone ha subìto 6 gol, ben 3 volte 2-0. Mantenendo per 5 volte la porta imbattuta.

Significa due cose: che la difesa ha valore. Ma significa anche che se questa squadra va sotto non ha la forza di ribaltare il risultato. Come accaduto per diverse volte la scorsa stagione (con Venezia, Salernitana, Livorno, Juve Stabia, Pescara, Pisa e nei playoff col Cittadella). Sono numeri che, come dicono a Napoli, ‘hanno la capa tosta’. Numeri che vanno analizzati, interpretati ed ai quali va dato un valore tecnico.

Sabato a Brescia è sfida da tripla. Le motivazioni ci sono su entrambe le sponde. I lombardi al duo Torregrossa-Donnarumma e al redivivo Aye che Lopez deve ancora miscelare bene, sommano la verve di un ragazzo come Bisoli. Uno che merita chances diverse dalla B. Il Frosinone sa bene che non deve dare l’occasione al terzo indizio.

Le altre, cos’è accaduto

Fra le altre il Venezia si tiene in zona play off

Il Lecce a trazione devastante con 7-1 alla malcapitata Reggiana post-Covid di massa, si attesta alle spalle dell’Empoli. Squadra che paga qualche disattenzione di troppo ed esce dal campo di Cittadella con un pari che può andare stretto (per il pari dei veneti raggiunto nel finale). Tuttavia anche di lusso perché sul 2-2 all’ultimo assalto il granata Rosafio ha centrato la traversa della porte difesa da un incerto Brignoli. A braccetto con i giallorossi di Corini troviamo la Spal che regola 2-0 il Pescara che perde ancora Asencio per infortunio e che reclama per un rigore non concesso sull’1-0. Biancazzurri abruzzesi penultimi a 4 punti, una situazione che per il presidente Sebastiani non appare ancora meritevole di un cambio di conduzione tecnica.

Cosa che invece sta per accadere in casa-Ascoli. Ddove nemmeno il pareggio interno conquistato in 9 contro 11 con l’Entella ha convinto il patron Pulcinelli a tenere Bertotto. Marchigiani e liguri a 5 punti, al terz’ultimo posto in classifica. Bianconeri nel finale salvati dal portiere Sarr. Potrebbe saltare anche la panchina di Tedino, bisogna vedere in questo caso se il patron Gozzi deciderà di imprimere un’accelerazione. Il Venezia si tiene in piena zona playoff grazie alla doppietta dell’attaccante Forte. Doppietta che però non basta a sbancare il campo del Brescia: 2-2 con le rondinelle che impattano al 95’ col giovane Papetti.

In fuorigioco

Tra Pordenone e Monza ci sono invece le recriminazioni del patron dei friulani, Lovisa, per il gol del pari concesso ai brianzoli in fuorigioco. Accade nella serie B dove la Var ancora non si sa se e quando arriverà. E dove i presidenti uniti danno il via libera ma trovano l’ostacolo degli arbitri. Tra le gare del posticipo domenicale c’è la vittoria scacciacrisi del Pisa sul campo di una Reggina agganciata a 7 punti. Primo successo dei toscani, maturato quando alla fine mancavano una manciata di minuti. Ed anche in questa partita due episodi dubbi, entrambi per il Pisa che ha invocato altrettanti calci di rigore.

Causa Covid non si è giocata Vicenza-Chievo, i biancorossi di Di Carlo sperano di ritrovare una formazione-base da opporre sabato all’Empoli. Nel posticipo dei lunedi sera, la Salernitana è balzata in vetta grazie al successo in rimonta sulla Cremonese che rimane buon’ultima a 3 punti e grazie anche alle palle gol divorate da Gaetano, all’inconsistenza in attacco e alle disattenzioni in difesa. Infine il Covid: c’è e si taglia col coltello.

Ma l’imperativo è: the show must go on.