Frosinone, troppi punti persi dopo il vantaggio e la vittoria è una chimera

La squadra di Greco ancora una volta non riesce a portare a casa il risultato pieno malgrado abbia segnato per prima. Contro il Catanzaro i numeri parlano di una reazione di Monterisi e soci ma errori e mal di gol fanno la differenza. La classifica piange, sempre più in salita la strada della salvezza: domenica prossima una vera finale con la Reggiana

Matteo Sansoni

Le storie dietro ai numeri

Il Frosinone e il “mal di vittoria”: la striscia senza i 3 punti continua. Nonostante la rivoluzione con 5 cambi nella formazione, il ritorno alla difesa a quattro e l’utilizzo dall’inizio di 4 dei 5 nuovi acquisti (chiaro messaggio alla squadra), il successo manca da 6 turni, dal match di Santo Stefano contro la Salernitana ed è questo il problema. Dopo i 2 ko di fila la reazione è arrivata ma, ancora una volta in maniera parziale.

Numeri in crescita rispetto, qualcosa si muove

Leandro Greco

Primo tempo di grande intensità per la formazione di Greco, che inizia il match nel migliore dei modi, tentando per ben 6 volte la conclusione a rete nei primi 19’. Saranno 9 i tentativi nel primo tempo, chiuso in vantaggio dal Frosinone e 16 totali a fine match, di cui solo 4 in porta. In crescita anche la statistica sui cross in area di rigore, con Di Chiara leader con 12 personali sui 37 tentati da tutta la squadra. In aumento le statistiche riguardo i tiri da fuori area (8) esattamente la metà delle conclusioni dei ciociari.

Da rivedere invece ancora una volta la fase di possesso (38% contro il 62% del Catanzaro). Certo non è sicuramente un punto di forza della squadra di Greco e lo abbiamo capito, ma in occasione del vantaggio può diventare un fedele alleato.

Lusuardi decisivo, prova difensiva (quasi) perfetta

Il colpo di testa di Lusuardi prima del gol

L’uomo copertina del match per la formazione ciociara è Lusuardi, autore di un’ottima prova in entrambe le fasi: il brasiliano sblocca il match concedendosi una licenza offensiva in un’azione manovrata e riscatta gli errori commessi con il Sudtirol. Il numero 47, infatti, si sgancia dalla difesa e, prima si fa respingere il colpo di testa dall’ex Pigliacelli e poi è bravo e fortunato a ritrovarsi il pallone sui piedi e appoggiarlo in porta. Saranno ben 3 i tiri in porta a fine partita per il centrale brasiliano, che realizza un gol, il primo tra i professionisti, da attaccante vero, esattamente quello che manca al Frosinone.

Per il resto i numeri difensivi sono perfetti, con addirittura il 100% dei contrasti vinti dalla retroguardia ciociara che, ancora una volta però, paga l’unica disattenzione nel gol capolavoro di Quagliata, che raccoglie un cross dalla trequarti e, dimenticato da A. Oyono, riesce a chiudere al volo con il sinistro sul secondo palo.

Dinamismo e intensità per il nuovo centrocampo

Il centrocampista Koutsoupias (Foto © Mario Salati)

Buona la prima per i nuovi rinforzi arrivati dal mercato per il centrocampo, Bohinen e Kone con quest’ultimo che ritrova la maglia gialloazzurra a distanza di oltre un anno e mezzo. I due, nonostante il campo pesante e i pochissimi minuti giocati in stagione (rispettivamente 65′ e 53′ con Genoa e Como) riescono a rimanere in campo ed offrire una buona prova.

In fase difensiva e di costruzione il norvegese (con il 95% di passaggi riusciti e 4 duelli vinti sui 6 tentati) e in fase offensiva l’ivoriano, che chiude con tre tiri all’attivo, di cui il primo fuori di poco. Ancora in fase di ambientamento Koutsoupias, ammonito per proteste e quasi mai dentro il match.

L’attacco fatica ancora

Kvarnadze (Foto: Ciro Fusco © Ansa)

Ancora una volta il punto dolente della formazione ciociara è l’attacco con Tsadjout che non riesce mai a rendersi pericoloso dalle parti di Pigliacelli. L’attaccante ex Cremonese chiuderà i 64′ minuti giocati con appena 13 palloni toccati, spendendosi più nel lavoro di raccordo con il centrocampo che nel riempire l’area di rigore. Pesa e non poco sul bilancio finale della sua partita il valore zero sulla casella dei tiri verso lo specchio della porta.

Meglio Partipilo e Ambrosino. I due esterni della formazione ciociara, che fanno della tecnica il loro punto di forza, pagano il campo pesante dello Stirpe. Entra ancora una volta bene Kvernadze: nei minuti finali ha l’occasione più grande di tutto il secondo tempo però bada poco alla precisione e spara addosso a Pigliacelli da posizione defilata.

Pesano i punti sprecati dopo il vantaggio

Una fase dell’andata tra Reggiana e Frosinone

Diventano 14 i punti persi dopo essere passati in vantaggio. Solamente Bari e Sampdoria hanno fatto peggio. Un aspetto decisamente non marginale per una squadra che, per lunghi tratti del campionato, ha pagato un organico giovane ed inesperto. Adesso l’obiettivo è far entrare nello scacchiere tattico il più velocemente possibile i nuovi, che avranno il compito di dare intensità e imprevedibilità ad una squadra apparsa troppe volte remissiva e sotto ritmo. Per provare così ad interrompere la striscia di sei risultati senza vittorie (la seconda più lunga della stagione).

L’occasione arriverà domenica prossima con i ciociari che affronteranno di nuovo in casa la Reggiana. Insomma quasi un’ultima chance per aggrapparsi ad un treno salvezza che pian piano sta sfuggendo ai ciociari.