Frosinone, un gol ogni ventidue tiri: quanta fatica per segnare

Il rapporto conclusioni-reti è a dir poco preoccupante per la squadra giallazzurra in vista della volata-salvezza. Solo il fanalino di coda Cosenza ha dati peggiori. Sarà fondamentale migliorare la precisione e la concretezza

Alessandro Salines

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Più che un dato statistico ad uso e consumo dei match analyst o dei patiti di numeri, è un “campanellone” d’allarme nella corsa-salvezza. Il Frosinone infatti segna un gol ogni 21 tiri. Insomma non vede la porta neppure con il binocolo ed è scontato il triste primato del peggior attacco del campionato. Una fatica immane a concretizzare che ha condizionato il campionato dei giallazzurri sin dall’inizio della stagione. Probabilmente il vero punto debole della formazione ciociara che vanifica i progressi mostrati sul piano del gioco. E’ obbligatorio cambiare rotta: se non si aggiusta la mira, diventa difficile fare punti e quindi pensare di salvarsi.

Il dato inquietante

Il Frosinone schierato (Foto © Mario Salati)

Il Frosinone ha effettuato 390 conclusioni di cui 275 nello specchio: numeri da centro classifica, tra l’altro migliori di squadre (Mantova, Catanzaro, Cittadella, Reggiana Carrarese e Juve Stabia) che hanno diversi punti in più ed occupano posizioni di rilievo. Il problema è il rapporto tiri/gol. Per arrivare alla rete la squadra di Greco ha dovuto in media calciare in porta 22 volte, 15 per quanto riguarda le conclusioni tra i pali. Un rapporto che in termini percentuali supera appena il 4 % (4,6 %).

Solo il fanalino di coda Cosenza ha fatto peggio, realizzando 22 gol con 488 tiri di cui 347 in porta. Per andare a bersaglio hanno in media concluso 22 e 16 volte. Un rapporto tiri-gol del 4.5 per cento.

Dentro i numeri

Ambrosino autore di 3 reti

E’ un dato che certifica le enormi difficoltà del Frosinone a segnare. In zona-gol manca il cinismo e la precisione al di là della produzione di gioco e delle occasioni. Questione di tranquillità, cattiveria, esperienza e perché no un po’ di sfortuna. Non bisogna infatti dimenticare i 13 pali colpiti e le assenze che per buona parte del torneo hanno falcidiato soprattutto il reparto offensivo. Inoltre è mancato l’apporto sotto porta dei centrocampisti (in gol solo Darboe) fondamentale in ogni squadra. D’altronde il Frosinone non annovera bomber di razza. Attaccanti che hanno nei piedi tanti gol. Punte da doppia cifra per intenderci.

Andando indietro alla scorsa stagione, il miglior realizzatore è stato Distefano con 7 reti alla Ternana. Quattro reti Pecorino (Sudtirol), 3 ciascuno Ambrosino (Catanzaro), Tsadjout (Cremonese) e Partipilo (Parma). Ci si aspettava l’esplosione di uno di questi giocatori o degli altri attaccanti in organico ma ciò finora non è avvenuto anche a causa degli infortuni.

Monterisi e Distefano (Foto © Mario Salati / Alessioporcu.it)

Greco ha lavorato sodo per cercare soluzioni d’attacco e trovare la via del gol. Qualche progresso c’è stato ma è mancata la continuità fondamentale in questi casi. Nelle ultime settimane poi si è notata una certa involuzione. La speranza che il Frosinone riprenda a segnare con maggiore regolarità: il recupero di Distefano (in panchina sabato scorso) può rivelarsi importante.

Sassuolo e Pisa in testa anche nel cinismo

Sassuolo e Pisa, capolista e vice del torneo, sono anche le più concrete. Gli emiliani hanno segnato 51 gol, l’11,6 per cento dei tiri (447). Una rete ogni 8,7 conclusioni. I toscani invece hanno trasformato il 9 per cento dei tiri (422). Siglate 39 marcature, una ogni 10,8 tentativi. Sul podio la Juve Stabia, quinta in classifica. Pur calciando relativamente poco (322) ha avuto un’incidenza del 7,8 realizzando 25 gol (1 ogni 12,8 tiri).

Leandro Greco (Foto © Mario Salati)

A seguire Spezia (481 conclusioni, 36 gol, 7,5 %), Cesena (401, 30, 7,5 %), Catanzaro (382, 28, 7,3 %), Mantova (386, 28, 7,3 %), Modena (400, 28, 7 %), Cremonese (507, 34, 6,7 %), Sampdoria (410, 27, 6,6 %), Sutirol (395, 26, 6,6 %), Brescia (456, 29, 6,4 %), Reggiana (376, 24, 6,4 %), Bari (429, 25, 5,8 %), Salernitana (413, 22, 5,3 %), Carrarese (375, 20, 5,3 %), Cittadella (379, 19, 5 %) e Palermo (493, 24, 4,9 %).