Fuori i leoni veri

A Cittadella la prima di 5 potenziali finali. Inizia un'altra stagione, la terza di questo campionato così strano. Gli avversari non sono imperforabili. Curiosità: in serie B si salvano le squadre al terzo cambio di panchina

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Con sofferenza, coraggio e cuore. Tanta, troppa sofferenza. Coraggio e cuore, sì ma non in dosi massicce e soprattutto con poca continuità. Il Frosinone centra quello che ad inizio stagione veniva considerato l’obiettivo mimino. Ma nessuno all’epoca aveva messo in preventivo di doversi giocare due campionati in uno.

A chi è andata bene comunque (Benevento e Crotone, con i sanniti subito padroni e i pitagorici ottimi ad allungare quando tutte frenavano) e a chi invece l’accesso alla fase finale è costata parecchio (Frosinone più di ogni altra squadra partita con aspirazioni di vertice).

Il pareggio casalingo con il Pisa ha dispensato emozioni forti, vietate ai deboli di cuore fino allo scadere dell’ultimo secondo di recupero. La squadra di Nesta ha avuto la bravura di riuscire a condensare il livello massimo di sofferenza, cuore e coraggio fino al raggiungimento del pareggio su rigore (netto, come quello negato un attimo prima).

A proposito di rigori, ben venga il Var. Anche per ridare qualche certezza in più a tutti: Società e arbitri stessi.

NON E’ TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA SUL CAMPO OPPOSTO
FROSINONE-CITTADELLA FOTO © EMILIANO GRILLOTTI

Sul passato è inutile tornare, in quanto tale. Il presente è evidentemente dinamico. Conta solo il prossimo futuro, che si chiama Cittadella a casa sua.

Un Cittadella che è alla quarta partecipazione ai playoff in altrettante stagioni. Quindi parliamo di un progetto tecnico molto regolare, con l’apice della serie A accarezzata un anno fa. Un Cittadella che a Frosinone vinse 2-0 lo scorso 26 giugno giocando da grande squadra. Ma che non si è dimostrata formazione imperforabile: nelle 5 sconfitte consecutive che stavano per pregiudicare la partecipazione alla lotteria finale, ha incassato 15 gol, 17 nelle ultime 7. Poco più di 2 gol presi a partita.

A tal punto che Venturato ha avvicendato il pur ottimo portiere Paleari che ha tenuto per ben 41 volte su 100 presenze la porta inviolata (voci lo avvicinano alla Lazio dopo che l’estate scorsa sembrava ad un passo dal Torino) con il suo vice Maniero (prese parte da svincolato dal Mantova ad uno scampolo di ritiro della squadra di Longo nell’estate 2017 al Terminillo, ndr) che si è tolto la soddisfazione di evitare la sconfitta con l’Entella.

Venturato ha l’imbarazzo della scelta se è vero che si trova a mettere in ballottaggio D’Urso con Panico alle spalle delle punte e Iori con Branca in cabina di regia.

FROSINONE, NULLA E’ IMPOSSIBILE
FROSINONE-CITTADELLA FOTO © EMILIANO GRILLOTTI

Ma per il Frosinone non è affatto una mission-impossible. Un Frosinone deciso nell’arco di 90’, può ottenere l’unico risultato reso possibile dal piazzamento: la vittoria. Un Frosinone che magari non debba aggiustarsi in corsa, dopo 20’-25’ passati ad osservare l’avversario al comando delle operazioni (Pescara, Crotone, Pisa per restare alle ultime).

Capace di imporsi dall’inizio. Dove Maiello è il giocatore finalmente ammirato per un’ora contro il Pisa e dove Ciano e Dionisi sono la continuazione tecnica di quei grandi elementi di categoria riconosciuti. Un Frosinone capace di tradurre le occasioni in gol. Il Frosinone, per dirla in sintesi stretta.

Senza quelle paure che ti portano a commettere errori già commessi anche anni fa (un Masucci che rischia di emulare Floriano a tempo scaduto non ci deve stare mai). Al netto degli infortuni e delle assenze (a Gori la palma della sfortuna), tutti auspicano la prima di 5 partite della vita.

LE ALTRE
PESCARA-FROSINONE. FOTO © MASSIMO MUCCIANTE

L’ultima giornata della stagione regolare ha fissato la griglia playoff mentre costringerà ad attendere il verdetto extra-campo per il Trapani.

Trema il Pescara: sconfitto nei secondi finali in casa del Chievo che compie un bel balzo nella mini-classifica delle pretendenti alla A. Un Pescara che dopo 3 cambi di allenatori (Zauri, Legrottaglie e Sottil), corre il rischio di passare dalla speranza di giocare almeno i playout al dramma della retrocessione. Anche un solo punto riconsegnato permetterebbe ai granata di Castori (che nel frattempo vanno sul velluto con il Crotone, ebbro di gioia per la promozione e sicuramente più arrendevole di quello visto con il Frosinone) di andare allo spareggio con il Perugia (a sua volta sconfitto malamente a Venezia 3-1, con i lagunari salvi).

A proposito di Perugia, balla di nuovo la panchina di Oddo: si parla di Novellino (e sarebbe nel caso il quarto tecnico della stagione per gli umbri), di un accordo in extremis per salvare una stagione da cancellare per il patron Santopadre. Che pure non aveva lesinato investimenti ad inizio stagione. Misteri del calcio. Playout quindi rinviato, in attesa delle determinazioni del Tribunale delle Imprese al quale si è rivolto il Trapani che verrà difeso dal prestigioso studio dell’avvocato Guido Alpa.

IL COSENZA DEI MIRACOLI
COSENZA – FROSINONE

Il miracolo vero è del Cosenza che dopo aver fallito con due allenatori (Braglia e Pillon) ha centrato l’obiettivo col vice di entrambi, Occhiuzzi. Un cammino da promozione dalla ripartenza in poi e stagione chiusa con il 3-1 alla Juve Stabia che retrocede nonostante le 17 reti dell’attaccante Forte (ma senza mai cambiare il tecnico iniziale, quel Fabio Caserta che l’estate scorsa sembrava ad un passo dal Frosinone).

Si salva anche l’Ascoli, pur perdendo in casa (2-4) con il Benevento, anche in questo caso salvezza centrata al terzo cambio di panchina dopo gli esoneri di Zanetti e Stellone.

Il terzo cambio di panchina porta bene anche alla Cremonese (Rastelli, Baroni e quindi la svolta con Bisoli) che chiude con il 2-2 con il Pordenone che va ai playoff da quarta e per Tesser è una bella soddisfazione.

Fa notizia il ko casalingo della Salernitana per mano dello Spezia: 1-2 firmato nel finale dall’attaccante ex Trapani, Nzola. E terremoto in casa granata con gli strali di Lotito (domanda sorge spontanea: un presidente non può nemmeno esprimere il proprio disappunto, anche se colorito?) che portano alle dimissioni di Ventura.

CITTADELLA A TUTTA BIRRA

Seconda vittoria di fila per il Cittadella (3-2 in casa dell’Entella dove Boscaglia non sarebbe così sicuro di rimanere, ndr) dopo 5 ko consecutivi e quinti posto che permetterà ai veneti di aspettare in casa il Frosinone.

E vittoria sul velluto che permette all’Empoli di conquistare un posto negli spareggi, anche qui al terzo allenatore (Marino dopo Bucchi e Muzzi). Si comincia martedi 4 agosto con Chievo-Empoli: Aglietti cerca il bis dello scorso anno sull’altra sponda veronese, Marino forte del contratto con la Spal in tasca, vuole lasciare il segno.

E si continua mercoledi con Cittadella-Frosinone: nel bene o nel male loro hanno creduto nei rispettivi allenatori anche nei momenti difficili.

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