Garritano, il derby dei sentimenti per il figlio del “San Vito-Marulla”

Sabato pomeriggio sarà una partita a dir poco speciale per l’attaccante giallazzurro Luca Garritano. Cresciuto a due passi dallo stadio dei rossoblu, grande tifoso dei silani persino in Serie D, non è riuscito però ad essere profeta in patria. Un anno fa comunque è stato decisivo a distanza per la salvezza dei calabresi segnando il gol vittoria del Chievo contro il Pescara. Il tecnico Fabio Grosso confida nelle sue qualità per tornare alla vittoria.

Alessandro Salines

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Giocherà a pochi passi da casa, nel quartiere di via degli Stadi dove è cresciuto ed ha tirato i primi calci ad un pallone. Giocherà nello stadio intitolato al suo idolo Gigi Marulla, bomber di provincia come ce ne sono sempre di meno, un monumento del calcio calabrese. E giocherà contro la squadra della sua città di cui è sempre stato tifoso di curva anche in Serie D. Giocherà a Cosenza dove non è stato profeta in patria anche se poco più di un anno fa ha contribuito alla salvezza pur se a distanza di quasi mille chilometri e con una maglia diversa sulle spalle. Cosenza-Frosinone di sabato sarà una partita a dir poco speciale per Luca Garritano, attaccante-centrocampista, cosentino doc, nipote di quel Salvatore Garritano, riserva di lusso nel Toro della coppia Pulici-Graziani.

Una gara dalle emozioni forti. Una sfida contro il passato, il presente e chissà il futuro. Non sarà comunque la prima volta: ha già affrontato in 3 occasioni (1 vittoria, 1 pari e 1 ko) il Cosenza anche segnando. “Sono cresciuto in una casa praticamente attaccata allo stadio – aveva raccontato in un’intervista a gianlucadimarzio.comPassavo i giorni giocando per strada e quando scendeva in campo il Cosenza andavo a vedere le partite in curva.

Al di là dei sentimenti, Luca di sicuro darà tutto se stesso per non sfigurare davanti alla sua gente e per fare il suo lavoro al meglio. 

NEMO PROPHETA IN PATRIA

Foto: Mario Salati / Alessioporcu.it

Malgrado la passione per il Cosenza, Garritano non inizia a giocare con la maglia rossoblu. Sembra strano anche perché già da bambino veniva ritenuto un vero e proprio talento. “Diventerà un fuoriclasse”, dicevano negli ambienti calcistici del capoluogo calabrese.

Fatto sta che la prima squadra di Luca è il Real Cosenza, una polisportiva fondata nel 1991 e molto attiva nei settori giovanili tanto ricevere la “Stella d’Oro” al merito sportivo. A 12 anni Luca viene notato e bloccato dall’Inter. Due stagioni dopo l’arrivo a Milano. Le giovanili, nel 2012 l’esordio in Europa League in trasferta contro il Neftchi Baku e la prima a San Siro contro il Parma. In panchina Stramaccioni. “Soddisfazione speciale, per me e per tutta la mia famiglia”, ha detto Garritano.

Ma di quel periodo ci sono anche i ricordi degli allenamenti alla Pinetina con Zanetti che invitava Garritano a puntarlo invece di passare subito il pallone. “Così miglioriamo tutti e due”, gli diceva l’argentino. Parole che gli sono state d’insegnamento: nel calcio come nella vita bisogna sempre provare a crescere. Dopodiché Cesena, Modena, Chievo, Carpi e nell’estate del 2018 il sogno che si avvera: il Cosenza. Per Luca un campionato tra alti e bassi, qualche critica di troppo. Immensa la soddisfazione di segnare sotto la curva il gol-vittoria nel finale di gara contro il Padova il 1 dicembre del 2018. E’ “re” per una notte.

Una gioia effimera. La speranza di restare nella sua città si spegne. La sua avventura al Cosenza dura una stagione (26 presenze e 3 reti). A giugno torna al Chievo per fine prestito. Qualcuno dice che abbia pianto. Nessuno è profeta in patria.    

IL REGALO A DISTANZA DI GARRITANO

(Foto: Mario Salati / Alessioporcu.it)

Ma il destino non sempre è cinico e baro. Le strade di Garritano ed il Cosenza s’incrociano anche se a distanza di quasi mille chilometri, 996 per la precisione.

E’ l’ultima giornata del campionato 2019-2020. Il Cosenza si gioca la salvezza diretta: deve battere la Juve Stabia ma serve pure una vittoria del Chievo sul Pescara. I calabresi conducono nettamente (3-1) la gara contro i campani. A Verona invece è 0-0. Un pari che sta bene ad entrambe. I tifosi calabresi ed anche i parenti di Garritano sono davanti alla tv sintonizzati sul “Bentegodi”. Tutti guardano lui, il numero 16, il figlio del “San Vito-Marulla” ripudiato ma ora diventato l’ultima speranza. Luca si batte con il solito ardore e forse di più. Al cuor non si comanda e sa che un suo gol può regalare la salvezza al suo popolo.

E all’87’ quel gol come per magia arriva. Il Chievo supera il Pescara, Garritano con un anno di ritardo si prende il suo Cosenza. Lontano dalla sua Cosenza quasi mille chilometri. Una videochiamata notturna del capitano dei calabresi Angelo Corsi (tra l’altro originario di Supino) gli dà onore e merito: “Grazie Luca, ci hai dato un grossa mano”. 

IN PALIO IL RISCATTO

Garritano (Foto: Mario Salati / Alessioporcu.it)

La partita di sabato arriva dopo la sosta. Una gara importante per entrambe: Cosenza e Frosinone sono reduci da 2 sconfitte. I calabresi hanno perso ad Alessandria, i canarini hanno ceduto in casa con il Cittadella. La squadra di Grosso, dopo un ottimo avvio, è in flessione almeno in termini di risultati (2 punti in 3 gare). Ci si aspetta quindi una risposta forte da parte dei ciociari.

Garritano, approdato quest’anno a Frosinone dopo la radiazione del Chievo (con lui l’altro cosentino Canotto e Cotali), ha finora ben impressionato per qualità tecnico-tattiche e personalità. Grosso lo ha schierato sia da attaccante esterno sinistro e sia da mezzala mancina. Finora 7 presenze e 1 gol. Il tecnico giallazzurro s’affiderà anche alle sue doti per cercare il colpo al “San Vito-Marulla”.

Per Garritano non sarà facile, dovrà controllare le emozioni. Ritroverà tanti amici come il difensore Michele Rigione, suo compagno al Chievo. “So benissimo che Luca è molto legato a Cosenza – ha svelato in un’intervista Rigione – Dopo le partite, quando apro il telefono, uno dei primi messaggi è sempre il suo. Ci tiene davvero tanto, ma mi auguro che vada piano sabato prossimo. Altrimenti prenderà delle legnate (ride ndr)…”. Il tecnico dei calabresi è tra l’altro è quel Marco Zaffaroni che ha allenato Garritano, Canotto e Cotali prima dell’esclusione del Chievo dal campionato.

Per il figlio del “San Vito-Marulla” una partita davvero speciale. 

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