Il Frosinone colleziona il quarto pareggio di fila e mostra ulteriori segnali di crescita soprattutto sul piano del carattere e della solidità. Ma la squadra fatica a concretizzare: le punte non segnano da 900', troppa imprecisione (solo 1 tiro nello specchio). La sosta dovrà servire per trovare soluzioni offensive necessarie per tornare alla vittoria e muovere una classifica che relega i giallazzurri all'ultimo posto
Una squadra totalmente diversa rispetto a quella vista fino a poco meno di un mese fa, un gruppo in crescita, sia sotto il punto di vista del gioco, sia sotto quello (ben più importante) del carattere. Nell’anticipo della 13ª giornata contro un Palermo sicuramente più attrezzato, però, il Frosinone manca ancora una volta l’appuntamento con i tre punti, che sarebbero stati una boccata d’ossigeno importante per la classifica e un’iniezione di fiducia fondamentale per chiudere il primo mini-ciclo del nuovo corso targato Greco.
Pronti, via e il Frosinone è già sotto: passano, infatti, appena 2′ minuti di gioco e l’ex, Roberto Insigne, si fa trovare pronto al limite sulla respinta difensiva su azione di corner e, complice una deviazione determinante di Darboe, spiazza un incolpevole Cerofolini. La reazione, però, non tarda ad arrivare e gli uomini di Greco, per la prima volta in svantaggio da quando siede sulla panchina della prima squadra, riescono a pareggiarla dopo appena 14′ con Bracaglia che, ancora una volta da palla inattiva, riesce a staccare più in alto di tutti e insacca alle spalle di Desplanches. Primo gol stagionale e da professionista per il giovane prodotto del settore giovanile ciociaro.
Statistiche equilibrate, ma c’è un dato
I dati del match raccontano di un Palermo che, come era lecito aspettarsi, fa la partita per gran parte dei novanta di gioco, con gli uomini guidati da Dionisi che chiudono l’incontro con oltre il 61% del possesso palla, ben dieci punti percentuali sopra la media stagionale del club rosanero. Il Frosinone, dal canto suo, si fa apprezzare in fase difensiva, con un ottimo 56% alla voce “contrasti vinti”, tra quelli a terra e i duelli aerei.
Il dato su cui però Greco dovrà lavorare nelle due settimane di sosta che lo separano dalla partita contro la Cremonese, è quello relativo ai tiri in porta (solo 1 contro gli 8 degli avversari). Certo, il tasso di conversione tiri in porta/gol è al 100%, ma per vincere una partita bisogna aggiustare la mira perché, di contro, sono ben 11 i tiri tentati dai ciociari (5 fuori, 5 bloccati e, appunto, uno solo in porta).
Cerofolini salva ancora il Frosinone
L’estremo difensore ciociaro si guadagna la palma di migliore in campo con la parata del match sulla rasoiata di Insigne, anche in questo caso deviata. Saranno ben 7 le parate del numero 31 gialloazzurro a fine match, di cui ben 5 arrivate da tiri all’interno dell’area di rigore. Bene Bracaglia che, oltre al gol del definitivo pareggio, vince tutti e quattro i duelli aerei della sua personalissima sfida con Insigne, complice sicuramente una diversa stazza fisica.
Buona prova anche di Biraschi e Monterisi, con quest’ultimo che, dopo un inizio nervoso e qualche fallo di troppo, al 67′ mantiene bene la posizione e chiude altrettanto bene il suggerimento di Verre per Le Douaron, impedendo all’attaccante francese di ritrovarsi uno contro uno con Cerofolini.
Cercasi stabilità a centrocampo
È ormai risaputo che in una stagione lunga, piena di partite e, soprattutto, con l’avvento dei cinque cambi, tutti gli uomini a disposizioni sono potenziali titolari. Quello che schiera Greco è però il quarto pacchetto di centrocampisti diverso in altrettante partite, una scelta figlia probabilmente della sperimentazione e della conoscenza degli uomini che il mister ha a disposizione che, però, dovrà prima o poi trovare una quadra definitiva.
Il trio Barcella-Gelli-Darboe non delude sul piano dell’intensità, con il gambiano che vince 11 contrasti a terra su 16 che lo hanno visto protagonista ma che chiude anche con solo una verticalizzazione sulle 7 tentate. Menzione d’onore per l’inesauribile Marchizza, ancora una volta protagonista con il secondo assist stagionale e con un tiro a tempo scaduto che si spegne a fil di palo.
L’attacco si sacrifica, ma quanto manca il gol
L’emblema della trasformazione di Kvernadze si ha al 26′ quando il georgiano arriva fino al limite della propria area di rigore per interrompere un pericolosissimo contropiede rosanero. Il numero 17 gialloazzurro è anche quello che ci prova di più a interrompere il tabù gol per il reparto offensivo con 3 tiri all’attivo che, però, non trovano lo specchio della porta. Altra prova insufficiente, invece, per Ambrosino, con il suo match che dura 45′ con appena 11 possessi e 3 passaggi riusciti sui 4 tentati.
Discorso analogo per Sene che subentra al numero 10 ad inizio secondo tempo ma non riesce mai ad entrare nel vivo del match con appena 6 possessi, 2 passaggi riusciti e 0 tiri verso lo specchio della porta. Davvero troppo poco per un reparto che ancora continua a faticare nel trovare le misure e, soprattutto, l’intesa giusta, complice (anche in questo caso) la mancanza di un vero e proprio pacchetto di titolari, nel vero senso della parola. Le assenze dei vari Tsadjout, Pecorino, Distefano e Partipilo alla lunga stanno pesando.
Ora la sosta: lavorare per fermare l’astinenza
Bisognerà aspettare i risultati del weekend per capire effettivamente quali siano i reali margini dalle dirette avversarie, partendo dalle squadre impegnate nella lotta salvezza fino ad arrivare ad una non lontanissima zona play-off. È ovvio, parlare di potenziale obiettivo promozione dal momentaneo ultimo posto in classifica, appare quantomeno utopistico.
Ma Greco dovrà essere bravo con i suoi durante la sosta nazionali ad alzare l’asticella della fame di risultati, di vittorie e, soprattutto, della ricerca di intesa e gol dei suoi attaccanti che mancano all’appello del tabellino dei marcatori ormai da oltre 900 minuti, dall’ultimo siglato da Distefano nel pareggio di fine agosto contro il Modena. Un dato davvero inquietante. Alla ripresa i canarini saranno impegnati nella difficile trasferta di Cremona.