Han è l’altra faccia della Corea del Nord: incanta, segna e sfida il Frosinone (di A. Salines)

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La bella storia del bomber è una risposta alle tensioni tra il dittatore Kim Jong-un e la Comunità internazionale. Calcio e geopolitica, la 'stellina' asiatica del Perugia vuole continuare a stupire il mondo a suon di gol. Talento puro, numeri d'alta scuola, ha già segnato 5 reti. Sabato sarà l'osservato speciale per la difesa giallazzurra

Alessandro Salines

Lo sport come passione

IL PERSONAGGIO /

L’altra faccia della Corea del Nord è il sorriso timido di un ragazzo di 19 anni che sta conquistando l’Italia del pallone. L’altra faccia della Corea del Nord è la semplicità di un giovane atleta che ama i jeans ed il calcio. L’altra faccia della Corea del Nord è Kwan-Song Han che non parla di guerre ed armi atomiche ma la sua lingua sono i gol. L’altra faccia della Corea del Nord è buona e non farebbe male ad una mosca. L’altra faccia della Corea del Nord è la risposta più bella alla dittatura dell’incendiario Kim Jong-un, alle sue minacce nucleari al mondo ed alle atrocità cui sottopone la sua popolazione. L’altra faccia della Corea del Nord è un bomber di talento puro che sabato con la maglia del Perugia metterà a dura prova la difesa della capolista Frosinone nella sfida d’alta classifica al ‘Renato Curi’.

Han, 5 reti in altrettante gare, sarà lo spauracchio numero uno per i canarini. Terranova, Ariaudo e Krajnc dovranno drizzare le antenne perché il coreano è rapido, molto tecnico, svaria su tutto il frontre d’attacco e sa smarcarsi come pochi. Pur non essendo un gigante è bravo anche sulle palle alte. Ha poi una dote speciale per un giocatore: è ambidestro. Nel Perugia giostra da seconda punta nel 4-3-1-2. Il tecnico Federico Giunti stravede per lui: “Credo che Han possa diventare un calciatore importante – ha detto l’allenatore in un’intervista a Sky Sport – È un ragazzo che si applica e in allenamento non molla mai. Bisogna ovviamente proteggerlo, deve crescere con molta serenità e senza pressioni”.

La storia di Han è un messaggio di pace. E’ l’ennesima dimostrazione come lo sport abbia una forza immensa. Unisce e non divide. Una storia che nel suo piccolo potrebbe contribuire a rasserenare il clima tra la Corea del Nord e la Comunità internazionale. Forse esageriamo ma chissà. Kwan Song Han è nato a Pyongyang 19 anni fa ed arriva in Italia nel 2015 proprio a Perugia grazie ad un accordo di collaborazione tra la Federazione calcistica nordcoreana e l’ISM Academy fondata da Paolo Rossi e diretta da Alessandro Dominici. Un’alleanza scaturita dopo un viaggio di una delegazione italiana in Corea del Nord. Oltre al Senatore Antonio Razzi (amico del dittatore) ed a Matteo Salvini, ci sono Dominici ed altri talent scout.

Han in Umbria studia e s’allena. Niente partite ufficiali a parte quelle con le nazionali giovanili (con l’Under 16 è stato campione d’Asia nel 2014). Il regolamento sui trasferimenti internazionali vieta il tesseramento di giocatori minorenni. Il ragazzo ci sa fare e finisce in orbita Fiorentina. Il club viola però alla fine non lo ingaggia. Al ragazzo sembrano interessati il Liverpool, il Manchester City e l’Ajax. Tuttavia i legami italiani prevalgono ed Han viene bloccato dal Cagliari grazie alla mediazione dell’agente Sandro Stemperini che intrattiene buone relazioni con il presidente dei sardi Tommaso Giulini ed il diesse Stefano Capozzucca.

Quattro giorni dopo la firma del contratto Han debutta al Torneo di Viareggio, da sempre vetrina per i futuri campioni, e si mette subito in luce con una semirovesciata pazzesca contro il Parma, guarda caso squadra alla quale due settimane fa ha realizzato la sua quinta rete. Il bomberino nordcoreano in Sardegna impressiona tutti e soprattutto il tecnico Massimo Rastelli che dopo tre settimane lo lancia a 18 anni in serie A (primo nordcoreano della storia). Quattro minuti contro il Palermo, nove la settimana successiva al cospetto del Torino con un gol al portierone inglese Joe Hart. “Un regalo? Voglio un paio di jeans (vietati in Corea ndr)”, disse ai dirigenti sardi.

Il Cagliari ci crede e lo blinda fino al 2022. In estate lo cede in prestito al Perugia ed Han si rivela subito un crack. Nella prima partita firma addirittura una tripletta nella vittoria del Perugia per 5-1 contro la Virtus Entella. Poi le reti con Pescara e Parma. Il vulcanico Senatore Razzi gonfia il petto: “L’ho scoperto io ed ho fatto i complimenti al dittatore Kim per questo giovane talento del suo Paese”. Per l’attaccante nordcoreano si spalancano le porte della Nazionale maggiore. L’esordio lo scorso 14 giugno, nella gara di Coppa d’Asia pareggiata 1-1 contro Hong Kong. Il 14 settembre altra convocazione per le partite del 5 e 10 ottobre contro Malesia e Libano. Sarà costretto a saltare la gara del suo Perugia con la Pro Vercelli.

Ma come al solito non sono mancate le polemiche. Kwang-Song Han è un lavoratore all’estero proveniente da un paese sottoposto a embargo internazionale per il suo programma nucleare e le continue violazioni dei diritti umani. La politica non tarda a occuparsi di lui, parte la solita interrogazione parlamentare. Pare infatti che circa il 70% degli stipendi dei lavoratori nordcoreani all’estero venga prelevato dal governo, diventando una delle principali fonti di valuta estera in mano al regime di Kim.

Difficile capire come stiano le cose ma di sicuro Han è arrivato in Italia da svincolato. Nulla quindi è stato pagato per il suo cartellino in Corea del Nord e per quanto riguarda il suo stipendio Alessandro Dominici a UmbriaOn spiega: “Han è un lavoratore straniero in Italia e pertanto rispetta le leggi italiane, gli stipendi sono tracciati e vengono versati nel rispetto dei regolamenti direttamente su un conto a lui intestato e sulla somma ricevuta paga le tasse in Italia, come qualsiasi altro calciatore”.

Ma Han è l’altra faccia della Corea del Nord. I suoi sogni non sfumeranno grazie alla politica di cui non parla mai. L’attaccante asiatico a Perugia si trova benissimo, abita abita nel quartiere di Madonna Alta, ama gli spaghetti “ma meglio il riso”, non ha fidanzate e nè tatuaggi. E’ un idolo dei tifosi e nello spogliatoio è benvoluto e soprattutto vuole continuare a segnare tanti gol per riportare il Grifone in serie A. “Qui sono felice perché a Perugia sono stato due anni, quindi per me questa è casa, e per questo sono fiero di indossare questa maglia. Le mie caratteristiche principali sono la velocità e il movimento negli spazi. Sono destro ma uso anche il sinistro”, ha detto al Corriere della Sera. Il Frosinone è avvisato. La favola di Han deve continuare magari da sabato sera subito dopo la gara contro i canarini.

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