Il calcio ai tempi del coronavirus: si gioca sul fondo di un cratere lunare

Senza pubblico ed in un clima surreale riprende il campionato dopo il turno infrasettimanale. Il Frosinone sfiderà allo "Stirpe" la Cremonese del grande ex Daniel Ciofani Dopo il pari a Livorno, serve una vittoria per restare al secondo posto e respingere gli assalti di Crotone e Spezia. Nesta recupera Tabanelli ma teme un po' di stanchezza da parte dei suoi. Intanto il presidente Maurizio Stirpe rivela di aver votato per il blocco del campionato: "Gli stadi vuoti non garantiscono la salute. Ora il Governo sostenga le società".

Alessandro Salines

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Si è giocato sul fondo di un cratere lunare“: la metafora è di Gianni Brera, il maestro e l’inventore del giornalismo sportivo, il cantore per eccellenza di partite e campioni. Il mitico “Giuàn” descrisse così lo scenario che si trovò di fronte a Torino quando il 6 novembre del 1985 raccontò la gara di Coppa dei Campioni Juventus-Verona a porte chiuse.

Domani pomeriggio alle 15 allo “Stirpe” primo match senza pubblico per il Frosinone dopo il decreto del Governo che ha chiuso anche gli stadi per arginare il famigerato coronavirus. In un clima surreale dunque i giallazzurri affronteranno la Cremonese dopo il pari a Livorno nel turno infrasettimanale che ha spezzato la serie di 6 vittorie di fila. L’obiettivo è difendere il secondo posto e respingere gli assalti di Crotone e Spezia che hanno accorciato le distanze ed ora sono rispettivamente a -1 e -3.

Porte chiuse? Per Stirpe meglio lo stop
Maurizio Stirpe

Il decreto del Governo di mercoledì ha messo a tacere tutti dopo giorni di aspre polemiche ed incertezze. Il calcio professionistico continua ma senza pubblico.

La serie B comunque aveva anticipato i tempi chiudendo gli stadi nelle città più colpite dal coronavirus. Adesso il provvedimento tocca tutte le squadre fino al 3 aprile. Salvo proroghe delle disposizioni. Tra i presidenti tanta amarezza. Gli impianti vuoti non garantiscono la salute. E poi c’è il danno economico che in un torneo come quello cadetto morderà i bilanci. Gli incassi del botteghino infatti rappresentano ancora una voce importante. 

Il presidente Maurizio Stirpe in un’intervista rilasciata a tuttomercatoweb.com è come al solito molto lucido e rivela di aver preferito lo stop del torneo.

Parto da un presupposto ovvero che io ho votato a favore del blocco del campionato. La serie B è coinvolta marginalmente nei limiti di calendario legati all’Europeo e alle coppe europee – sostiene Stirpe – La norma delle porte chiuse appesantisce solo il fronte economico di società, soprattutto nelle serie minori, che non navigano certo nell’oro. Ogni club perde gli introiti da stadio e in più dovrà provvedere al risarcimento degli abbonati e di quegli spettatori che avevano già acquistato i biglietti per le prossime partite. In più aggiungo una cosa. Le porte chiuse non evitano completamente il diffondersi del contagio perché il rischio per calciatori, dirigenti, arbitri e addetti vari rimane assolutamente intatto“.

Il presidente spera in un sostegno del Governo. “Quantomeno la sospensione del versamento di tasse e contributi fino al termine del campionato stante una situazione di difficoltà oggettiva“. 

Sulla stessa lunghezza d’onda Massimiliano Santopadre, presidente del Perugia e consigliere di Lega. “La salute è il bene primario da preservare. Spero che dopo questa prima fase legata all’emergenza ne segua una seconda che venga incontro alle esigenze delle aziende – scrive in una nota – Il danno economico che si riceve dai mancati incassi da botteghino va recepito dal Governo e dalla Federazione.

Ne stiamo discutendo all’interno della Lega Serie B e con il presidente Balata per avanzare alcune proposte quali una sospensiva a livello contributivo e, inoltre, deroghe di alcune scadenze federali. Stiamo parlando di un decreto che non durerà una o due giornate ma un mese. Il Governo e la Federazione valutino quindi con attenzione le ingenti perdite delle società di calcio per evitare dissesti o addirittura fallimenti che colpirebbero intere comunità, territori e persone nei loro posti di lavoro“.  

L’incognita porte chiuse
Stadio Stirpe a porte chiuse

Azzerato il fattore campo, finora decisivo nel cammino del Frosinone che in casa ha conquistato 30 dei 47 punti (secondo score interno della serie B dopo il Benevento con 36).

Senza la spinta dei 10 mila e passa tifosi che abitualmente affollano lo “Stirpe” i canarini dovranno moltiplicare le forze per cercare di vincere e restare sulla piazza d’onore.

Non sarà facile, bisognerà presto adattarsi al “cratere lunare“. Mancheranno l’adrenalina e il calore della Nord. “Sicuramente sarebbe stato meglio avere i tifosi, a Frosinone la gente viene allo stadio in massa – ammette Alessandro Nesta nella conferenza pre partita – Ci penalizza un po’ questa decisione, ma ci sono delle direttive che bisogna accettare e rispettare».

Un match insomma ricco d’incognite al cospetto tra l’altro di un’avversaria in piena crisi che scenderà in Ciociaria dopo il quarto cambio di tecnico (Pierpaolo Bisoli al posto di Massimo Rastelli) e con il grande ex Daniel Ciofani che non vorrà sfigurare anche se l’abbraccio con i suoi ex tifosi non ci sarà. 

La preoccupazione di Nesta

L’allenatore frusinate non guarda la classifica della Cremonese e teme la scossa che il cambio di tecnico possa aver dato al gruppo grigiorosso.

L’avvicendamento in panchina ti dà pochi riferimenti per preparare la partita e sul modo di affrontare la gara da parte dell’avversario – spiega Nesta – Squadre che sembrano morte poi fanno gare importanti, come è successo al Livorno. Ogni match fa storia a sé. Bisogna recuperare le forze, io guardo alla mia squadra. E solo così avremo modo di portare punti alla nostra classifica. Siamo ad un punto della stagione in cui abbiamo affrontato tutti i moduli. Poi è chiaro che subentra l’atteggiamento in campo a prescindere, di attesa o di pressione“.

Serie positiva ed ombre
Cremonese-Frosinone

Il 2-2 a Livorno ha permesso al Frosinone di allungare la striscia di risultati utili. Ora sono 9 (6 successi e 3 pareggi) e domani potrebbe essere eguagliato il record di Pasquale Marino che nella stagione 2016-2017 arrivò a quota 10 (7 vittorie e 3 pari).

Ma la trasferta al “Picchi” ha pure gettato qualche ombra sulla marcia finora quasi perfetta dei giallazzurri. La formazione di Nesta è apparsa stanca, scarica ed ha commesso qualche errore di troppo soprattutto in difesa, un reparto che era stato il punto di forza. Una difesa che nelle precedenti 6 gare prima di Livorno non aveva subito reti ed è ancora la seconda meno battuta del campionato (21 reti al passivo). 

Inoltre il mini-turnover non ha giovato ad un impianto di gioco che girava a mille. Il pari ha fatto più scalpore anche perché arrivato contro il fanalino di coda. Tuttavia un punto in trasferta non è mai da buttare via ed ha consentito di restare al secondo posto in solitudine. E poi bisogna dare atto a Dionisi e soci di essere stati capaci di rimontare due volte il risultato. Al di là dell’avversario non è mai semplice riprendere una partita che ti sfugge di mano. Un segnale da non trascurare.

La grinta di Bisoli per risorgere

La Cremonese sta vivendo una stagione a dir poco tormentata. Partita con ambizioni di promozione in virtù di un mercato faraonico, si ritrova in zona playout con 27 punti ed un match (ad Ascoli) da recuperare. Dopo la sconfitta interna di martedì con l’Empoli, la dirigenza ha deciso l’ennesimo cambio di panchina. Via Massimo Rastelli (per lui secondo esonero) ed ecco Pierpaolo Bisoli che dovrà condurre alla salvezza i grigiorossi.

I lombardi in questo girone di ritorno hanno racimolato appena 6 punti in 7 gare. Fuori casa solo 8 ed 1 vittoria che risale addirittura alla prima giornata il 24 agosto (1-2 a Venezia). Nonostante la presenza di punte importanti come Ciofani, Ceravolo e Palombi l’attacco ha segnato la miseria di 26 reti. Peggio hanno fatto solo il Venezia (25) e il Livorno (23). 

L’arrivo di Bisoli dovrà scuotare la squadra e il Frosinone dovrà drizzare le antenne. Il club confida nella proverbiale grinta del tecnico romagnolo, un autentico “sergente di ferro” che nella sua carriera ha dimostrato di saper toccare le  corde giuste di un gruppo.

Frosinone-Cremonese

In due giorni non devo stravolgere nulla ma cercherò di dare del mio per uscire da questa situazione – ha puntualizzato Bisoli – Non si vincono le partite con i moduli, ma con la voglia, la cattiveria. Cercherò di trasmettere quello che è il mio dna: non accontentarsi mai, bisogna allenarsi ogni giorno per migliorarsi e non per timbrare il cartellino. Qualcosa ho provato a cambiare dal punto di vista tattico, a voi giornalisti dico: aspettatevi che provo una cosa per una settimana e poi magari di sabato ne faccio un’altra. Voglio che i giocatori siano sempre attenti“.

Bisoli si presenterà  a Frosinone senza due elementi importanti come il difensore brasiliano Claiton e il centrocampista Arini, entrambi squalificati. Il neo allenatore dovrebbe ridisegnare la squadra con il 4-3-3. Tra i pali rientra Agazzi che sarà protetto da Zortea, l’ex Terranova, Ravanelli e Migliore. Il play sarà Kingsley con Valzania (la stagione scorsa in giallazzurro) e Deli mezzali. Tridente con Piccolo, Ciofani o Ceravolo e Parigini. 

Tabanelli abile ed arruolato

L’infermeria si sta pian piano svuotando. Dopo aver recuperato Paganini (già in campo a Livorno nel finale), riecco Tabanelli che dovrebbe andare in panchina. Un ritorno importante per il centrocampista arrivato a gennaio dal Lecce. Restano fuori Ardemagni, Gori e Ciano. Rispetto alla sfida del “Picchi” Nesta dovrebbe effettuare qualche cambio. 

Ci sono giocatori che hanno fatto due partite intere e quindi sono più stanchi – osserva l’allenatore canarino – Dove possiamo cambiare, lo faremo. Ma visto che siamo ancora in emergenza, qualcuno si dovrà sacrificare per giocare 3 incontri“.

Bardi

Bardi difenderà la porta imbattuta in casa da 306’ (ultima rete subita da Pobega al 54’ di Frosinone-Pordenone 2-2 del 17 gennaio scorso). In difesa rientrerà Capuano con Ariaudo e Brighenti che completeranno il trio. Sulle fasce dovrebbe tornare Salvi a destra mentre a sinistra potrebbe toccare a Beghetto dopo le 3 gare di fila di D’Elia.

Rohden, Maiello e Haas giostreranno a centrocampo. Dionisi riprende il suo posto in attacco accanto a Novakovich o a Citro. Modulo 3-5-2 sperando che anche nel “cratere lunare” sia vincente.

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