
La squadra giallazzurra continua a collezionare infortuni e legni (sono 20) ma difende l'imbattibilità. A Cesena un ottimo secondo tempo che permette di chiudere la gara con più possesso palla, tiri e passaggi riusciti. Lunedì in casa del Sassuolo dell'ex Grosso già promosso. Poi Spezia e Pisa completeranno un trittico forse decisivo
Il Frosinone, nonostante l’emergenza infortuni, trova la nona partita senza sconfitte, rimontando lo svantaggio maturato sul gong della fine del primo tempo. Un punto che permette agli uomini di Bianco di allungare sulla zona retrocessione e dalla coppia playout (rispettivamente a 5 e 3 punti di distanza). Aggiornare nuovamente la statistica riguardante i pali colpiti che, con i tre di Cesena, arrivano a 20, dietro solo allo Spezia con 21. Insomma, se “la fortuna è cieca”, la sfortuna ci vede benissimo. I ciociari, complice anche l’assenza last minute di Bettella (infortunio nel riscaldamento che verrà valutato nelle prossime ore), affrontano i primi minuti di gioco con il freno a mano tirato, cercando di rimanere compatti e non concedere troppo.
La sfortuna, però, non si ferma al solo Bettella, ma colpisce anche il suo sostituto Szyminski (fermo ai box da oltre 11 mesi), la cui partita dura appena 15 minuti, prima di costringere Bianco al cambio con Cittadini a causa di un problema muscolare. I romagnoli cercano quindi di sfruttare l’inerzia del match fin dalle prime battute, sfiorando il vantaggio in un paio d’occasioni con Antonucci e Saric. Sarà quest’ultimo, in pieno recupero, a portare in vantaggio i padroni di casa, raccogliendo la sponda di petto di Prestia e insaccando indisturbato alle spalle di Cerofolini.
Al rientro, Bianco prova a cambiare l’assetto della squadra, lasciando negli spogliatoi Pecorino (un passo indietro dopo il gol decisivo della scorsa giornata) e Kone, pericoloso in un paio di occasioni ma, forse, troppo nervoso. Al loro posto Ambrosino e Lucioni, con il conseguente passaggio alla difesa a tre. Una mossa vincente, che porterà il Frosinone non solo a trovare il pareggio con Ambrosino ma anche sfiorare in un paio di occasioni il bottino pieno.
Un tempo a testa, numeri in equilibrio e pari giusto

In un match decisamente non memorabile a livello di ritmo e occasioni da gol, l’equilibrio fa da padrone anche nei dati della partita. Il Frosinone si fa leggermente preferire grazie alla gestione della seconda frazione, chiudendo il match con il 54 % rispetto al 46 % del Cesena. Stesso discorso per quanto riguarda i tiri, con i ciociari che escono “sul lungo” e, dopo un primo tempo chiuso sotto di uno, sia nel punteggio che nei tiri verso lo specchio della porta, migliora sensibilmente la statistica nella seconda frazione.
Saranno 10 i tiri a fine match, di cui, però, solamente uno nella porta difesa dal figlio d’arte Klinsmann, il gol di Ambrosino. Meglio i ciociari anche per quanto riguarda i passaggi riusciti, con 385 fraseggi a bersaglio sui 443 tentati, contro i 315 dei padroni di casa.
Doppio esordio in difesa. Pesa l’assenza di Bettella

Un doppio esordio “forzato” quello di Szyminski e Cittadini, rispettivamente lontani dai campi da gioco da 11 e 8 mesi a causa dii infortuni e scelte tecniche. Se nel caso del polacco la partita dura appena 15 minuti, Cittadini ne prende le veci in campo e offre una prestazione solida con 4 duelli vinti su 6 affrontati e un cartellino giallo che, spesso, è importante sotto il punto di vista psicologico per un giocatore che rientra in campo dopo così tanto tempo.
Staffetta anche sulla destra tra i gemelli Oyono, con Jeremy (anche lui uscito acciaccato nel secondo tempo) che fa rifiatare Anthony. Per il difensore franco-gabonese, poco propenso ad offendere, un match ordinato, nonostante appunto i 0 cross tentati.
Konè e Darboe pericolosi, Bohinen puntuale

Le tre migliori occasioni del primo tempo capitano sui piedi delle due mezzali ciociare: Darboe e Kone sfiorano il vantaggio ma le loro conclusioni non riescono mai a centrare la porta. Nonostante ciò, contrariamente alle ultime uscite, il reparto non riesce ad incidere in maniera importante, rimanendo spesso assorbito nell’equilibrio e nel palleggio a centrocampo. Solita prestazione puntuale di Bohinen, che chiude il match con il 95% di passaggi riusciti e 4 contrasti portati a termine, più di qualsiasi altro uomo in campo.
Ambrosino bestia nera del Cesena

L’ingresso che cambia il match è senza alcun dubbio quello di Ambrosino, autore di 3 tiri in 45′ minuti (il migliore al pari di Kone) e il gol del definitivo pareggio, il secondo in stagione al Cesena dopo quello siglato nel match di andata allo “Stirpe”. Male Pecorino, servito poco dai compagni nella prima frazione e chiuso nella morsa della difesa bianconera. Numeri impietosi per l’ex prodotto delle giovanili della Juventus, che chiude i suoi 45 minuti con appena 14 tocchi del pallone, 4 passaggi riusciti su 5 tentati, appena 1 duello aereo vinto e, soprattutto, 0 tiri.
Continua il momento magico per Kvernadze, probabilmente uno tra quelli che ha cambiato decisamente volto con la cura Bianco. Il georgiano mette a segno il terzo assist consecutivo, dopo quelli realizzati contro Cosenza e Sampdoria e colpisce il palo esterno a fine match, prova decisamente positiva per lui.
Pasquetta col Sassuolo promosso. Tutto in 20 giorni

Per i ciociari ora tre match contro le prime tre della classe (Sassuolo a Pasquetta, Spezia il 25 aprile e Pisa nel turno infrasettimanale del 1° maggio). Un tris di partite decisivo per il finale di stagione che si chiuderà con i match contro Cittadella e Palermo. In ordine cronologico, come dicevamo, il prossimo impegno sarà al “Mapei” di Reggio Emilia contro la corazzata Sassuolo, già promosso in Serie A in virtù del rocambolesco pareggio tra Mantova e Spezia.
L’obiettivo del Frosinone, quindi, dovrà essere quello di “rovinare” parzialmente la festa dell’ex mister ciociaro Grosso, cercando di ottenere punti pesantissimi in ottica salvezza. Una missione possibile per un Frosinone in forma, sia sotto il punto di vista tecnico che mentale.