Il Frosinone cade giù dalla Torre e frena nella corsa-salvezza

La sconfitta a Pisa riduce (da 4 a 1 lunghezza) il margine di sicurezza dalla zona pericolo. Dopo una gara giocata col piglio giusto, la squadra di Bianco viene punita nel finale da Meister che sfrutta un errore di Kvernadze e di una difesa piazzata male. Domenica in casa spareggio col Cittadella. I nerazzurri non festeggiano la promozione ma si portano ad 1 punto dal trionfo

Alessandro Salines

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TABELLINO

PISA-FROSINONE 1-0

PRIMO TEMPO 0-0

MARCATORI Meister (P) al 36’ s.t.

PISA (3-4-2-1)

Semper; Calabresi (dal 42′ s.t. Rus), Caracciolo, Canestrelli; Touré, Solbakken (dal 22′ s.t. Piccinini), Marin, Angori (dal 22′ s.t. Sernicola); Moreo (dal 43′ s.t. Castellini), Tramoni (dal 43′ s.t. Abildgard); Lind (dal 33′ s.t. Meister)

PANCHINA Nicolas, Loria, Hojholt, Nielsen, Arena, Morutan, Bonfanti

ALLENATORE Inzaghi

FROSINONE (4-3-3)

Cerofolini; A. Oyono, Cittadini (dal 21′ s.t. Bettella), Lusuardi, Bracaglia; Vural, Bohinen, Begic (dal 30′ s.t. Cichella); Ghedjemis (dall’11’ s.t. Partipilo), Ambrosino (dal 1′ s.t. Kvernadze), Di Stefano (dall’11’ s.t. Canotto)

PANCHINA Sorrentino, Marchizza, Monterisi, Lucioni, J. Oyono, Barcella, Grosso

ALLENATORE Bianco

ARBITRO Ghersini di Genova

ASSISTENTI Rocca-Garzelli

ESPULSI nessuno

AMMONITI nessuno

NOTE paganti 11.043, incasso non comunicato; abbonati non comunicati, quota non comunicata. Tiri in porta 3-0. Tiri fuori 7-4. In fuorigioco 0-5. Angoli 3-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 7’

La prima sconfitta dell’era-Bianco è più pesante ed amara si quanto si potesse immaginare. Per la classifica e per com’è maturata alla fine di una partita senza troppe occasioni da gol al cospetto di un Pisa tradito dal pathos di una promozione ad un soffio ma non ancora matematica. Il Frosinone cade all’Arena Garibaldi, dopo 10 turni d’imbattibilità, e vede ridotto il margine sulla zona playout (da 4 a 1 lunghezza) a causa dei risultati delle altre pericolanti. Classifica sempre più corta ed incerta dunque quando mancano 3 turni all’epilogo. Dopo una gara disputata col piglio giusto soprattutto nel primo tempo, la squadra di Bianco paga un errore nel finale di Kvernadze e della squadra nella gestione della punizione.

“Non meritavamo di perdere, ma abbiamo il destino nelle nostre mani – ha detto il tecnico Paolo BiancoCi sta la sconfitta a Pisa che oggi ha 33 punti di più. Vedendo i risultati dispiace ancor di più questa sconfitta, tuttavia siamo in linea con il percorso intraprese. Sono arrivato ed eravamo retrocessi, oggi siamo salvi. Gli errori fanno parte del calcio e quando si schierano tanti giovani bisogna aspettarseli. L’importante è la reazione”. Domenica in casa contro il Cittadella (ko col Brescia) è una finale e stavolta non è un luogo comune. Servirà una vittoria scacciapaure che darebbe la spinta decisiva verso la salvezza. Il successo comunque non basta al Pisa per festeggiare il ritorno in Serie A dopo 34 anni. I nerazzurri sono ad un passo: servirà 1 punto nelle ultime 3.

ANALISI E MOMENTI CHIAVE

Cinque cambi nel Frosinone

I tifosi del Frosinone presenti a Pisa

Ampio turnover nel Frosinone con ben 5 rotazioni rispetto al match pareggiato con lo Spezia. Bianco cambia mezza squadra oltre al modulo: chiaro segnale in vista dello scontro diretto di domenica col Cittadella che molto probabilmente deciderà il campionato dei giallazzurri. Il tecnico torna al 4-3-3 disegnando una difesa inedita: rientra A. Oyono dopo i 2 turni in panchina, spazio a Cittadini, rispolverato Lusuardi (assente dal 1 marzo) e confermato Bracaglia che giostrerà da terzino sinistro e non da centrale. A centrocampo la novità è Begic che si rivede in campo a distanza di 5 partite (Carrarese-Frosinone). Punti fermi Bohinen, reduce dalla doppietta con lo Spezia, e Vural. Nel tridente il volto nuovo è Distefano sulla corsia mancina con Ghedjemis a destra ed Ambrosino al centro.

In definitiva Bianco presenta una formazione giovanissima con l’età media di 21,7. Restano in panchina diversi potenziali titolari come capitan Marchizza, Monterisi, Lucioni, Bettella e Kvernadze. Assenti gli infortunati Kalaj, Kone, Koutsoupias, Darboe, Pecorino e Tsadjout. Fuori per scelta tecnica Biraschi e Di Chiara.

Un duello Tramoni-Begic

Inzaghi invece muove solo 2 pedine rispetto al match vinto a Brescia. A centrocampo Marin rileva Piccinini ed in attacco Lind sostituisce Meister dopo aver smaltito l’infortunio. Solito 3-4-2-1 con Semper tra i pali ed un trio difensivo composto da Calabresi, Caracciolo e Canestrelli. Touré ed Angori presidiano le fasce, mentre gli interni sono Solbakken e Marin. Davanti Tramoni e Moreo giostrano alle spalle del centravanti danese Lind. Out Leris ed Esteves.

Frosinone in controllo, Pisa col braccino

L’attaccante Ghedjemis

Malgrado il turnover e una squadra giovanissima, il Frosinone gioca un primo tempo con grande personalità e non sembra la sfida tra la seconda (ad un passo dalla promozione) e la dodicesima (ancora in ballo per la salvezza). Bianco imbriglia Inzaghi con un efficace possesso palla (41-59 % il computo nel primo tempo) ed una condotta di gioco che non rinuncia a pungere soprattutto sulla fascia destra dove Ghedjemis si conferma in palla e tiene in costante apprensione Angori e Canestrelli.

Il Pisa, come da copione, prova ad assumere il comando delle operazioni ma non ci riesce. La pressione del momento si fa sentire nella testa e nelle gambe, la manovra è prevedibile. Non s’accendono le “stelle” come Tramoni ben controllato dai difensori giallazzurri. A centrocampo Solbakken e Marin si limitano al compitino in una zona dove Vural, Bohinen e Begic amministrano pallone e tempi di gioco. Emozioni poche, brividi pure. Tramoni al 29′ conclude fuori.

Il difensore Bracaglia

Il Frosinone s’affaccia alla finestra del Pisa al 32′: buono il cross di Vural, girata di testa di Ambrosino, sfera a lato. Fuori misura pure la zuccata di Touré al 35′. Subito dopo l’unica vera occasione del primo tempo: fa tutto Cerofolini che prima si fa soffiare il pallone da Tramoni e poi salva parando il tiro dello stesso attaccante.

Meister risolve la sfida

Il difensore Lusuardi rispolverato dopo una lunga assenza

Nella ripresa il Pisa tenta di cambiare passo alzando il baricentro e sfruttando una flessione del Frosinone che rientra con Kvernadze al posto di Ambrosino. In particolare i canarini non riescono più a palleggiare come nel primo tempo e devono arretrare per difendersi quasi al limite dell’area. Tra l’8′ ed il 9′ un paio di tiri del Pisa con Moreo e Marin suonano come un campanellino d’allarme. All’11’ s.t. Bianco cambia anche gli altri attaccanti inserendo Partipilo e Canotto. L’ex Parma si presenta con una sinistro alto.

Ma la partita la conduce il Pisa pur non riuscendo ad essere troppo pericoloso. Almeno fino al 25′ quando Tramoni in area calcia a colpo sicuro, Lusuardi davanti a Cerofolini respinge con una mano, Sernicola impegna Cerofolini. Grandi proteste da parte dei nerazzurri che gridano al rigore. L’arbitro Ghersini ed il Var (Nasca e Sozza) dicono di no. Al 31′ Tramoni ci prova, ribatte Bettella a due passi dalla porta. Il Pisa insiste e trova il vantaggio nella maniera più incredibile.

Meister, autore del gol, con Inzaghi

Il Frosinone gioca male una punizione, Kvernadze sbaglia il disimpegno indietro e regala un fallo laterale. Inzaghi in versione raccattapalle accelera la battuta di Tramoni che innesca il neo enrato Meister: il danese punta dritto la porta, brucia Kvernadze e batte Cerofolini con la difesa frusinate scoperta e piazzata nel peggiore dei modi. E’ il gol-partita che non regala la promozione al Pisa e crea ansie al Frosinone.