La vittoria Ferrari a Monza ed il forte segnale per l'industria automobilistica italiana. Max Rendina e l’importanza di valorizzare l'automotive nella politica industriale, evidenziando le sfide della transizione. Con il sogno del Mondiale dopo il successo del Rally di Roma. Che "Non è detto debba essere solo un sogno”
È stato un trionfo di strategia e cuore ma la vittoria della Ferrari di Charles Leclerc al Gran Premio di Monza dopo 5 anni ha rappresentato uno straordinario segnale per l’automotive in un momento a dir poco delicato per il settore. Max Rendina, pilota e patron del Rally di Roma Capitale, è convinto: il successo del Cavallino Rampante è fondamentale e va oltre il discorso sportivo. Uno spot per il made in Italy. Un primo passo sulla strada di un possibile ed auspicabile rilancio dell’industria automobilistica italiana.
“Credo che abbiamo ritrovato la capacità italiana di essere competitivi con i massimi protagonisti del mondiale – ha sottolineato il manager della Motorsport, reduce dal successo del 12° Rally di Roma Capitale, valido come quinta tappa del campionato europeo – Un aspetto che ribadisce la capacità di ricerca, sviluppo e di fare squadra in periodo particolare per l’automotive. Si tratta di un segnale eccezionale”.
La Formula 1 traino dell’italianità
Max Rendina, campione del mondo di rally nel 2014 e dirigente in forte ascesa, conosce il mondo dei motori come le sue tasche. Competenza, spirito organizzativo, passione e grande capacità relazionale sono il suo mix vincente da sempre. Non a caso ha portato il Rally di Roma Capitale ai vertici del rallysmo internazionale grazie alla felice intuizione di organizzare una manifestazione automobilistica all’ombra delle bellezze della Città Eterna. La partenza dal Colosseo e la SSS1 “Colosseo ACI Roma” rendono la gara unica. Senza parlare della sfilata delle vetture, dalla Bocca della Verità fino al Colosseo. (Leggi qui: Rally di Roma sempre più al… Max: ora Rendina sogna in grande).
Quindi chi meglio di lui può scattare un’istantanea sulla Formula 1 attuale e sull’importanza che può avere nell’economia italiana. “Ritengo che sia uno dei migliori veicoli dell’italianità nel mondo – ha osservato Rendina – Quando i circus dei motori fanno tappa nelle diverse nazioni, l’Italia affascina ancora ed appassiona tutti per storia, tradizioni e bellezze paesaggistiche ed artistiche. Il nostro Paese grazie alla Formula 1 ha un’immagine vincente. Ancora di più quando vince la Ferrari. Dobbiamo spingere affinché l’automotive torni centrale nell’agenda italiana”.
Rendina: “I motori il nostro fiore all’occhiello”
C’è un elemento di politica industriale importantissimo: Max Rendina lo sottolinea con forza come un fattore da tenere presente nelle prossime scelte politiche ed imprenditoriali. “Dietro ai motori si sta sviluppando l’industria dell’elettrico che avrebbe dovuto rappresentare il futuro – ha spiegato Rendina – Credo che vada ascoltato con attenzione il segnale lanciato nelle ore scorse dal mondo dell’Automotive del Lazio ma valido per tutta l’Italia. La transizione all’elettrico non ha ingranato, inoltre i tempi ed i modi con cui questa transizione si vuole imporre sta creando seri problemi ad un tessuto industriale che invece ha bisogno di tempo per adeguarsi”. (Leggi qui: Stellantis, industriali contro la politica “L’elettrico imposto così è una truffa. Il sistema crolla”).
È una questione di tempi, di modi, di ricerca. “Sviluppare un motore e renderlo affidabile richiede tempo, ricerca, denaro. La mia preoccupazione in questo momento va a centinaia di aziende e migliaia di famiglie che rischiano il loro futuro per via di una transizione che non sta funzionando e con questi ritmi non funzionerà ma lascerà alle sue spalle solo nuovi problemi”.
Insomma l’industria motoristica italiana può tornare ad essere strategica nel mondo produttivo dell’Italia. Un autentico fiore all’occhiello. Come d’altronde lo è stato in passato quando il Bel Paese era leader incontrastato. “L’industria motoristica è un sinonimo della capacità organizzativa e dell’affidabilità italiana – ha aggiunto Rendina – Su questo non ci sono dubbi e perciò serve grande attenzione sul settore a tutti i livelli”.
Non sogni ma solide realtà… mondiali
Il pilota-manager crede fermamente nella potenza dei motori e non solo sull’asfalto. E per questo da tempo sta lavorando all’obiettivo-mondiale. Il successo del Rally di Roma Capitale potrebbe essere un biglietto da visita pesantissimo. “Dicono che è un contesto ideale per l’Europeo, noi ci impegniamo al massimo”, ha detto Rendina in una recente intervista. E quindi potrebbe esserlo benissimo anche per una prova mondiale.
“Ci stiamo lavorando – ha confessato il patron del rally romano – Non è detto che debba essere solo un sogno. Riuscirci sarebbe come portare una tappa di Formula 1 sul territorio nazionale e laziale”. Non è un caso che meno di un anno fa Rendina è stato a Monza in concomitanza con la visita della premier Giorgia Meloni in visita all’autodromo internazionale. Una presenza strategica quella di Rendina. Un’iniziativa diplomatica per tessere la tela di relazioni indispensabili per alzare l’asticella e puntare la mondiale.
Un’eventuale prova mondiale sarebbe una grande occasione per la Ciociaria. Una vetrina impensabile, un volano per il turismo. Un ritorno economico e d’immagine senza molti precedenti.
Il Rally di Roma Capitale, Max Rendina e la Motorsport hanno un forte legame con la provincia di Frosinone. Fiuggi ospita il quartier generale dell’evento, la direzione gara, il paddock e i box, la cerimonia d’arrivo e la serata finale “Power Stage Party”. Tra le 6 prove speciali la supercompetitiva “Santopadre – Fontana Liri” di 28.74 chilometri.
E per usare le parole di Rendina: Non è detto che debba essere solo un sogno.