
Il Triplista ciociaro interviene al Meeting per l'Amicizia fra i Popoli di Rimini. E svela cosa gli consente di essere il top anche in un'età che pone molti limiti
Se a 43 anni festeggiati la vigilia di Ferragosto continua ancora a saltare e a sognare nuove vittorie lo deve soprattutto alla famiglia con la quale condivide ogni giorno la sua vita sportiva e le emozioni che prova. Fabrizio Donato, frusinate, campione di triplo, medaglia di bronzo all’Olimpiade di Londra, lo ha rivelato senza troppi giri di parole al convegno “Lo sport italiano che vince – Ogni successo nasce dalla preparazione” che si è svolto nello “Sport Village” allestito all’interno del quarantesimo Meeting per l’Amicizia fra i Popoli di Rimini. L’appuntamento clou di fine estate, organizzato dal movimento cattolico Comunione e Liberazione. Una manifestazione dove politici, intellettuali, giornalisti, religiosi, artisti e sportivi si confrontano su vari temi attraverso una serie d’incontri ed eventi. La rassegna è partita domenica scorsa ed ha come filo conduttore il verso “Nacque il tuo nome da ciò che fissavi“, tratto dalla poesia “Il nome” di San Giovanni Paolo II.
Fabrizio e gli altri campioni

Donato è stato tra i protagonisti della mattinata all’interno dello “Sport Village” che quest’anno grazie alla nuova partnership con Master Group Sport e al tradizionale impegno del CSI diventa teatro di riflessione e incontro sul mondo dello sport con la presenza nella fiera di Rimini di grandi campioni. Il saltatore ciociaro, vice brigadiere delle Fiamme Gialle e record italiano della specialità (17.60), è stato uno degli ospiti di un convegno molto atteso e condotto dal giornalista Giovanni Bruno, editorialista di Sky Sport. Come detto il titolo dell’incontro era “Lo sport italiano che vince – Ogni successo nasce dalla preparazione“. Oltre a Fabrizio, sul palco c’erano Davide Cassani ex ciclista e ct della nazionale, Rossano Galtarossa già campione europeo di canotaggio e facility manager della Canottieri Padova, Riccardo Pittis ex azzurro dell’Italbasket ed oggi mental coach.
Inoltre sono intervenuti Mauro Fabris presidente della Lega Volley e Rocco Sabelli amministratore delegato Sport e Salute spa, che hanno posto l’accento sul ruolo svolto dalle istituzioni nel creare successo.
L’intervento di Fabrizio
Il campione ciociaro è stato come al solito molto diretto e sincero. Ha parlato con il cuore in mano come ha sempre fatto nella sua lunga e carriera. Dopo le vittorie e le sconfitte. Si è detto orgoglioso di essere un esempio per i giovani e ha dettato la sua ricetta per cercare il successo. “Essere un punto di riferimento, una guida per gli altri giovani è uno stimolo – ha affermato Donato su IMG Press – Non bisogna rischiare di esigere risultati subito, in questo modo si bruciano talenti. La strada migliore è trovare la giusta identità all’atleta facendo provare diverse discipline“.

Poi Fabrizio Donato ha rivelato il segreto del suo successo. Ovvero qual è la molla che a 43 anni lo spinge ancora in una specialità durissima, tra le più selettive e competitive dell’atletica. “La tecnica aiuta, la scuola italiana dei salti ci dà gli strumenti per andare avanti – ha aggiunto – Per quanto riguarda le motivazioni è l’ultimo dei miei problemi, ce l’ho tutti i giorni al mio fianco ed è la mia famiglia. Condividere la mia vita sportiva con loro è un’emozione continua. Queste sono le emozioni che ogni giorno mi fanno andare avanti con la stessa passione, con lo stesso fuoco della mia prima olimpiade“.

Un campione eterno
Il triplista delle Fiamme Gialle ha fatto intendere di voler continuare a saltare. Malgrado l’età e i tanti acciacchi. L’obiettivo è l’Olimpiade di Tokyo nel 2020. La sesta consecutiva a partire da quella del 2000 a Sydney. Due in meno dei fratelli Pietro e Raimondo D’Inzeo che hanno il record italiano con otto partecipazioni.
Un risultato straordinario per Fabrizio. Il coronamento di una carriera luminosa che vanta i record italiani all’aperto (17.60) e indoor (17.73). Ma anche ventitré scudetti tricolori, due titoli europei oltre alla medaglia di bronzo conquistata ai Giochi di Londra del 2012.