In meta per il sorriso: lo sport che cura, la memoria che unisce

Il rugby è un potente veicolo di solidarietà, come dimostrato dall'evento "In meta per il Sorriso" a Ceccano. Organizzata dal Ceccano Rugby e dall'associazione Il Sorriso di Tommaso, ha riunito la comunità per celebrare la memoria di amici enfatizzando il valore della gentilezza

«Il rugby è uno sport bestiale giocato da gentiluomini», recita un vecchio adagio. Al campo “Vespasiani” di Ceccano, si è vista tutta la verità di quelle parole. Bestiale l’energia. Gentiluomo il cuore.

È andata in scena la prima edizione di “In meta per il Sorriso”, una giornata che ha unito sport, solidarietà, prevenzione e memoria. Organizzata dal Ceccano Rugby in collaborazione con l’associazione Il Sorriso di Tommaso, l’iniziativa ha trasformato il campo da gioco in una piccola cittadella del bene comune. Un evento nato per ricordare Tommaso, Christian, Manuel e Franco, e finito per fare qualcosa che nessun torneo da solo riesce a fare: stringere una comunità attorno al valore più semplice e difficile di tutti: la gentilezza.

Il rugby che fa squadra con la vita

Dalle 8 del mattino, mentre l’autoemoteca dell’AVIS accoglieva donatori e la campagna di prevenzione sanitaria Komen Italia offriva screening gratuiti alle donne, già si sentiva rimbombare il primo “placcaggio” del minirugby. Bambini in campo. Mamme e papà ai fornelli. Volontari ai gazebo. Nessuna tribuna d’onore, perché l’onore era in ogni stretta di mano e in ogni pacca sulle spalle.

Alle 10:30 l’Open Day Minirugby ha aperto le danze sportive. Poi il pranzo, le premiazioni, i tornei pomeridiani (Skills e Flag Rugby) e la serata con il live dei Re2 e il DJ set di Elia. Fuori dal campo: truccabimbi, laboratori artistici, easy scacchi, bocce, biliardino. Non solo placcaggi e mete, ma una giornata in cui il rugby ha fatto squadra con la solidarietà.

Tra le realtà che hanno arricchito l’evento anche la Bocciofila Badia e la Bocciofila di Patrica, rappresentata dal suo presidente Antonio Del Brocco, che hanno coinvolto tantissimi partecipanti con dimostrazioni, giochi e momenti di puro divertimento intergenerazionale. Perché lo sport, in tutte le sue forme, è davvero di tutti.

Le parole dei protagonisti

Marco Antonio Pasin, presidente del Ceccano Rugby, si è detto «orgoglioso del risultato». Non solo per le oltre 500 presenze, ma per il segnale dato dalla società:

«È stato il primo evento ufficiale del mio mandato e non potevo chiedere di meglio. Abbiamo mostrato che il rugby non è solo sport, ma funzione sociale, rete solidale, crescita educativa. Lo abbiamo fatto grazie ai volontari, ai genitori, agli amici dell’associazione e alle società intervenute». Ha poi ringraziato le Fiamme Oro Rugby, presenti all’evento, annunciando nuovi progetti di collaborazione per la prossima stagione.

A raccogliere l’eco delle emozioni è stata anche Alessandra Cipriani, presidente dell’associazione Il Sorriso di Tommaso: «Abbiamo rivisto l’allegria di Tommaso in ogni sorriso di quei bambini. È stata una giornata intensa, calda, umana. Il Ceccano Rugby ci ha fatto sentire a casa. Grazie davvero a tutti, anche a chi è rimasto dall’inizio alla fine. Questo è il modo migliore per ricordare, restituendo vita».

Una squadra che si allarga: la politica che ascolta

Presente anche il nuovo sindaco di Ceccano, Andrea Querqui, accompagnato da alcuni dei più probabili membri della futura Giunta: Emanuela Piroli, Mariangela De Santis, Francesco Ruggiero ed Alessandro Ciotoli. Una presenza non protocollare, ma partecipata, tra un panino e una chiacchiera con le famiglie, tra uno sguardo alle partite e l’altro alla città che cambia.

Querqui ha sottolineato il ruolo fondamentale delle realtà sportive nel tessuto sociale: «Lo sport non è un tempo libero: è un tempo pieno di significato. È prevenzione, educazione, inclusione. È anche il modo più bello che una città ha per prendersi cura dei suoi cittadini».

Il futuro comincia qui

In meta per il sorriso” non è stata solo una giornata riuscita. È stato un messaggio. In tempi in cui ci si divide su tutto, il Ceccano Rugby ha unito. Con una palla ovale, ma con un obiettivo rotondo: far star bene le persone.

E se il rugby insegna che si avanza passando la palla indietro, sabato Ceccano ha fatto un passo avanti. Restituendo valore alla memoria, spazio alla prevenzione e voce a quella parte di società che lavora, ogni giorno, per costruire qualcosa di giusto. Con le mani, col cuore, col sorriso.

Perché in fondo, anche nella vita come nel rugby, la vera meta non è vincere. È esserci.