Giornata nera per le “vedette” del campionato a conferma che i nomi altisonanti non bastano in un torneo che fa dell’incertezza e dell’equilibrio le sue caratteristiche principali. Ko Cannavaro, Inzaghi e Fabregas. Esordio sottotono per De Rossi. Salva l’onore della “categoria” Grosso che vola con il suo Frosinone
Si fa presto a dire campioni del mondo. La dura legge della Serie B non guarda in faccia nessuno. Nemmeno chi ha conquistato il titolo più prestigioso regalandosi un posto nella storia del calcio. La nona giornata ha sentenziato che non basta un nome altisonante per navigare a vele spiegate nelle acque infide del campionato cadetto. Serve altro. Tanto altro per sfondare. Le figurine è un gioco per bambini.
La Serie B è altra roba. La corsia preferenziale che stanno avendo rischia di diventare un vicolo cieco. E così perdono Pippo Inzaghi, Fabio Cannavaro e Cesc Fabregas. Pareggia al debutto Daniele De Rossi malgrado mezza partita giocata con l’uomo in più. Ma come spesso capita c’è l’eccezione che conferma la regola: Fabio Grosso che con il suo Frosinone ha scalato la classifica fino al secondo posto.
Le scommesse Cannavaro e De Rossi
Diciamo la verità sono apparsi un azzardo gli ingaggi di due protagonisti dell’Italia di Lippi, campione del mondo nel 2006. Quasi una forzatura.
Entrambi sono privi di esperienza per una Serie B durissima. L’ex difensore e Pallone d’Oro è arrivato sulla panchina dell’ambizioso Benevento il 21 settembre al posto di Fabio Caserta. Per lui 2 pareggi ed 1 sconfitta sabato scorso in casa contro la neo capolista Ternana dopo essere andato sul 2-0. Un ko pesante che ha scatenato la contestazione dei tifosi sanniti.
Cannavaro finora non ha inciso ed il Benevento annaspa con soli 9 punti. D’altronde finora ha allenato soltanto in Arabia Saudita (Al-Ahli e Al-Nassr) ed in Cina (Guangzhou Evergrande, Tianjin Quanjian e Nazionale). Altri mondi. Troppo poco per essere pronti in un campionato come la Serie B.
Daniele De Rossi invece è stato chiamato la settimana scorsa dalla Spal per sostituire Roberto Venturato dopo la brutta sconfitta di Frosinone. Per l’ex centrocampista della Roma è la prima esperienza in panchina ed il debutto col Cittadella è stato emblematico di cosa lo aspetta. La sua squadra in superiorità numerica per un tempo non è andata oltre lo 0-0 e DDR non è riuscito a trovare il grimaldello per battere i veneti.
Prematuro dare giudizi ma De Rossi finora ha soltanto lavorato nello staff della Nazionale. Era stato accostato anche ad altri club. Non sarà facile imporsi in una situazione tra l’altro difficile con una Spal tredicesima a 10 punti ed in crisi di gioco.
Inzaghi scende dal trono
Discorso diverso per Superpippo. L’ex bomber in Serie B è ormai un allenatore collaudato ed ha vinto il campionato col Benevento nel 2020.
Tuttavia la sua carriera stenta a decollare malgrado abbia iniziato ad allenare una decina d’anni fa nelle giovanili del Milan ed abbia guidato Venezia, Bologna, Benevento, Brescia e Reggina dove è partito forte collezionando 6 vittorie nelle prime 8 partite.
Sabato ha perso la terza gara stagionale a Parma in casa di un altro campione del mondo, Gigi Buffon, che non era in campo. Una sconfitta pesante per la Reggina che ha perso il primato. Della serie la B non perdona e non si vive di rendita. Neppure se ti chiami Pippo Inzaghi. Guai insomma ad abbassare la guardia.
Il caso-Fabregas
Il centrocampista spagnolo, campione del mondo nel 2010 ed europeo nel 2008-2012, è l’esempio più chiaro che in Serie B i nomi contano relativamente.
La presenza dell’ex stella di Barcellona, Arsenal e Chelsea non ha evitato finora il tracollo del Como che sabato è stato travolto dal Modena ed è penultimo con soli 6 punti. Eppure la ricca proprietà indonesiana pensava di aver messo un grande colpo non solo d’immagine. Un colpo per tentare di conquistare la Serie A.
Ed invece Fabregas non sta incidendo come d’altronde anche le altre grandi firme (Cutrone e Baselli su tutti) arrivate in riva al lago. Lo spagnolo appare un pesce fuori d’acqua, in un contesto che forse riteneva più alla portata. Non incute timore nemmeno il suo carisma e gli avversari hanno una marcia in più. Il Como ha anche cambiato tecnico (Longo al posto di Gattuso) ma i risultati non sono migliorati.
E Fabio Grosso se la ride
A salvare l’onore della categoria-campioni del mondo è il tecnico del Frosinone che con la vittoria di Venezia è balzato al secondo posto, appaiando Reggina e Bari, a -1 dalla vetta. Grosso, l’uomo del rigore decisivo nella finale mondiale contro la Francia, può sorridere rispetto ai suoi compagni. Il Frosinone gioca bene e fa risultati: 18 punti, 4 vittorie su 4 in casa senza subire reti e sabato è tornato al successo anche in trasferta.
Il lavoro di Grosso in Ciociaria è partito nel 2021 dopo l’avvicendamento con Nesta, guarda caso un altro campione del mondo. E’ continuato la stagione scorsa con i playoff sfumati soltanto all’ultima giornata e quest’anno l’ulteriore step di crescita. L’allenatore abruzzese a Frosinone ha trovato continuità e l’ambiente ideale per esprimere il suo valore dopo una gavetta difficile tra Bari, Verona, Brescia e Sion. Oltre a dare alla squadra un’identità di gioco riconoscibile, è riuscito a valorizzare diversi giovani. E chissà se la società giallazzurra non diventerà il suo trampolino di lancio.
Si fa presto a dire campioni del mondo.