La partita tra Frosinone e Modena, vista sul fronte dei numeri, racconta una gara di sostanziale equilibrio ma con ancora troppe lacune per un Frosinone in via di definizione
Sostanziale equilibrio: almeno dal punto di vista dei numeri, il match di ieri sera tra Frosinone e Modena è stato equilibrato. Con la palla sui piedi delle due formazioni in maniera quasi del tutto speculare: 48,7% per i canarini e 51,3% per il Modena. Per il resto: 1 goal per parte, 2 parate per parte, 337 passaggi riusciti al Frosinone contro i 359 riusciti agli ospiti. Che però possono vantare 1 assist in più e 6 calci d’angolo contro i 2 del Frosinone. E se ne volete ancora: 5 sostituzioni per parte, 3 ammonizioni per il Modena contro 1 per il Frosinone, che ottiene 6 calci di punizione contro 13 dei modenesi
Al Benito Stirpe è stato pari-beffa per il Frosinone di Vivarini: anche questa volta ha perduto punti nei minuti di recupero. I gol sono arrivati entrambi dalla panchina, con il Frosinone che si porta avanti con Distefano all’inizio della seconda frazione prima di farsi bloccare sul definitivo pari, in pieno recupero, dall’esperto Defrel.
È un match a due facce quello dei canarini, tanto spenti e compassati nel primo tempo, quanto intraprendenti ma spreconi nella ripresa. I ragazzi di Vivarini, però, nonostante l’ illusorio vantaggio al 59′ ad opera del subentrato Distefano, non riescono ancora una volta a conquistare la prima vittoria in campionato. Il gol di Defrel in pieno recupero è una vera e propria doccia fredda: vittoria sfumata e secondo gol subìto nell’extra-time in tre match di campionato, che si traduce in quattro punti persi dopo il 90′ minuto. Un record negativo, condiviso con la Sampdoria. Decisamente da migliorare per la crescita mentale di una squadra tanto giovane quanto ambiziosa.
LA DIFESA – QUANTO PESA LA DISATTENZIONE
Primo tempo senza particolari insidie per la retroguardia formata dal capitano Marchizza accompagnato dalla coppia Biraschi-Monterisi. Il Modena crea decisamente di più (otto tiri a tre e cinque corner a zero) ma non riesce mai ad impensierire seriamente i guanti di un seppur sempre attento Cerofolini.
Nella seconda frazione, complice un piccolo fastidio muscolare, Monterisi è costretto a lasciare il campo in favore del giovane Bracaglia. Il Modena, nonostante il vistosissimo calo sotto il punto di vista delle occasioni create, trova il gol al secondo (e ultimo) tiro della frazione: protagonisti in negativo dell’azione Bracaglia e Marchizza, che si fanno prendere in mezzo dal movimento di Defrel che, indisturbato, insacca alle spalle di un incolpevole Cerofolini.
Aiutano a capire la situazione i 12 contrasti vinti dal Modena contro i 9 del Frosinone. Che però vince 17 duelli aerei contro i 14 degli ospiti.
IL CENTROCAMPO – MANCA ESPERIENZA
Nel complesso buona la prestazione della linea mediana, con Cichella e Darboe che chiudono rispettivamente con l’89% e 87% di passaggi riusciti: una statistica importante che consente al Frosinone di raggiungere il primato stagionale di passaggi riusciti (337 contro i 235 di La Spezia e i 296 contro la Sampdoria).
In agrodolce la vigilia di compleanno di Distefano: subentra ad Anthony Oyono ad inizio ripresa e si fa trovare subito pronto per il tap-in vincente sulla respinta di Gagno, regalandosi il gol del momentaneo vantaggio. L’esterno gialloblù accende la luce nelle azioni offensive del Frosinone, creando scompiglio nella difesa avversaria, ma si lascia saltare troppo facilmente da Battistella nel finale: l’esterno del Modena arriva sul fondo e scodella in mezzo per la zuccata di Defrel.
L’impressione generale è che manchi comunque quell’elemento di esperienza capace di dettare i ritmi e prendersi in mano la squadra nei momenti di sofferenza. Vedremo se Machin (in campo nel finale) o il mercato riusciranno a sopperire a questa mancanza.
L’ATTACCO – OCCASIONI SPRECATE
Nel reparto offensivo meglio Ambrosino e Cuni rispetto a Ghedemis e agli ingressi dalla panchina. L’ex primavera del Napoli subisce 6 falli (il più bersagliato del match) e prova la conclusione verso la porta 4 volte, più di qualsiasi altro giocatore in campo, trovando lo specchio però solo in una di queste, in occasione del gol di Distefano.
Unica nota di colore della partita di Ghedjemis, invece, il possibile assist sprecato dallo stesso Distefano qualche minuto dopo il vantaggio. Pesano a bilancio, infatti, gli errori sottoporta del pacchetto offensivo ciociaro, che avrebbero potuto indirizzare e chiudere il match anticipatamente. Sono almeno un paio le nitide occasioni da gol non sfruttate in azione di contropiede per raddoppiare oltre a quella sopracitata di Distefano. Delle chance non sfruttate e punite, in seguito, dal pareggio degli Emiliani.
Anche in questo caso i numeri aiutano a leggere in maniera analitica la situazione: i tocchi nell’area di rigore avversaria sono stati 18 per il Modena e 14 per il Frosinone. Gli ospiti hanno avuto 4 chiare occasioni da goal create, sprecandone 3 e mettendone una a segno. Ed il Frosinone? Zero.
L’ALLENATORE – TROPPO REMISSIVO
Terzo match ufficiale senza vittorie (il quarto se consideriamo la Coppa Italia) per Vincenzo Vivarini che, lo scorso anno, con il Catanzaro, aveva aperto la stagione con due vittorie ed un pari nelle prime tre. Azzeccata la mossa Distefano ad inizio ripresa, con il classe 2001 che entra subito nel vivo del match e realizza il gol del vantaggio. Decisamente meno azzeccata la scelta di inserire Machin per Cuni, con il Frosinone che, di fatto, gioca per più di 15 minuti senza una prima punta di ruolo: la squadra perde il suo riferimento offensivo, capace di tenere il pallone lontano dall’area avversaria e di conseguenza abbassa il baricentro fino a subire il gol del pareggio.
Appuntamento rimandato per la prima vittoria stagionale dei canarini che, domenica, contro la Juve Stabia, avranno a disposizione la seconda partita in casa consecutiva per togliere lo zero dalla casella delle partite vinte. Da qui a domenica vivremo gli ultimi giorni di calciomercato che ci diranno se, dopo gli ultimi arrivi di Sorrentino e Machin dal Monza, Angelozzi deciderà di regalare qualche ulteriore innesto di esperienza e qualità alla rosa di Vivarini, per completare una squadra che ancora non ha le sembianze dell’allenatore rivelazione della scorsa SerieB e non riesce a girare come vorrebbero società, allenatore e tifosi.