
Il neo tecnico del Frosinone può centrare un’impresa memorabile, ancora più complicata di quelle del passato. Quattro punti in 2 gare ed una classifica cortissima regalano fiducia. Ma a partire dalla gara di Carrara servirà continuità
Storie di salvezze. Storie di paura, sofferenza e speranza. Storie di campionati in apnea fino ai pianti di gioia. Da Ivo Iaconi a Guido Carboni passando per Fabio Grosso. Aspettando Paolo Bianco, chiamato all’impresa più dura per evitare una doppia retrocessione che sarebbe a dir poco dolorosa. La vittoria col Mantova ha rilanciato il Frosinone all’assalto della quinta salvezza in 13 anni di onorata Serie B. E’ retrocesso solo una volta (2010-2011), spesso ha lottato per la promozione in A conquistandola in 3 occasioni, qualche torneo tranquillo.
In particolare nei primi anni in B ha battagliato per difendere la categoria come oggi. Stagioni tirate, complicate, ricche di pathos fino alla salvezza che può valere come una vittoria del campionato. E sarà così se il 7 maggio il Frosinone di Bianco riuscirà a piazzarsi almeno quindicesima.
Precedenti beneauguranti
La tradizione nel calcio ha sempre avuto un suo peso specifico. Non scende in campo, non fa gol ma è esperienza e regala al club forza e certezze diverse da una squadra alle prime armi. E così il Frosinone può aggrapparsi al passato a partire dalla prima salvezza conquistata nel campionato d’esordio in B nel 2006-2007 dopo la prima promozione strappata ai playoff nella storica doppia finale contro il Grosseto di Max Allegri.

Quella è stata una grande impresa perché centrata in un torneo cadetto (era a 22 squadre) mai più visto per la presenza in contemporanea di società blasonate come Juve, Napoli, Genoa, Bologna, Bari, Lecce, Brescia e Verona. Un’autentica Serie A2. Guidato dalla mano ferma del tecnico Ivo Iaconi e trascinato dai gol di Lodi (11) e Margiotta (11), il Frosinone si è salvato con un turno d’anticipo al 12° posto con 50 punti.
Il miracolo di Carboni, la firma di Stellone

Dopo il decimo posto a quota 56 ed un torneo tranquillo con la panchina d’oro Alberto Cavasin, il Frosinone nel 2008-2009 si salva di nuovo alla penultima con 53 punti battendo in casa il Cittadella. Tuttavia i giallazzurri tra alti e bassi hanno sempre navigato ai margini della zona playout. Merito di un buon gruppo, allenato dal vulcanico Piero Braglia. E’ l’anno dell’esplosione dell’attaccante brasiliano Eder, autore di 14 reti e giocate da applausi.
Nel 2009-2010 il capolavoro-salvezza. Almeno finora. Il Frosinone a 5 giornate dalla fine scivola nei playout dopo una pericolosa crisi (4 ko di fila). La società cambia allenatore, cosa inconsueta per la filosofia di Stirpe anche perché il campionato è agli sgoccioli. Via comunque Francesco Moriero malgrado un buon girone d’andata con tanto di primo posto. Al suo posto Guido Carboni: tecnico concreto, dotato di grande buon senso, bravo nella gestione dello spogliatoio.

Con 3 vittorie consecutive ed 1 pareggio il Frosinone taglia il traguardo all’ultima giornata al “Comunale” contro la Triestina dell’ex Arrigoni (2-2). Un finale straordinario dove sale in cattedra Roberto Stellone che firma la salvezza con 2 reti pesantissime come d’altronde Vincenzo Santoruvo. Preludio alle pagine di storia che scriverà da allenatore.
L’ultima salvezza, inizia la favola-Grosso
Il precedente-salvezza più vicino è datato quattro anni fa quando il Frosinone il 23 marzo sostituisce Alessandro Nesta con Fabio Grosso dopo una pesante sconfitta interna (3-0) col Lecce ed una classifica poco rassicurante con i playout non troppo lontani. Grosso, malgrado le iniziali difficoltà, conduce il Frosinone alla salvezza piazzandosi decimo a quota 50. E gettando le basi per qualcosa d’importante. Molto importante.

Parte così il ciclo straordinario dell’ex campione del mondo alla guida del Frosinone. La stagione seguente infatti il Frosinone sfiora i playoff, esprimendo un calcio spumeggiante e lanciando un talento come Gatti approdato alla Juventus per 10 milioni di euro. Nel 2022-2023 l’apoteosi con la promozione in Serie A al primo posto ed a suon di record.
Il compito più arduo tocca a Bianco
Il neo tecnico giallazzurro potrebbe superare tutti i suoi predecessori. Sarebbe la salvezza più difficile di sempre. Una grande impresa, un mezzo miracolo sportivo al culmine di un campionato sempre in curva. Bianco (terzo tecnico stagionale dopo Greco e Vivarini) è arrivato con il Frosinone al penultimo posto. La squadra giallazzurra è stata sin dall’inizio nei bassifondi della classifica, anche fanalino di coda.

Con 4 punti in 2 gare il Frosinone targato Bianco ha recuperato una posizione e soprattutto accorciato sulla salvezza, ora distante 3 lunghezze. L’allenatore pugliese in poco tempo è riuscito a ricompattare un gruppo che sembrava completamente sfaldato e restituire alla squadra una quadratura fondamentale per raggiungere determinati risultati. L’obiettivo è ancora lontano, la strada è sempre in salita e quindi bisognerà continuare a stare sul pezzo a partire dallo scontro diretto di Carrara. Ma è innegabile che Bianco sia riuscito a dare una scossa importante. Sarà la scossa-salvezza?