Frosinone, l’ultimo a frenare la Juve allo ‘Stadium’

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Giovanni Lanzi

 

di GIOVANNI LANZI
Giornalista temporaneamente senza carta

 

 

Il punto sulla Serie B

Quindici mesi fa l’’1-1 a Torino.
Intanto anche il Benevento rallenta a scivola a -2. Lunedi sera il Verona
Frosinone, di te può parlare il mondo: l’ultimo a frenare la Juve allo ‘Stadium’
A Trapani prove tecniche di 3-5-2 ma il meccanismo va limato.
Col rientro di Soddimo si torna all’antico

 

Calcio e curiosità sono parenti stretti. E, al contrario dei parenti stretti che spesso sono come le scarpe, non fanno male. Per corrispondenza biunivoca il Frosinone strizza l’’occhio alla serie A esattamente come la serie A guarda con interesse al ‘fenomeno’ Frosinone. Bisogna attingere alla memoria statistica ma due squadre in vetta alle rispettive classifiche di serie A e B fanno gli scongiuri del caso: è proprio la squadra giallazzurra, infatti, l’’ultima ad aver frenato la forza bruta della Juventus allo ‘Stadium’, più precisamente 15 mesi fa. Un record ed anche un vanto per il Frosinone che sarà dura immaginare possa venir scalfito a breve.

Era il 23 settembre 2015, nella magica e dolce serata al cospetto della Real Casa. All’’autogol di Blanchard che di giustezza deviò il pallone dalle mani protese di Leali sul tiro senza pretese di Zaza, rispose la testina dorata dell’’allora centrale di difesa giallazzurro, che al punto di non ritorno di una partita dominata dai bianconeri deviò alle spalle di Neto un pallone da calcio d’’angolo.

Da quella serata incredibile lo ‘Juventus Stadium’ è stato terreno minato per 25 squadre, fino alla Roma che ha voluto emulare sabato sera se stessa perdendo di nuovo 1-0 esattamente come un anno fa: per la squadra di Allegri si sono contati 16 successi consecutivi lo scorso campionato ed ad oggi siamo già a 9 di fila. Il Frosinone si tiene stretto il suo record-vanto. Figlio di una squadra che – mantenendo uno ‘skill’ importante di quel gruppo, dopo una caduta rovinosa come può esserla quella di una retrocessione, ha saputo riposizionarsi in B ad alto livello. Nonostante qualche capitombolo.

RIFLETTORI SUL COMUNALE – In attesa che la lunga giornata di serie B chiuda il giro lunedi sera con Verona-Virtus Entella, il turno di ieri ha visto il Benevento pareggiare in casa con l’’Ascoli e scivolare a -2 dai canarini. Partita stregata per le… ‘streghe’ di Baroni che hanno rischiato anche di capitolare nella ripresa, salvati da una traversa. Bravo tra i marchigiani il portiere ciociaro Lanni.

Alla vigilia di Natale sarà in ogni caso sfida tra club titani della serie Cadetta anche se agli antipodi per concezione calcistica e strategia. E che fanno parte del ristrettissimo gruppo di società serie e solide nel quale spiccano lo stesso Verona, lo Spezia e la Virtus Entella. Da una parte quindi il Frosinone del presidente Maurizio Stirpe che ha stabilizzato nel calcio che conta grazie ad una politica lungimirante e dall’’altra il Benevento del patron Oreste Vigorito che senza mai lesinare investimenti ha raggiunto la storica serie B solo al culmine dello scorso campionato.

E che in questa prima metà di campionato si sta rivelando formazione molto ostica grazie ad una difesa molto ermetica. Vigilia di Natale con il grande calcio quindi, sull’’onda del famosissimo ‘boxing day’ inglese. In barba alle polemiche che qualche mese fa vennero innescate anche abbastanza artificiosamente dall’’Amministrazione cittadina che cavalcò il puledro del populismo per cercare di spostare una partita che invece, ironia della sorte, è di grande ‘appeal’ per una serie B che deve cercare anche di mutuare e finanziare in modo alternativo la propria immagine.

GUERRIERI E PORTIERI – E’’ bene tornare tutti sulla terra. Il Trapani poi è poca cosa in assoluto. Quando ad una squadra viene smantellata la dorsale (il portiere Nicholas, il centrale-goleador Scognamiglio….) i duplicati delle stagioni non riescono. Poca cosa a cominciare dall’’estremo difensore Guerrieri, esposto al pubblico ludibrio da inizio stagione e qui la responsabilità dell’’ex tecnico Cosmi è ancora evidente perché non aveva copertura adeguata.

Ma il Frosinone deve anche pensare che sulla propria strada troverà portieri normali che difficilmente riuscirebbero a pasticciare per 90’’ di fila. Lo straripante successo di Trapani non ha ancora riequilibrato il passo falso della settimana precedente.

In serie B la parola ‘continuità’ è il punto-cardine di ogni successo. E continuità vuol muoversi al minimo laddove si ritiene sia impossibile cavarne qualcosa di più.

CAMBIO D’’ABITO, VA MIGLIORATA LA FATTURA – Marino ha fatto di necessità virtù – – l’’infortunio di Paganini e la squalifica di Soddimo – varando il modulo che aveva in mente da mesi. Ma quel 3-5-2 ha bisogno di essere affinato: deve dare maggiore profondità sugli esterni dove a Mazzotta e Matteo Ciofani serve maggiore convinzione nella fase di possesso perché si sentono troppo terzini, deve dare più sostegno nel lavoro degli interni ad un attacco apparso abbandonato e senza rifornimenti per buona parte del primo tempo. Il rientro di Soddimo però può ripristinare altro tipo di assetto.

A proposito di mediana, Kragl è apparso pesce fuor d’acqua, ammesso che gli piaccia (anche quel ruolo): è un laterale, finanche attaccante esterno ma non può essere lui l’’uomo buono per tutti i ruoli. In quel ruolo giocò contro il Napoli al Comunale all’’esordio (0-5) e non la strusciò mai.

Quanto a Dionisi e Ciofani non hanno bisogno di ulteriori rappresentazioni dialettiche ma il baby Volpe, con il 4-1 in ghiaccio, forse andava testato prima. Giusto per capire se a gennaio deve restare e far parte del gruppo per la corsa alla A oppure ha bisogno di prendere randellate sui campi di Lega Pro.

MERCATO & DINTORNI – Sul mercato ci sarà tempo e modo di ragionare. A cominciare dalla posizione in lista di Paganini che dovrà essere necessariamente occupata. Una valutazione sulle punte alle spalle di quei due va fatta. Senza azzardare oltre il lecito. Ma il patron Sebastiani e il suo Pescara potranno mettersi l’’anima in pace per i desideri espressi su Dionisi e Ariaudo: non gli serviranno perché sono già in B e non dalla partita persa con il Bologna. E’’ un dato di fatto.

La curiosità invece è che il nome del Frosinone è accanto a quello della Juventus. Scusate se è poco…

 

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