Marino, dalla rabbia alla felicità

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

di GIOVANNI LANZI
Giornalista senza carta

 

 

Il tecnico imbufalito per 90′, fuori di sé per il rigore negato alla fine commenta: “Sbagliato l’approccio”
Marino, dalla rabbia alla felicità
“Non conta chi segna, importante fare gol. Mokulu? Ottimo impatto”. La squadra torna nel pomeriggio di sabato

 

CESENA – Imbufalito per 90′ anche per il rigore non concesso nel finale, alla fine passa all’incasso in pieno recupero grazie alla zuccata di Mokulu e alla papera di Agliardi e trova anche il modo di sorridere. E’ il bello del calcio. E un allenatore sa che la partita può cambiare anche all’improvviso. Basta crederci. Pasquale Marino passa prima sotto le ‘forche caudine’ di Sky, della Leonardi e di Onofri. Il rigore non concesso per l’evidente fallo di mano di Laribi lo trova in sintonia con le affermazioni dei due cronisti e con le immagini: “C’era e non lo hanno concesso, mi ero accorto quanto fosse rigore netto. Ma ora è inutile fare polemica, è stato importante arrivare al pareggio”.

Il Frosinone però ha pagato a lungo dazio. Un Frosinone che ha iniziato male, malissimo. Riprendendosi in avvio di ripresa ma senza mai dare l’impressione di essere in grado di raddrizzare il match. “Merito del Cesena – dice Marino – ma anche merito se vogliamo del campo in sintetico che abbiamo sofferto a tal punto da costringerci ad un giro palla lentissimo, ci era successo già con la Pro Vercelli e la Virtus Entella. Ma abbiamo sbagliato anche l’approccio, eravamo lenti nel cercare di creare la superiorità. Loro hanno giocato 20′ alla grande, poi noi abbiamo cercato di fare la partita andando sulle giocate in profondità ma non abbiamo trovato grandi spazi. Sono contento perché c’è stata la voglia di riequilibrare il risultato”.

Per una volta il Frosinone ha smentito tutti: fa gol anche chi entra in corsa: “Io sono del parere che una squadra come la nostra se segna 14 gol e ne subisce 7 nel girone di ritorno è sulla buona strada. Ha segnato Mokulu ma non conta chi segna, è importante farne di gol pesanti come questi”.

Il Frosinone ha sofferto sulle fasce: “Fiamozzi e Crivello sono stati costretti a restare bassi. E poi Crivello è più terzino che cursore ma per me ha giocato una buona partita. Comunque la nostra migliore arma è la velocità e su questo fondo non siamo riusciti ad esprimerla”.

Marino ha cambiato più volte pelle dentro la partita: “Siamo passati con la difesa a 4, quando è entrato Mokulu ha subito dimostrato di stare bene andando a creare tre palle gol. Ottimo impatto il suo, anche se reduce da un problema al piede ha lavorato benissimo e si è fatto trovare pronto alla chiamata”.

Nell’anticipo la Spal aveva perso ad Avellino, il Frosinone quanto e se condizionato? “Il risultato della Spal non ci ha condizionato affatto, sono solo scuse. Anche domenica scorsa sapevamo che Verona e Pisa avevano pareggiato”. I 90′ senza colpo ferire dalle parti di Agliardi, praticamente fino all’ingresso di Mokulu, possono significare qualcosa in termini di condizione fisica? “Nessun calo, la squadra ha spinto fino alla fine, significa che atleticamente stiamo bene”. Arrabbiatura passata, resta il punto, il primato rafforzato e una partita in meno da giocare. Non è poco.

Infine la squadra è rimasta in Romagna, a Forlì. In mattinata allenamento e ritorno a Frosinone nel pomeriggio. E subito la testa all’Avellino, con gli occhi puntati su Trapani-Verona.

 

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