Derby, le parole al vento lasciatele al Latina (di G.Lanzi)

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

 

di GIOVANNI LANZI
Giornalista temporaneamente senza carta

 

 

Si apre la settimana che porta alla ‘mamma di tutte le partite’. Marino dovrà alzare l’asticella della condizione fisica e mentale
Al derby depurati dalle scorie residue, le parole al vento lasciatele al Latina
L’importanza di Daniel Ciofani, l’uomo-ovunque da ritrovare. In B Carpi e Bari tra rivoluzione e tradizione

 

FROSINONE – A Pasquale Marino bisogna procurare rapidamente un diluente. Meglio se un anticalcare ma di quelli potenti. Nessuna alchimia particolare, sia chiaro. Nessun tentativo di avvelenare i pozzi di Latina e dintorni sulla rotta di avvicinamento. Serve solo per togliere rapidamente dalla testa e dalle gambe dei suoi prodi le scorie residue della partita di Chiavari. Che si sono appalesate tutte venerdi sera sul prato congelato del Comunale. Ma che non hanno inciso sul ritorno al secondo posto assoluto solo per una doppia congiuntura astrale favorevole. Vedasi alla voce traverse e poi alle strepitose parate della ‘mano de Dios’, al secolo Francesco Bardi.

Il Brescia – onesta squadra di belle speranze infarcita dalla reattività di Arcari, dalla regia a fuoco lento di Pinzi e dall’intelligenza tattica di Mauri – per l’intero secondo tempo è parso il Barcellona sotto mentite spoglie e quindi, visto che non è possibile che la squadra di Brocchi avesse mutato sembianze all’improvviso, c’è stato qualcosa che non ha funzionato a dovere nel servomeccanismo in maglia gialla e azzurra.

Nella settimana che precede ‘la mamma di tutte le partite’ contro i rivali di sempre, quelli che resistono anche al famoso Vim Clorex (a proposito di un anticalcare storico) e che sopravvivono anche a se stessi (a proposito di debiti certificati da un Tribunale dello Stato Italiano e non dal pizzicagnolo dietro l’angolo), basta dotare Pasquale Marino di questo diluente.

Ma sul Frosinone ci sarà tempo per tornare. Prima è doveroso un passaggio sui ‘venti’ che arrivano dal Golfo dei Poeti, che rimbalzano a Latina, sul web e arrivano a Frosinone.

 

PAROLE, PAROLE, PAROLE… – Vincenzo Vivarini, allenatore dei ‘cugini’ in maglia neroazzurra, probabilmente ha dimenticato di aver studiato anche sui libri di storia, a scuola, oltre che su quelli di psicologia, al Corso Master per allenatori.

Sui libri di storia insegnano che i ‘nemici’ vanno affrontati uno per volta, in ordine di… calendario. Nelle dichiarazioni a 48 dalla partita di lunedi in casa dello Spezia ha parlato anche di Frosinone e lo ha fatto probabilmente senza conoscere adeguatamente le parole del suo collega sulla sponda giallazzurra sul derby del ‘Francioni’.

Sarebbe bene anche ricordargliele, e se vuole ci sono le registrazioni: “Vediamo come preparare la gara – aveva detto il tecnico di Marsala -, troppo presto per pensare alla formazione. E poi abbiamo tutta la settimana davanti. Ci godiamo questa bella vittoria, lo voglio ribadire perché ci permette un pochino di lenire la ferita della scorsa settimana, una partita difficile da dimenticare”.

Era stato invece capitan Frara a gettare l’amo a distanza con la testuali parole: “E’ un’altra partita che assume la sua importanza, questa vittoria intanto ci dà una grande spinta. Noi andiamo a Latina per vincere, è chiaro…”. Quanto alla psicologia, Vivarini l’ha immolata: non sapendo ancora come ci arriverà al derby – il Latina è +1 dalla zona rossa e la sfida in terra ligure non sarà una passeggiata di salute – ha deciso di proiettarsi nel futuro senza sapere che un passo falso al ‘Picco’ di lunedi sera rischia di mandarlo in tilt prima del tempo.

E poi c’è dell’altro. Scomodare favoritismi a favore del Frosinone perché il suo Latina gioca dopo 3 giorni dalla partita dei canarini è l’alibi classico. Vivarini e chi per lui nella società neroazzurra (ad esempio il neo dg Lucchesi) dimenticano che i club di serie B potrebbero anche decidere tutti insieme di giocare alla medesima ora ma poi quei 3-4 milioni nel bilancio alla voce mutualità oltre ai diritti tv dovrebbero alimentarli diversamente. E il Latina sa benissimo che quei soldi sono ossigeno puro in una fase che definire solo complicata è un eufemismo.

Quindi come cantava la grande Mina “parole, parole, parole…”. Al vento.

 

CHI SALE E CHI SCENDE –
CHI SALE E CHI SCENDE – Nel primo posticipo il Verona battendo 2-0 la Salernitana è tornata in vetta con 44 punti. In gol il duo Pazzini-Luppi.

L’ultimo turno ha messo sulla graticola Carpi e Bari (dove Stellone è ancora sotto contratto) e confermato la forza del Benevento e della Spal che non molla mai. Gli emiliani di Castori dovrebbero nelle prossime ore rivoluzionare la squadra con gli arrivi di Mbakogu, Jelenic e il giallorosso Seck mentre l’infortunio di Del Gaudio potrebbe portare Galano. Innesti pesanti. I ‘galletti’ dopo gli arrivi di Morleo, Salzano, Floro Flores, Parigini e Suagher aspettano l’attaccante croato Mance e l’attaccante del Vicenza Raicevic oltre all’ex canarino Tonev. Probabilmente troppi se Colantuono dice che ci vuole tempo per amalgamarli.

 

RIECCOCI: IMPERATIVO, CRESCERE – Il successo sulle Rondinelle è oro colato. Marino dovrà ritrovare prima di ogni cosa Daniel Ciofani, poi la brillantezza tattica dei giorni migliori e una condizione accettabile per i nuovi. Andiamo per gradi. Daniel Ciofani è troppo importante per il Frosinone: lui è il terzino aggiunto, lo stopper, il mediano, il bomber. Lui è l’innesco per Dionisi e viceversa. I due sono complementari e funzionali, senza nulla togliere al sacrificio di Mokulu che deve però imparare a cercare la porta da attaccante di razza come faceva ad Avellino l’anno scorso.

Quanto a Daniel Ciofani, lui e il gol debbono viaggiare inevitabilmente a braccetto per il bene del Frosinone. L’uno per l’altro, l’uno con l’altro. E Daniel Ciofani adesso soffre più di ogni altra cosa la mancanza di gol che si perde dalla trasferta di Trapani. Tatticamente il 3-5-2 è senza dubbio alcuno definibile come l’evoluzione del credo tattico di Marino.

Non si torna indietro, pare di capire anche ad una lettura dei movimenti di mercato. Ma bisogna tornare a crescere. Tutti insieme. Zoccolo duro e nuovi innesti. Anche sotto il profilo mentale. La grande squadra non si fa irretire per poi cadere nelle trappole dei cartellini, gialli o rossi. La grande squadra deve sempre resistere prima alle proprie tentazioni e istintività (vero Bardi?). Infine i nuovi. In questa settimana che separa dal derby di Latina lo scatto in avanti nella condizione deve esserci. E non dimenticate l’anticalcare da portare a Pasquale Marino.

La paure, al derby sono bandite.

 

Foto: copyright Mario Salati, per gentile concessione dell’autore

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