Maurizio Stirpe uomo-derby da 14 anni (di G.Lanzi)

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

 

di GIOVANNI LANZI
Giornalista temporaneamente senza carta

 

 

Con lui alla presidenza il Frosinone ha ottenuto 7 vittorie sul Latina, 2 pari e 1 sconfitta. E 2 promozioni conseguenti
Maurizio Stirpe uomo-derby da 14 anni
Corsi e ricorsi storici: dal rigore decisivo di Dionisi nella sfida di ritorno del 2014-’15, al rigore di sabato. Entrmbe le volte a -1 dalla vetta.

 

Un presidente uomo-derby. Il presidente è Maurizio Stirpe, il derby è chiaramente quello con il Latina, anche se ormai quella sfida al Frosinone va parecchio stretta. Ma tant’è, per ora il piatto del giorno presenta questo. In attesa di derby migliori per i quali la truppa di Pasquale Marino sta lavorando. Maurizio Stirpe da presidente ha vinto 7 derby sui 10 disputati dalla serie C2 alla serie B, pareggiandone 2 e perdendone 1 nella stagione 2011-’12. Era appena entrato nella società giallazzurra ma non era ancora presidente nella stagione 2002,’03, quando il Frosinone ottenne un pari e la sconfitta con strascichi giudiziari in casa. Ma c’è di più: per due stagioni – nel 2003-’04 e nel 2014-’15 – le doppie vittorie nelle sfide con il Latina hanno condotto poi alla promozione del Frosinone. Per ora sono numeri, dati statistici. Qualcuno toccherà ferro. Ma il calcio è bello anche perché regala questi spazi che esaltano la fantasia.

 

DERBY, GOL, DIONISI, CORSI E RICORSI STORICI – Un rigore (al 31′) nella gara di recupero della 29.a giornata nel derby con il Latina del campionato di serie B 2014-‘15 firmato da Dionisi portò il Frosinone a -1 dalla capolista Bologna. Un rigore (al 38′) nel derby con il Latina alla 24.a giornata del campionato di serie B 2016-’17 porta il Frosinone a -1 dalla capolista Verona. Per il filosofo Giambattiosta Vico si prefigurerebbero ‘corsi e ricorsi storici’. Esattamente come accade per le 5 reti di Dionisi ai neroazzurri nelle ultime 4 partite, tutt pesantissime. Per i tifosi del Frosinone in brodo di giuggiole è la prosecuzione di un sogno. Senza mai perdere di vista la cruda realtà di una serie B che non ammette pause. Ma Dionisi deve andare a braccetto con Daniel Ciofani, quindi servono anche i suoi gol. E più decisione da parte di Mokulu che nell’impatto sulla partita ha lasciato un po’ a desiderare. E’ difficile entrare e in 10′ cambiare il mondo ma l’attaccante belga-congolese deve dare di più

 

A FROSINONE MEDICI SENZA FRONTIERE – Facciamo una divagazione extra. Un plauso incondizionato allo staff medico-sanitario del Frosinone va fatto. Non è piaggeria e nemmeno una presa in giro. Ma un dato di fatto. Da agosto alla fine di dicembre hanno dedicato anima e corpo al recupero fisico dell’attaccante Andrea Cocco che non si presentò proprio in condizioni fisiche accettabili. Ora il giocatore sta trovando minuti, continuità e gol (suo il 2-0 provvisorio al Carpi oggi all’ora di pranzo) con la maglia del Cesena dopo aver fatto davvero pochino con la maglia del Frosinone, dimostrando di soffrire il ruolo di terzo attaccante nella scala gerarchica con possibilità di salire di grado a suon di prestazioni che non sono mai arrivate. E’ doverosa anche un’altra tiratina d’orecchi al giocatore che contrattualmente il Frosinone ha ancora un anno di prestito: sapeva che davanti si sarebbe trovato Daniel Ciofani e Dionisi. Quindi delle due l’una: o faceva sfracelli o accettava il ruolo aspettando il suo turno.

 

MAIELLO, GORI E LA MARGHERITA DI MARINO – A proposito di giocatori e di giocatori della attuale rosa del Frosinone, l’esclusione dalla formazione-tipo di Gori lascia un po’ pensare. Anche se il risultato ha dato ragione a Marino. Lascia pensare per due motivi. Il primo di natura più prettamente tecnica. Il secondo legato alla gestione della rosa, un particolare al quale Marino è molto attento. Maiello tecnicamente ha dei numeri da serie superiore, è innegabile. Per questo anche differente tecnicamente da Gori che è più un ‘rubapalloni’, uno che dà quantità ma non eccelle in qualità. Maiello però fin quando è rimasto in campo, è sembrato svolgere un compitino particolarmente geometrico, magari anche funzionale ma non proprio ‘ficcante’, si passi il termine, al punto tale da devastare quel Latina visto per quasi 65’.

 

Maiello non è ancora il giocatore ammirato con la maglia del Crotone due stagioni fa. Bravo comunque Marino a percepire il pericolo di un altro cartellino giallo che avrebbe lasciato la squadra in 10 nel momento topico. Ma dal tecnico ci saremmo aspettati una gestione sensibilmente differente tra un giocatore reduce da una squalifica per espulsione diretta (Maiello) e uno che aveva recuperato la condizione fisica con la settimana di lavoro (Gori). Alla fine ha avuto ragione l’allenatore, gli va dato atto. E, in fondo, va data lettura positiva anche la scelta di Marino: impiegando Maiello come vertice basso ha permesso a Sammarco di giostrare in posizione differente e di liberarsi per gli inserimenti nell’area avversaria. Uno frenato da Pinsoglio e l’altro dalla traversa.

 

LE VITTORIE DEL… MERCATO – L’ultimo turno della B, in attesa di Trapani-Avellino che potrebbe cambiare qualcosa nei bassifondi, ha evidenziato che gli acquisti del mercato di gennaio hanno inciso, come hanno inciso quelli che non sono stati ceduti nonostante le offerte. Nel primo caso il riferimento va al Perugia che vince grazie a Forte (doppietta) e Mustacchio, al Bari che batte il Vicenza (le due squadre avevano scambiato quattro giocatori) grazie all’ex Galano a 4’ dalla fine e allo Spezia che in casa rompe il ghiaccio grazie al centrocampista Djokovic prima del 2-0 di Granoche. Nel secondo al Benevento che ha saputo resistere alle offerte per il cigno nero Karamoko Cissè, autore di due gol fantastici a Verona di cui uno annullato in maniera inspiegabile.

 

CARPI… DIEM: TRE PICCIONI CON UNA FAVA – Tre squadre erano retrocesse lo scorso anno dalla serie A. Di queste, due si ricandidano alla serie A (Verona e Carpi) e la terza, il Carpi, sprofonda verso un torneo anonimo dopo il ko interno con  il Cesena (1-2). E dire che i biancorossi di Castori (unico tecnico ad essere riproposto dopo la retrocessione) erano stati gli ultimi a mollare nella massima serie. Evidentemente il giocattolo si era rotto e i nuovi arrivati in estate non si sono integrati. Gli emiliani sabato prossimo a Frosinone si giocheranno tutto. E Castori si giocherà probabilmente la panchina dopo la rivoluzione di gennaio voluta fortemente da lui.

Le partenze su tutte di Catellani, Blanchard e Crimi – al di là delle loro intenzioni e dei sostituti – ha fatto perdere qualità. Il Frosinone non dovrà fare sconti perché con la classica fava può prendere tre piccioni e non solo due: infilare la terza vittoria di fila, estromettere gli avversari diretti probabilmente dagli spazi playoff e magari allungare sulle dirette avversarie. Con il Benevento che attende un Latina disperato, la Spal che viaggia a Chiavari e il Verona ad Avellino. Per lanciare la volata alla serie A forse bisognerà attendere realmente un mese abbondante ma chi si muove prima si muove… due volte.

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