Il verbo di Marino: «Avanti così, alla fine tireremo le somme» (di G.Lanzi)

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

di GIOVANNI LANZI
Giornalista epurato

 

 

L’allenatore ammette: “Il gol c’era ma lo Spezia non ha fatto più niente. Vittoria meritata, grazie anche ai tifosi”
Il verbo di Marino: «Avanti così, alla fine tireremo le somme»
Ciofani e Dionisi, elogio speciale: “Intesa perfetta, in campo e fuori”. L’ad ligure: “Con il Frosinone anche l’episdio dell’andata”

 

Il miracolo dei tre punti. Ed è anche ovvio che sia così. Lunedi pomeriggio i musi lunghi dal ‘Liberati’ di Terni, il volto scuro di Pasquale Marino, la contestazione, il tecnico che si rimetteva nelle mani della società. Al fischio finale del signor Pinzani di Empoli, il tecnico giallazzurro si presenta leggermente più sorridente, prima ai microfoni di Sky e poi in sala stampa.

 

«Sono contento della prestazione – dice l’allenatore del Frosinone -. Non credo che a parte il tiro di Granoche che mi pare sia entrato, lo Spezia abbia fatto altro. Ma la vittoria è meritata. Quell’episodio poteva cambiare l’aspetto tattico ma c’era anche il tempo per provare a modificare l’andamento del match, a vincere comunque». A qualche metro di distanza il suo collega Mimmo Di Carlo non parla. Bocche cucite in casa spezzina, parla solo l’ad Micheli e dice che senza i torti subìti lo Spezia avrebbe potuto avere 61 punti (compreso il gol annullato all’andata, a conferma che il Frosinone è la bestia nera dello Spezia).

Ma l’unica cosa con la quale si può essere d’accordo con il dirigente del club ligure riguarda l’incompetenza della classe arbitrale di serie B. Pinzani è una vecchia conoscenza ed ha solitamente scontentato ‘bipartisan’ un po’ tutti negli anni, quindi la malafede di cui ha parlato Micheli è da cestinare.

E allora la scena torna tutta di Pasquale Marino. «Siamo tornati noi e la cosa più importante è anche come abbiamo giocato. Abbiamo concesso pochissimo ai nostri avversari e costruendo a nostra volta occasioni importanti – spiega ancora -. Parlo del palo colpito, di altre occasioni oltre ai due gol».

 

Gol che portano la firma di Ciofani-Dionisi: 13 reti il primo e 16 il secondo, due reti oltre il loro record della stagione della promozione in A. Segno di grande intesa tra loro ma anche segno che dovranno essere loro a trascinare il Frosinone. «Nel gol hanno fatto una bell’azione, c’è un’intesa maturata negli anni, in campo e fuori. Ma noi siamo contenti della reazione che c’è stata dopo due sconfitte consecutive. Io comunque, lo avevo detto anche in conferenza stampa, ero fiducioso prima della partita. Mi aspettavo questo spirito di squadra, questa caparbietà che abbiamo messo in campo tutta nell’azione del primo gol dopo un brutto mese».

 

Nella vittoria si è notato anche un miglioramento generale. Il Frosinone è sulla via della guarigione. E la fase difensiva che a lungo era stata sul banco degli imputati appare migliorata: «C’è stata molta attenzione – dice Marino -. Abbiamo bloccato due mediani, Gori e Maiello alzando Sammarco sulla linea degli attaccanti perche c’era Piccolo fra le linee e andava limitato, magari con uno solo avversario davanti avrebbe potuto esprimere di più. Il successo è arrivato contro un grande organico che era in un grande momento. E per noi è un’iniezione di fiducia, una vittoria che vale tanto per riprenderci quelle certezze che fino ad un mese fa avevamo. Adesso dobbiamo provare a vincere più partite possibile. Il calendario è difficile, trasferte come Salerno e Benevento, con il Trapani in casa».

 

Si parla anche in prospettiva playoff, della possibilità di evitarli. In attesa che giochi il Verona alle ore 20.30 e il Benevento alle 18. «Dobbiamo pensare a quello che abbiamo fatto oggi, cercando di giocare sempre la nostra partita e poi tiriamo le somme. In ogni caso bisogna farci trovare pronti all’impresa oppure arrivare ad una condizione psico-fisica importante al finale di campionato (per eventuali playoff che Marino scaramanticamente non nomina mai, ndr). Questi ragazzi sono certo che daranno battaglia fino alla fine. E dopo i tre punti torna anche il giusto entusiasmo».

 

A nessuno è sfuggito l’abbraccio di Ciofani al tecnico. Marino dà fondo alla sua ironia: «Pensavate che ci prendiamo a schiaffi forse? Scherzi a parte, non ho mai avuto dubbio della serietà di tutti, questo è un gruppo straordinario. Prima di essere giocatori sono uomini veri. E se abbiamo sbagliato qualche partita è perché avevano paura di sbagliare e tutti tengono tanto a questa maglia e sono attaccanti alla maglia ed alla città. In certe occasioni abbiamo pagato questi aspetti».

E allora: squadra ritrovata dopo questa vittoria? E quanto c’è da migliorare, ammesso che si debba farlo? «C’è da dare il massimo d’ora in poi, più che migliorare. E bisogna mantenere sempre questa attenzione. Lo Spezia ha avuto quella occasione, il gol c’era, l’ho detto ma Bardi poi è stato inoperoso. Quell’episodio che ci è andato a favore, ma vogliamo parlare di tanti episodi che ci sono stati contrari? Oggi non siamo stati quella squadra piatta vista contro il Novara, bene in partita sin dall’inizio. E la testimonianza è stato il gol di Dionisi, ottimo l’atteggiamento generale e nessuna distrazione. Non siamo guariti semplicemente perché non eravamo malati».

 

A Marino il Frosinone è piaciuto anche al di là dei tre punti. Nonostante la vittoria abbia permesso di stare ancora nella doppia scia-promozione (diretta o con uno scarto maggiore di 9 punti sulla quarta). «La risposta dei ragazzi sul campo, lo ripeto, è stata importante. E la frase che ha usato il presidente Stirpe in settimana è eloquente e veritiera. Ci ha detto che se proprio dobbiamo perdere dobbiamo farlo contro gli avversari e non contro noi stessi. Una volta eliminata quella tensione abbiamo capito che dovevamo reagire. D’ora in poi dobbiamo estrinsecare energie positive».

Anche un’altra risposta è stata importante, quella dei tifosi. «Ero certo della loro vicinanza, il Frosinone è patrimonio è di tutti. Hanno capito che i ragazzi avevano bisogno del loro apporto. E il risultato è tornato».

 

 

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