I 5 mesi di Marino: il passato è trapassato (di G.Lanzi)

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Giovanni Lanzi

 

di GIOVANNI LANZI
Giornalista temporaneamente senza carta

 

 

Cinture di sicurezza allacciate, la programmazione del navigatore fissata su una sola destinazione: serie A. Sarà un viaggio lungo, difficile, affascinante. Andranno superati anche sentieri impervi, crinali di montagna, sul percorso non mancheranno scenari mozzafiato, autostrade a tre corsie ed anche qualche sosta forzata perché ‘tirarla’ tutta d’’un fiato sarà impossibile. Sembra di sentir in sottofondo una voce rassicurante, monocorde, leggera inflessione siciliana: “Benvenuti a bordo, è Pasquale Marino che vi parla…”. Non è l’’aereo più pazzo del mondo, è un pullman gran turismo lusso, colori giallazzurri serigrafati sulle fiancate dove campeggia un Leone stilizzato e la scritta Frosinone. Da domenica sera alle 19.20 la classifica della serie B ha una capolista in più in fase ascendente rispetto alla coinquilina Verona. A Pasquale Marino il compito di tenere la barra a dritta, ai suoi ragazzi il compito di soffrire il meno possibile del ‘mal di viaggio’.

NON DIAMO I NUMERI, SONO VERI – Non fermatevi più. E’’ il coro dei tifosi del Frosinone impazziti di gioia al ‘Piola’ di Novara. Ed è il coro dei tifosi del Frosinone incollati davanti alla tv o, come ai bei tempi, letteralmente appiccicati alla radiolina in mancanza di un schermo. E’’ il coro di una tifoseria in brodo di giuggiole. Non fermatevi più anche se ora viene la parte più complicata. Bisognerà essere bravi soprattutto mentalmente. A gestire il primato. A gestire lo status di vera squadra da battere del campionato. E questa nuova condizione è dettata da uno ‘score’ fantastico. Ventidue punti sui 24 a disposizione nelle ultime 8 gare, 17 gol fatti sempre nelle ultime 8 giornate, oltre 2 reti realizzate a partita a fronte di 1 rete subìta. Il Frosinone manda in gol per la prima volta l’’attaccante Cocco e il difensore Ariaudo realizza il suo secondo gol in carriera. Ma soprattutto il Frosinone sa reagire nel gelo presiberiano di Novara al pareggio dei piemontesi andando a vincere – e pure a sprecare almeno altre 3 nette occasioni per il 3-1 – con la forza del gruppo che agisce in maniera perfettamente sincrona alle sollecitazioni del tecnico Marino.

IL FUTURO E’ ADESSO – A proposito di don Pasquale da Marsala: in meno di 5 mesi sta mandando in archivio tutti i volumi della stupenda èra del suo predecessore Roberto Stellone. Lo stanno aiutando i suoi ragazzi. I vecchi, che nell’’enciclopedia dei trionfi del Frosinone hanno scritto capitoli indelebili ma vogliono editarne un’altra. E i nuovi, che hanno compreso come qui a Frosinone ci sarà vera gloria solo andandosela a conquistare con il sudore, il sacrificio, la lotta. Domanda sorge spontanea: si può scrivere ancora un’’altra enciclopedia dei successi? Una risposta ad oggi si può dare: la squadra ha già scavalcato i ‘desiderata’ della società che, attraverso le recenti dichiarazioni del presidente Maurizio Stirpe, chiedeva un campionato stabilmente nella parte sinistra. Troppo cauti. Il campionato del Frosinone, invece, pare di capire che potrà essere stabilmente nei primi due posti della classifica. Anzi, dovrà esserlo. Perché è il livello tecnico.

IL SOMMELIER DI… ENERGIE – La gestione fisica è importantissima. Esattamente come la gestione delle alternative. Finora Marino è stato come un ‘sommelier’: ha centellinato gocce di nettare degli Dei nel calice. Non ha mai rivoltato la bottiglia nel bicchiere come si usa fare alla festa del vino. Per capirci: turn-over intelligente, mirato. Niente dosi massicce, da ubriacatura. Arriverà il momento in cui ai naturali avvicendamenti – magari Cocco per Daniel Ciofani, Mazzotta per Crivello o viceversa, Brighenti per Pryyma e – ci sarà da aggiungere dell’’altro. Soprattutto in mezzo al campo dove Gori e Sammarco sono titolarissimi. Sabato prossimo con la Ternana l’’assenza per squalifica di Paganini dovrebbe schiudere la porta al suo naturale sostituto, Csurko. Ma Kragl preme. Come premono un po’’ tutti. Ecco come gestione fisica (i campi tra una settimana diventeranno più pesanti) e gestione delle alternative sarà compito di un ‘sommelier’ di altissimo profilo.

DUE CONTI – Il finale del girone di ritorno presenta tre gare in casa ed altrettante fuori. Marino nell’’ultima conferenza stampa ha dichiarato che ha ‘bandito’ le tabelle e che lui preferisce ragionare partita dopo partita. Ma il classico conto della serva bisogna anche farselo per la famosa logica che chi ‘tira prima, tira due volte’: da qui al 30 dicembre, Ternana, Salernitana e Benevento in casa, Spezia, Trapani e Vercelli fuori. Volendo ragionare senza troppa enfasi, 12-14 punti sono abbordabilissimi. Fanno 42-44 alla fine del girone di andata.

Signore e signori, cinture di sicurezza allacciate, la programmazione del navigatore fissata su una sola destinazione: ragazzi, così è serie A.

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