Dionisi bum-bum, e adesso chiamatelo re Federico VIII (le Pagelle di G.Lanzi)

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

 

di GIOVANNI LANZI
Giornalista temporaneamente senza carta

 

 

Bardi imperioso, ferma Ciciretti. Ariaudo, si può dare di più. Mazzotta a corrente alternata

Dionisi bum-bum, e adesso chiamatelo re Federico VIII

Kragl concede il bis, un’altra ‘bomba’ dalla distanza. Gori, un monumento. Sammarco, sinfonia di Natale

 

Bardi: imperioso nella prima frazione di gioco quando ipnotizza Ciciretti che si era avventato come un falco sulla fascia destra lasciata sguarnita. Bravo a svolgere il lavoro che può sembrare di ordinaria amministrazione solo se fila tutto liscio, lui incanala le traiettorie anche più scomode su binari di assoluta tranquillità. Nel traffico dell’’area piccola svetta su tutti. Sulla rete che riporta la prima volta in equilibrio il risultato forse si fa trovare quel mezzo passo in avanti ma la traiettoria del colpo di testa del difensore Lucioni è degna del miglior attaccante. Spiazzato sul rigore, trema su una traiettoria deviata in angolo. Poi esulta come un bambino al 3-2 di Dionisi. Voto: 7

Pryyma: l’’ucraino si piazza sul centrodestra, esattamente nella posizione che aveva occupato a Trapani. Ceravolo è un boa-costrittore che si abbassa, si alza e si sposta dove l’’azione offensiva gli è più congeniale, quindi anche dalla sua parte. Ma non c’’è solo l’’ex ternano nel pacchetto avanzato dei sanniti, perché a rotazione l’’ex torinista si prende in carico anche Cissè e Puscas che va a mettere peso e centimetri al centro dell’’attacco dei campani. Pryyma è cresciuto notevolmente rispetto al giocatore quasi impaurito delle prime giornate. Voto: 6,5

Ariaudo: non attraversa un gran momento perché la rete di Lucioni lo trova impreparato e sul taglio di Venuti da destra non riesce ad anticipare lo scatto in area di Ceravolo, provocando il calcio di rigore del provvisorio 2-2. Ma se sbaglia due volte nell’’arco di 95’’ e il Frosinone vince, allora c’’è solo da sperare per il meglio. Ironia a parte, mentre nel primo tempo va a chiudere con buona autorevolezza un paio di azioni pericolose degli avanti campani nella propria area, paradossalmente nella ripresa quando la squadra di Baroni non è altrettanto intraprendente commette due errori. Voto: 5,5

Brighenti: sarebbe la taglia giusta per andare a prendere Ciciretti che però fin quando resta in campo si piazza a metà tra lui e Mazzotta, andandosi a materializzare all’’improvviso. Il meccanismo della difesa a tre (o a cinque) non è proprio perfetto, si vede ad occhio nudo perché la coperta spesso scivola da una parte scoprendo l’’altra. Ma l’’ex vicentino ci mette tutta l’’esperienza e l’’intelligenza di fronte alle folate a corrente alternata dei giallorossi di Baroni. Dà il là al 2-1 firmato da Dionisi con il rinvio mirato sulla testa di Kragl che innesca la profondità del bomber reatino. Sull’’azione del rigore è troppo molle su Venuti. Voto: 7

Ciofani M.: si propone da esterno alto con una buona continuità anche se dalla sua parte Baroni piazza Melara che è un marpione della fascia. In fase di non possesso si fa preferire all’’omologo della fascia opposta. Anche per lui vale però il discorso generale fatto per il modulo: i movimenti fino all’’altezza della cintola vanno metabolizzati meglio. Ma se il risultato finale è il primo posto, per la perfezione c’’è ampio spazio. Voto: 6,5

Gori: una partita semplicemente stoica. Per sacrificio, qualità, quantità, abnegazione. Ingaggia duelli all’’arma bianca senza arretrare mai. Contro l’ex Chibsah non lesina randellate e finezze, il ghanese è costretto al fallo che porterà al primo vantaggio giallazzurro. Anche lui deve affinare qualcosa nei movimenti a copertura perché dove non arriva l’’esterno alto deve scalare l’interno di centrocampo, ma ‘copia e incolla’ il discorso fatto per Matteo Ciofani. Voto: 7

(dal 40’ st Frara): dà speranza e sostegno alla manovra offensiva che porterà alla conquista dei tre punti. Voto: 6

Sammarco: un direttore d’orchestra, una sinfonia, applausi a scena aperta. Gran regista, gran ragionatore, gran giocatore. Voto: 7,5

Mazzotta: dalla cintola in su fa cose interessanti, dalla cintola in giù un po’ meno perché da quella parte prende spunto l’’azione che porta al 2-2, Venuti caracolla solitario per 50 metri prima di imbeccare Ceravolo in area. Ma l’’ex cesenate, come detto, si fa preferire quando sente il favore dell’’azione offensiva. Se riesce a trovare equilibrio e quindi una miscela fifthy-fifthy, Marino si frega già le mani perché il 3-5-2 o 3-4-3 è la sua principale idea tattica. Voto: 6

Kragl: prima esterno nel tridente finto di avvio gara, poi anche uomo a ‘mezza costa’, quindi interno nel 5-3-2 della ripresa. Il tutto condito dal suo piatto preferito, la bomba su punizione che stavolta trova lo spazio giusto per gonfiare la rete, sua seconda personale nelle ultime due partite. Nel primo tempo una grande parata di Cragno gli aveva negato la gioia della rete. Ci prova e ci riprova in tutti i modi, è un coltello arroventato nella carne delle ‘streghe’ che lo soffrono. Voto: 6,5

(dal 32’ st Soddimo): assist-man dalla bandierina. Batte tre corner, due palle-gol servite sul piatto e sfumate di un niente e il pallone del 3-2 telecomandato sulla testa di Dionisi al 50’’ della ripresa. Si può dare di piu? Onestamente no. Voto: 7

Ciofani D.: ‘one man show’ e gli manca solo il gol. Devasta a spallate la difesa campana, la fiacca. Non trova il pallone della rete numero nove – fallita dopo il palo di Dionisi in avvio – ma in compenso si veste da difensore aggiunto, mediano, attaccante, trequartista. Voto: 7

Dionisi: re Federico VIII, come i gol che ha messo a segno finora. Doppietta con il fiocchetto alla vigilia di Natale, il secondo gol regala tre punti per la vetta. Ad inizio ripresa sfiora il 2-0 che avrebbe chiuso probabilmente la partita. Nel primo tempo un palo che grida vendetta. Strepitoso, semplicemente. Voto: 8,5

Foto: copyright Mario salati, per gentile concessione dell’autore
Frosinone – Benevento, la cronaca della gara (di G.Lanzi)
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