Numeri, gioco e spirito: il primo tempo regala lampi di speranza al Frosinone

A Salerno una gara dai 2 volti ed un pareggio che non muove la classifica. Ma già sabato nello scontro diretto col Mantova, Bianco potrà ripartire dai primi 45’ per sfatare il tabù-vittoria e rilanciarsi nella corsa-salvezza. Tutti i dati del match

Matteo Sansoni

Le storie dietro ai numeri

Un pareggio che serve a poco quello che matura all’Arechi nel match tra Salernitana e Frosinone. Entrambe retrocesse dall’ultima Serie A ma invischiate nella lotta-salvezza. I ciociari giocano un primo tempo quasi perfetto sotto la guida di Bianco, subentrato in settimana a Greco. Al rientro in campo dagli spogliatoi, però, cambia la storia del match. La Salernitana aumenta i ritmi e il Frosinone concede il fianco, chiudendo la partita in nove uomini e rischiando di perdere anche il punto del pareggio, il terzo 1-1 consecutivo.

Risultato giusto, anche nei numeri.

Il Frosinone parte benissimo, dominando la prima frazione di gioco e chiudendo il primo tempo con 8 tiri (di cui 3 in porta), contro il solo tiro tentato dalla squadra di casa. Bene anche i dati sul possesso palla e la gestione del palleggio, con rispettivamente il 57% e 220 passaggi riusciti (pari al 90% rispetto a quelli tentati), con oltre la metà dei fraseggi realizzati nella metà campo avversaria.
Nella seconda frazione di gioco, invece, la situazione si ribalta completamente, con le statistiche che si invertono specularmente tra le due squadre. I ciociari, praticamente mai pericolosi, cominciano a subire il palleggio della Salernitana che, dopo l’espulsione rimediata all’andata, si rende protagonista (stavolta in positivo per i granata) realizzando il gol del pareggio.

Paolo Bianco, esordio con un pari

La squadra di Bianco si abbassa ulteriormente, concedendo il fianco agli attacchi dei campani che, in più di un occasione sfiorano il gol del vantaggio. A sei minuti dalla fine l’episodio che avrebbe potuto cambiare il match, con il direttore di gara che ammonisce per la seconda volta Di Chiara e quindi lo espelle tra le proteste vibranti dei ciociari. Negli ultimi undici minuti, recupero incluso, il Frosinone si arrocca in area di rigore per proteggere il pareggio e la Salernitana crea azioni su azioni (con ben 7 tiri negli ultimi minuti). Da segnalare anche l’espulsione diretta di Kone per il centrocampista tornato in Ciociaria nel mercato invernale che, adesso, rischia anche più di un turno di squalifica. Anche in questo caso grandi proteste del Frosinone.

Super Cerofolini, la difesa tiene botta nel finale

Quando il portiere è tra i migliori in campo non è quasi un buon segno. E’ il caso di Cerofolini che, dopo qualche partita di ordinaria amministrazione, torna tra gli MVP del match con 4 parate di altissima fattura e tutte decisive per conseguire il risultato finale.

Fabio Lucioni

Il resto della difesa, prima frazione di gioco a parte, subisce particolarmente l’atteggiamento fin troppo attendista e il baricentro basso della squadra nel secondo tempo, che porta il Frosinone a soffrire e concedere ben 12 tiri dall’interno dell’area di rigore, tra cui lo sfortunato gol subito da Ghiglione. Da segnalare l’esordio di Lucioni: la sua esperienza potrebbe risultare decisiva nella volata finale.

Vural-ok, l’ex Bohinen non sbaglia nulla

A distanza di 3 mesi si rivede Vural dal 1′: il turco si destreggia bene nel centrocampo a tre schierato da Bianco, chiudendo i 75 minuti giocati con 3 contrasti riusciti (il valore più alto dei ventidue in campo), 4 palloni recuperati e il 92% di passaggi a buon fine. Partita condita da un alto tasso di nervosismo per quanto riguarda Kone, con 12 palloni persi e 5 falli subiti. Un nervosismo che sfocia nella reazione punita con il cartellino rosso da Massimi, che lo spedisce sotto la doccia con due minuti di anticipo.

Il centrocampista Vural

Una grossa ingenuità che, vista la dinamica, rischia di far saltare al centrocampista ivoriano anche più di un match per squalifica. L’altra nota positiva del centrocampo ciociaro prende, invece, il nome di Bohinen (ex di turno), con il norvegese che, nonostante non rubi quasi mai l’occhio per la giocata, offre un match quasi perfetto in termini di passaggi, raggiungendo il 98% di precisione.

L’attacco torna a segnare ma i cambi non incidono

A distanza di due mesi dall’ultima volta, torna a segnare un attaccante. L’asse, come nell’ultimo match del 2024 contro la Juve Stabia è sempre lo stesso: assist di Ambrosino e gol di Partipilo. L’esterno ciociaro si carica la squadra sulle spalle, provando tre volte la conclusione a rete nel primo tempo, sfruttando al meglio, appunto, una delle due grandi occasioni create da Ambrosino.

L’esterno d’attacco Partipilo

Bene anche Begic, anche lui al ritorno da titolare, che sfiora il gol del raddoppio nella prima frazione con Christensen che, in contro tempo, riesce a deviare in angolo il tiro ad incrociare dello sloveno. Al 60′ però, Bianco, avvertendo dei segnali preoccupanti, li richiama in blocco tutti e tre in panchina per provare a cambiare nuovamente l’andamento del match, non riuscendo però nell’intento e subendo dopo appena tre minuti il gol del pari.

Sabato il Mantova, uno degli ultimi treni-salvezza

Monterisi verrà squalificato e sarà assente sabato col Mantova

Il bicchiere mezzo pieno direbbe “terzo risultato utile consecutivo”. Di contro, però, il conto delle partite senza vittoria sale a 8 (la più lunga della stagione). Inevitabilmente, quindi, nel prossimo match contro il Mantova, quart’ultimo e distante 5 lunghezze, diventa fondamentale per provare a ricucire il gap. Una decisiva e complicata da affrontare tra l’altro 3 pedine fondamentali come Monterisi, Di Chiara e Kone che saranno squalificati.

Il compito che attenderà il tecnico Bianco da qui a fine stagione non è sicuramente dei più semplici. Sicuramente bisognerà ripartire dal primo tempo e provare ad essere più cinici sotto porta nel chiudere le partite. Solo così si può tornare a sperare.