Numeri in equilibrio e pali non pagano: il Frosinone rivede i fantasmi

I dati raccontano di una partita combattuta più di quanto dica il punteggio. La squadra di Greco punita dal cinismo e dal gioco in contropiede del Mantova. Continua la maledizione dei legni: sono 12, record in Serie B

Matteo Sansoni

Le storie dietro ai numeri

Il Frosinone, nonostante le occasioni create, non riesce a reagire al tris calato dal Mantova nei primi 45 minuti. Continua la poca fortuna in zona offensiva per gli uomini di Greco, con Bracaglia prima e Ambrosino poi, che colpiscono rispettivamente i pali numero undici e dodici in stagione, portando i canarini in testa nella speciale classifica dei legni.

Dati alla mano, abbiamo assistito ad un match equilibrato, dove, a far la differenza, è stata la freddezza sotto porta del Mantova. Sostanziale bilancio, infatti, per quanto riguarda i tiri totali (14 a testa) e quelli nello specchio (7 a 5 per gli uomini di Possanzini), con i padroni di casa che convertono in gol oltre il 50% dei tiri in porta effettuati nella prima frazione di gioco.

I numeri del match

J. Oyono in azione

Interessante la lettura anche riguardo al possesso palla del match ampiamente a favore del Frosinone, nonostante il Mantova sia la squadra con più possesso medio di tutta la Serie B, con oltre il 63% prima di questo match.

Gli uomini di Greco, come nel secondo tempo contro il Sassuolo, soffrono terribilmente le ripartenze avversarie: tutti e tre i gol del Mantova arrivano infatti da palla persa e azione di contropiede.

La difesa sconta tutti gli errori, male Biraschi

Il centrale ex Genoa è il protagonista in negativo su tutti e tre i gol del match: prima spiana la strada al vantaggio, svirgolando il campanile che lancia in campo aperto Mensah (autore di due assist), poi non riesce ad intervenire sul tiro-cross di Fiori per la zampata decisiva di Trimboli ed infine si perde completamente la marcatura di Aramu, che si stacca in area e insacca indisturbato ancora una volta sulla precisa assistenza di Mensah.

Il difensore Biraschi

Insomma, una giornata totalmente da dimenticare per l’esperto difensore giallazzurro. Meglio, nel complesso, Monterisi e Bracaglia, con quest’ultimo che ha sulla testa una delle occasioni più nitide del match del Frosinone, con il suo tiro che viene fermato solo dal palo della porta lombarda. Il centrale, prodotto del settore giovanile ciociaro, chiude il match con più palloni toccati di tutti i ventidue in campo (75) e più passaggi completati (55, pari al 96% di quelli tentati).

Da monitorare la situazione legata al capitano Marchizza, infortunatosi ad una manciata di minuti dal triplice fischi. Per l’esterno un problema al ginocchio, il sinistro, quello già infortunato al tempo dell’Empoli.

Centrocampo in difficoltà, manca brillantezza

Il centrocampista Gelli (Foto © Mario Salati)

Greco cambia ancora in mediana, affidandosi a Darboe e Barcella che però non riescono mai a dare verticalità al gioco del Frosinone. I due centrocampisti ciociari toccano rispettivamente 36 e 39 palloni, troppo pochi per essere al centro del gioco. Fa leggermente meglio Gelli, che sostituisce ad inizio ripresa Darboe, ammonito durante la prima frazione.

Il numero 14 gialloazzurro prova a dare più brio alle azioni offensive, senza però mai riuscire a concludere verso lo specchio della porta difesa da Festa.

Begic illumina il gioco ma predica nel deserto

La conclusione di Begic che regala il 3-1

Il giovane fantasista sloveno è, ancora una volta, il migliore del Frosinone con due tiri in porta tra cui, la perla a giro dal limite dell’area che ad inizio secondo tempo illude Greco. Chiude il match con 6 falli subiti, specchio di come sia il pericolo numero uno delle difese avversarie. Male Ghedjemis, autore di una prova incolore e di difficile collocazione in campo, con il numero 7 giallazzurro che tocca appena 17 palloni e completa 9 passaggi prima di essere sostituito ad inizio ripresa da Partipilo.

Ci si aspetta di più, invece, da Ambrosino, che sì colpisce il palo su punizione, ma si rende protagonista ancora una volta di una prova poco incisiva con appena due tiri respinti e una manovra troppo solitaria con 14 possessi persi ed appena il 75% di passaggi riusciti. Nota a margine, non di poco conto visto il periodo sfortunato anche in ottica infortuni, il rientro in campo post-infortunio di Pecorino e Tsadjout, assenti entrambi da settembre.

Arriva la Salernitana in una gara da dentro o fuori

Leandro Greco

La doppia sconfitta consecutiva annulla ciò che si era visto di buono ad inizio dicembre per gli uomini di Greco, con le due vittorie contro Cesena e Cosenza. Adesso torna vivo lo spettro chiamato ‘ultimo posto’ con il Frosinone che, nel giorno di Santo Stefano, ospiterà la Salernitana allo Stirpe.

I granata, se consideriamo solo le partite in trasferta giocate nella stagione corrente del campionato cadetto, sono il peggior attacco proprio insieme al Frosinone e alla Carrarese, squadra contro cui la Salernitana ha vinto l’unica partita nelle ultime dieci disputate. Insomma, quello che ci aspetta, sarà un giovedì post Natalizio decisamente bollente.