Parzyszek, il gigante polacco: “In alto con il Frosinone”

Prima intervista dell’attaccante che ha scelto il club giallazzurro per sfondare nel panorama internazionale. “E’ la mia grande occasione”. Il diesse Frara rivela i segreti della trattativa

Alessandro Salines

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Due tatuaggi dedicati alla mamma scomparsa due anni fa («mia madre è stata la figura più importante della mia vita. Per questo ho pensato di fare questi tatuaggi», dice emozionato). Il sogno di affermarsi in Italia («una delle culle del calcio europeo», osserva). E e la consapevolezza di avere le carte in regola per sfondare. Piotr Parzyszek, bomber nato 27 anni fa a Torun in Polonia, si racconta nella sua prima conferenza stampa italiana. Il rinforzo-top del Frosinone è un gigante di 191 centimetri. Gigante che si è fatto le ossa in mezza Europa tra Olanda (De Grafschaap e Pec Zwolle), Inghilterra (Charlton), Belgio (Sint Truden). Poi Danimarca (Rander) e in patria (Piast Gliwice, ultima squadra).

Oltre cento gol (109 per la precisione) finora in carriera. Il Frosinone lo aveva inseguito la stagione scorsa ma le richieste del club polacco erano state troppe esose. E così l’affare è stato solo rinviato. Ora con il contratto in scadenza la prossima estate l’assalto della dirigenza giallazzurra è andato buon fine.

Frosinone, una grande occasione

Il bomber Piotr Parzyszek

Parzyszek aveva altre offerte dalla Turchia e dall’Italia ma ha scelto la società che più lo ha voluto. «Dallo scorso anno il Frosinone puntava su di me. E’ successo anche in inverno e questo aspetto lo considero molto importante. Insomma mi sono sentito apprezzato. Per me e la mia famiglia è la scelta migliore», spiega l’attaccante polacco. Il Frosinone può essere il suo trampolino di lancio. Piotr ne è convinto. «E’ la mia grande occasione, spero di fare tanti gol – aggiunge il centravanti -. Lavorerò duro per centrare questo obiettivo per la società e per me stesso. Mi sento pronto, non credo che avrò bisogno di tanto tempo per acclimatarmi al ritmo ed all’ambiente del calcio italiano».

Personalità ma anche umiltà. A chi gli parla di nazionale, l’attaccante polacco si schermisce. «Questa è una strada lunga – risponde – Il mio obiettivo di calciatore è alzare il livello e poi vedremo cosa porterà il futuro».

L’onda polacca

Il bomber polacco con la maglia del Frosinone

Parzyszek è soltanto l’ultimo di una serie di giocatori approdati in Italia dalla Polonia.

«Da voi si pratica un calcio importante, il livello è molto alto. Tutti i bambini sognano di giocare un giorno nei campionati italiani. E poi anche il modo di vivere italiano è molto apprezzato all’estero».

Il neo bomber canarino preferisce non paragonarsi a nessun attaccante in particolare. «Ho caratteristiche mie, ci tengo a sottolinearlo – afferma –. Milik, Levandowsky e Piatek? Sono grandi giocatori e quindi mi ispiro a tutti e tre».

Un corteggiamento serrato

Alessandro Frara

Il direttore sportivo Alessandro Frara rivela come il Frosinone è arrivato al polacco.

«E’ un’idea nata lo scorso anno quando fu ceduto Daniel Ciofani. Cercavamo un giocatore simile come caratteristiche – sottolinea il direttore –. Per una serie di motivi non è stato possibile ingaggiarlo. Quando formulammo la nostra offerta il club polacco alzò di molto le pretese economiche, rendendola un’operazione impossibile. Abbiamo continuato a monitorarlo perché ci piacevano le sue caratteristiche. Quest’anno le condizioni sono cambiate. Abbiamo fatto la nostra offerta e il giocatore è qui».

Frara s’aspetta un contributo importante e non solo sotto l’aspetto dei gol. «Il nostro è un attacco forte. Lui è un giocatore d’area di rigore per cui ci aspettiamo possa fare dei gol e darci una mano a livello di personalità. Far salire la squadra durante la manovra e completare quindi un pacchetto offensivo di livello importante».

Frara e le strategie di mercato

Dopo Novakovich, ecco Parzyszek: il Frosinone sempre più attento al mercato straniero. «Come in tutti i settori anche il calcio sta allargando i suoi orizzonti – osserva il diesse -. All’estero si trovano giocatori ad un costo inferiore rispetto all’Italia. Un italiano del livello di Parzyszek avrebbe avuto una valutazione sicuramente superiore. E quindi per forza di cose dobbiamo guardare anche all’estero. Fermo restando che non si può costruire una rosa esclusivamente di stranieri perché diventerebbe molto difficile la gestione. Bisogna invece trovare il giusto mix. Aggiungendo ad un organico di italiani ben definito un gruppo di stranieri che alzino il livello e la qualità dell’organico».

E’ stato un mercato difficile, considerando gli effetti della pandemia. Il Frosinone ha lavorato per restituire equilibrio all’organico sia dal punto di vista economico che tecnico. «Abbiamo cercato di fare, in un momento molto complicato, un mercato ancora più mirato. Riordinare le cose, cedere quei giocatori che non rientravano nei piani tecnici e cercare di arrivare ad elementi funzionali al nostro sistema di gioco – prosegue Frara -. Giocatori quindi che alzino il livello tecnico e la qualità della squadra. Il campionato sarà molto più complesso, ci saranno più turni infrasettimanali, si dovranno fare molte scelte. E i ragazzi dovranno essere bravi ad adattarsi alla possibilità dei 5 cambi in partita».

Ecco il cipriota Kastanos

Il 22enne cipriota Grigoris Kastanos

A proposito di stranieri, il primo acquisto di questo mercato è stato Grigoris Kastanos, 22 anni, nazionale del Cipro, fresco reduce dagli impegni in National League. E’ un centrocampista di qualità e quantità, di proprietà della Juve che nella stagione scorsa ha militato nel Pescara. «Sono arrivato in una grande squadra per raggiungere quantomeno i playoff e magari la serie A – sostiene Kastanos -. D’ora in poi è importante focalizzarci sulle partite e portare più punti possibili a casa. Poi tireremo le somme».

Kastanos è motivatissimo e s’aspetta molto dall’avventura a Frosinone. «Sotto il profilo personale voglio disputare una stagione importante. E magari segnare qualche gol in più. Abbiamo una squadra forte e quando ognuno aiuta il compagno accrescono le qualità di gruppo e quelle individuali. Possiamo lottare per i primi posti, dobbiamo avere l’atteggiamento giusto. Ho visto calciatori forti e di grandissima qualità. La B è un campionato equilibrato, bisogna avere sempre la testa giusta».