Poco latino e molto nordico, il Frosinone vola con le prodezze di Rohden

Per la seconda volta di fila il centrocampista scandinavo trascina i canarini alla vittoria. I giallazzurri si confermano al secondo posto pur se in condominio con lo Spezia. Anche contro il Perugia la squadra di Nesta ha messo in mostra una difesa di ferro (non subisce reti da 396') e tanto cinismo. Superata l'emergenza-infortuni grazie alle risposte positive arrivate dalla panchina. Bravo il tecnico a coinvolgere e responsabilizzare tutto il gruppo.

Alessandro Salines

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Marcus Rohden sbuca dal nulla e ti castiga. Prima della partita col Venezia aveva usato l’arma dell’assist o del penultimo passaggio, ora si è messo anche a segnare (2 gol di fila e altrettante vittorie). Il centrocampista svedese ha il pregio dei calciatori importanti: sa smarcarsi e giocare senza palla. Per gli avversari spesso diventa invisibile per poi apparire quando meno se l’aspettano. Freddo quanto un killer professionista. Utile e disciplinato come un “sergente”.

È lui l’immagine del Frosinone che vola al secondo posto a quota 40 sull’onda di 4 successi di fila (6 risultati utili consecutivi) e una difesa imbattuta da 396′. Una squadra essenziale, solida e glaciale. Che punisce gli avversari al momento giusto. Poco latina e molto nordica. Come il suo “stoccatore” scandinavo, sbarcato in Italia quasi quattro anni fa dall’Elfsborg, prestigioso club di Boras, città di cento mila anime della Svezia meridionale.    

Più forti dell’emergenza 

Frosinone Calcio Rohden © Emiliano Grillotti

Rohden ha firmato un’autentica impresa. Quella del Frosinone che è riuscito a battere il Perugia malgrado le assenze di 7 potenziali titolari (Gori, Paganini, Brighenti, Tabanelli, Ardemagni, Dionisi e Capuano). Diventati poi 8 con il forfait di Ciano dopo 32′ del primo tempo. In pratica fuori due terzi della difesa, la coppia d’attacco principe (14 gol e 3 assist in solido) e 3 centrocampisti che hanno sempre ruotato nell’undici. Tra questi fermi Tabanelli ed Ardemagni rinforzi di gennaio e elementi d’indiscusso valore. Quale squadra avrebbe potuto rinunciare a tanti giocatori di questo calibro? 

Il gruppo giallazzurro ha reagito alla grande e ognuno ha fatto la sua parte fino in fondo. Alessandro Nesta è stato bravo a responsabilizzare e coinvolgere un po’ tutti i giocatori.

Prendete il caso di Novakovich. Escluso dalla formazione di partenza, poteva sembrare una bocciatura. Ed invece il centravanti statunitense, una volta in campo al posto di Ciano, ha disputato un’ottima partita. Tra le migliori giocate finora. Decisivo nell’azione del vantaggio.

Il tecnico canarino ha voluto sottolineare questa risposta della truppa.  “Forse non si è visto ma avevamo tanti infortunati – ha detto soddisfatto il tecnico – Le assenze non si sono fatte sentire minimamente. Chi ha giocato ha dato il massimo. Magari avevamo meno alternative sui cambi“. 

Testa a testa con lo Spezia?

Foto © Andreani, La Spezia

La classifica continua a sorridere al Frosinone anche se la strada è ancora lunga e dura. Il secondo posto è tanta roba in un campionato sempre molto equilibrato e se si ripensa all’avvio disastroso con 6 punti nelle prime 7 gare. A braccetto con i canarini c’è lo Spezia che viaggia al ritmo di 12 risultati utili di fila (8 vittorie e 4 pareggi). Una striscia importante iniziata proprio con il successo sul Frosinone del 24 novembre scorso. 

Si profila un duello ligure-ciociaro per la piazza d’onore? Chissà. Troppo presto per esprimere giudizi definitivi. La classifica è ancora fluida se si pensa che tra l’ottavo posto (ultimo per i playoff) e il secondo ci sono solo 5 lunghezze. Insomma giochi ancora aperti ma il Frosinone di settimana in settimana sta acquisendo forza e coscienza nei propri mezzi per arrivare fino in fondo.

Il messaggio al campionato

Il quarto successo di fila conferma il Frosinone al secondo posto e non solo. I canarini spediscono un segnale forte al torneo come sottolinea Nesta: “Questa vittoria è fondamentale per la classifica che si guarda sempre. Il secondo  messaggio lanciato è che siamo una squadra tosta e la prossima avversaria saprà che avrà di fronte una formazione difficile“.

Il tecnico ha ragione anche se le responsabilità e le aspettative aumenteranno. Ma il Frosinone non difetta di personalità ed esperienza per reggere il confronto. Oggi è forte soprattutto nella testa. Non ha fronzoli, conosce le sue qualità e le sfrutta al massimo. 

Frosinone – Perugia

Avere una difesa che ti fa prendere poche reti dà coraggio – spiega l’allenatore –  Se infatti riesci a segnare, gli altri poi fanno fatica a farti gol. Malgrado le assenze la retroguardia tiene.  Mancavano Capuano e Brighenti ma non ce ne siamo accorti perché è stato bravo chi ha giocato (Szyminski e Krajnc ndr). Il Frosinone è una squadra tosta, questo è un marchio di fabbrica. Non sarà mai bellissima ma a me va bene così. Quando si arriva in un nuovo club non bisogna essere vanesi. Ci si deve adattare e non far vedere se stesso. La bravura è saper osservare quello che possono fare i calciatori e dare un’identità. Questo gruppo ha un dna fantastico da prima che arrivassi io. E non si deve cambiare. Per la mia formazione è un’esperienza importantissima“.

Le trappole del calendario

Nelle prossime 6 partite il Frosinone incontrerà in trasferta le ultime 3 (Cosenza, Livorno e Trapani) mentre allo “Stirpe” se la vedrà con avversarie di livello superiore come Salernitana, Cittadella e Cremonese. Un percorso che sulla carta potrebbe sembrare favorevole. Ed invece nasconde parecchie insidie.

Le gare fuori casa potrebbero diventare delle autentiche trappole contro formazioni che lottano per la salvezza. Per il Frosinone saranno dei veri e propri esami. Si comincia venerdì sera nell’anticipo di Cosenza. Le ambizioni-promozione dei canarini passeranno anche da queste 3 partite facili solo sulla carta.

I campionati si vincono soprattutto contro le cosiddette “piccole”.