PODIO & CONTROPODIO / Maiello e Ciano in ombra, Soddimo scuote la squadra e segna alla ‘Palanca’ (di A. Salines)

Podio e Contropodio - I migliori in Novara - Frosinone e quelli che hanno convinto meno.

Alessandro Salines

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PODIO

GORI. La grinta, il dinamismo ed il senso tattico del mediano di Tecchiena sono tra le poche note positive della brutta serata di Novara. A differenza di quasi tutti i suoi compagni, Gori non naufraga in una partita da dimenticare per i canarini. E’ lui a portare uno dei rari pericoli verso la porta di Montipò con un tiro-cross sul quale Sammarco non arriva per un soffio. Alla fine esce malconcio per una botta al ginocchio.

SODDIMO. Il suo ingresso scuote il Frosinone se non altro perché il fantasista giallazzurro si muove molto, prova a saltare l’uomo e non vuole arrendersi al destino di una partita segnata. Nel finale riapre la contesa con un calcio d’angolo velenoso non trattenuto da Montipò. Un gol alla Palanca, tra l’altro vecchia gloria giallazzurra. Tenta altre 2 volte sempre da corner spaventando il portiere avversario che deve respingere con i pugni. Rispetto agli altri giallazzurri prova a fare male.

DIONISI. E’ protagonista di 2 episodi che potevano cambiare la storia. Nel primo tempo trova il varco giusto e si presenta solo davanti a Montipò ma l’arbitro lo ferma per un fuorigioco inesistente. Poi nella ripresa Calderoni lo affonda in area e potrebbe essere rigore. Non gioca una delle sue miglior partite però è sempre in agguato. L’assenza di Daniel Ciofani lo limita parecchio.

CONTROPODIO

MAIELLO. Compassato e spesso nervoso, non è ancora il Maiello brillante ammirato la stagione scorsa. Perde tanti duelli in mezzo al campo dove il Novara annovera un trio di tutto rispetto (Moscati, Orlandi e Sciaudone) e probabilmente vince la partita. Schierato da play nella mediana a cinque dovrebbe prendere per mano la squadra ed invece è in costante affanno. Eppure spesso e volentieri ha la libertà giusta per pensare e creare gioco. Comunque può solo crescere e va aspettato.

CIANO. Spento come non mai. I difensori azzurri lo ingabbiano senza troppi patemi e lui non riesce a combinare granché. Probabilmente avrebbe dovuto provare ad allargarsi per sfuggire alla morsa degli avversari ed invece resta troppo centrale. Con Dionisi non trova mai l’intesa nell’arco dei 90′. Ognuno sembra andare per conto suo. Sente la mancanza di Daniel Ciofani con il quale riesce a duettare in maniera eccellente.

TERRANOVA. Un difensore bravo ed esperto non può fare la bella statuina in occasione del vantaggio di Chajia. Un disattenzione grave che decide la sfida. Certo il colpo di testa di Krajnc lo inganna, Bardi accenna solo l’uscita e Matteo Ciofani non stringe. Per il resto non appare lucido e preciso come altre volte.