Pratici e concreti: così si arriva fino in fondo

Nella sfida di sabato pomeriggio tra Frosinone e Salernitana la curiosità: il giallazzurro Rohden, svedese, ritrova l'ex ct azzurro Ventura a due anni e mezzo dalla famigerata Italia-Svezia che ci mandò fuori dai Mondiali. Il successo di Cosenza conferma la validità di un organico costruito a prova di emergenza. Crisi per il coronavirus: intanto la serie B chiede di andare avanti a porte chiuse

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Palla al ‘coronavirus’ e… ci abbracciamo. Ma non c’è da esultare come per un gol. Alla gravità del problema (che solo l’Italia, nel Vecchio Continente,  ha affrontato di petto, bisogna dirlo) si aggiungono le teorie dei tuttologi e allora torna prepotentemente d’attualità la frase che scriveva Flaiano: “La situazione è grave ma non è seria”.

Il mondo dello Sport e del calcio attendono le decisioni del Governo che, per sgombrare il campo ai facili fraintendimenti, in ogni caso lavora per tutela massima di tutti i cittadini e quindi anche per lo Sport. La Figc ha chiesto di giocare a porte chiuse i campionati.

La Lega di B ha rafforzato il concetto, si parla di alcune gare indicate come a rischio (Entella-Crotone, Cittadella-Cremonese, Chievo Verona-Livorno e Venezia-Cosenza). Si creerebbe un indubbio un danno economico ma la macchina non si fermerebbe di botto, creando in quel caso la vera apocalisse. Se qualcosa si può salvare, va fatto. È nei momenti di difficoltà che si vede la forza di una nazione.

PIU’ RISULTATISTI CHE GIOCHISTI

Cosenza-Frosinone

Intanto c’è giustamente spazio per il calcio giocato. Il Frosinone per la prima volta nella stagione, al termine di un turno di campionato, si trova solo al secondo posto. E guarda dall’alto in basso Spezia e Crotone, le squadre che per ora sono in vantaggio nello scontro diretto nei confronti dei giallazzurri.

La vittoria di Cosenza – su un campo affatto facile storicamente – ha portato due conferme: che l’organico giallazzurro è stato costruito secondo ‘scienza e coscienza’ e quindi con giocatori capaci di darsi naturale alternativa nei ruoli e che questa squadra nei momenti di difficoltà tira fuori una forza di carattere inaudita. Formazione pratica, molto ‘risultatista’ ma in questa fase di emergenza diffusa contano i punti. Per la ‘grande bellezza’ arriveranno momenti differenti.

I gol di Dionisi e Novakovich e la impermeabilità della difesa sono merito di tutti e non solo degli attaccanti e dei difensori. Anche di chi entra per 2’ nel finale convulso, bello a tal proposito l’abbraccio quasi di conforto da parte di Nesta a Citro, lanciato nella mischia ad una manciata di secondi dalla fine. Anche dei panchinari.

Il Cosenza ci ha messo qualcosa di suo nel primo tempo ma i canarini sono stati attenti nella lettura e spietati nella finalizzazione. Anche questo fa parte della crescita di un gruppo che ha spedito per posta raccomandata un altro segnale al campionato. Fatto di forza, risultati ed equilibrio.

GRANATA IN ASCESA

Salernitana – Cosenza. Foto Nicola Ianuale/Photo Ianuale©

Il pericolo immediato ora si chiama Salernitana che con 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta nelle ultime 7 giornate è tornata a candidarsi per un posto al sole. La squadra di Ventura ha saputo attraversare indenne un periodo complicato di 3 sconfitte in 4 partite nel 2019. Da quel momento i granata hanno perso in casa dello Spezia e del Chievo, due avversarie dirette, mettendo insieme 20 punti in 10 partite. Rientrato anche il caso Jallow, un giocatore importante per lo schieramento di Ventura. Che, con 5 vittorie di fila in casa, vuole attaccare il record della Salernitana allenata ca Cagni che 20 anni fa arrivò ad 8.

Al ‘Benito Stirpe’ si rinnoverà anche la sfida tra tifoserie, anche perché Lazio e Campania non dovrebbero (il condizionale è obbligato in presenza di mutamenti ad horas) rientrare tra le regioni con ordinanze per l’emergenza sanitaria da coronavirus. Le due squadre corrono con qualche acciacco (più pesanti quelli in casa giallazzurra) verso la sfida numero 26 della loro storia (di cui 23 in campionato, 1 in Coppa e 1 ai playoff). Il Frosinone cerca la vittoria numero 10 per pareggiare il conto con i granata. La Salernitana viaggia agli stessi punti del girone di andata: 12. Il Frosinone ne aveva 5, oggi ne ha 16. Per la prima volta nella stagione davanti al Benevento ammazzacampionato che nelle prime 6 del girone di ritorno ne ha 13.

INTRECCI

Ma c’è anche una curiosità nella partita di sabato pomeriggio: di fronte, ancora uno in panchina e l’altro in campo, ci saranno il centrocampista Marcus Rohden e il tecnico Giampiero Ventura. Furono avversari nel famigerato Italia-Svezia del 13 novembre 2017, partita che sancì l’eliminazione azzurra dai Mondiali.

Rohden entrò in corsa in quella partita e contribuì ad innalzare la barriera sugli attacchi a testa bassa dell’Italia. Della serie: a volte ritornano. E oggi il centrocampista canarino cerca spazio al ritmo di prestazioni e gol per alimentare il sogno di giocare i prossimi Europei.

LE ALTRE

Frosinone – Virtus Entella Foto © Mario Salati

Pippo Inzaghi aveva chiesto alla sua squadra di prestare attenzione all’Entella. I suoi lo hanno preso talmente in parola che il 4-0 del Benevento a Chiavari toglie qualsiasi dubbio. Meno di 30’ per aver ragione della formazione allenata da Boscaglia, per l’occasione squalificato.

Rinviata Ascoli-Cremonese per l’ordinanza arrivata in extremis, con le due squadre in campo, dopo i contagi nella provincia lombarda e così tra la manciata di partite giocate il sabato fa notizia il 2-1 fuori casa del Venezia ai danni del Pisa che ora scende per la prima volta nella stagione in zona playout. Il gol di Masucci fa da sonnifero ai neroazzurri, il solito Aramu e il redivivo Longo firmano il sorpasso della squadra di Alessio Dionisi che lascia il testimone scomodo proprio nelle mani dei toscani. Lo Spezia allunga la serie positiva a 13 turni ma il Trapani non fa da scendiletto come accaduto a Cremona la settimana precedente. Anzi i siciliani sfiorano la vittoria con una traversa centrata da Taugourdeau ma nel finale è bravissimo Carnesecchi a dire di no ad un fendente di Ricci. Liguri a -2 dal Frosinone ora.

Il Cittadella arresta i ko casalinghi con una prestazione ‘monstre’ e un 3-0 alla Juve Stabia che arrivava da un buon momento. La scena del ‘Tombolato’ la cattura il bellissimo duetto tra papà Iori e il figlioletto, raccattapalle dei granata a bordo campo: doppietta di gol e di abbracci. Una bellissima pagina d’amore prima che di calcio. E il Cittadella sale al quarto posto, raggiunto nel pomeriggio di domenica dalla Salernitana vittoriosa 1-0 sull’ormai derelitto Livorno (17 punti dalla salvezza sono un abisso, ndr). La squadra di Breda subisce gol in avvio, mostra lacune madornali in difesa e in porta ma spreca anche tanto. E Marras è tra i pochi a mollare, consiglio per gli acquisti al prossimo mercato estivo per tanti club.

Pordenone-Frosinone, Foto Grillotti

Sempre domenica pomeriggio si è giocato Pordenone-Chievo (ma i clivensi non sono veneti?), con i friulani che non arrestano l’emorragia di sconfitte. Vince la squadra di Marcolini, quella di Tesser scivola all’ultimo posto utile per i playoff (36) che, curiosità, dista appena 6 punti dall’ultimo posto utile per i playout (26, occupato da Pisa). Tutti gli indicatori fanno pensare che il Pordenone dovrà pensare rapidamente a mettere dentro i 50 punti per la salvezza. Il crollo del Pescara sul campo del Crotone rilancia i calabresi di Stroppa, ora a -3 dal Frosinone e fa scivolare il Pescara a -2 dalla zona playout. Per il tecnico biancazzurro Legrottaglie terzo ko di fila dopo due vittorie, 6 punti in 5 partite e soprattutto notevoli passi indietro rispetto alla gestione-Zauli.

La vittoria di Pordenone e quella interna col Cosenza al 96’ avevano creato un entusiasmo che per ora si è notevolmente smorzato. Il neo acquisto Bojinkov addirittura espulso dalla panchina. Nell’ultimo posticipo, il Perugia senza Cosmi in panchina per squalifica, sconfitto in casa dall’Empoli che vince la quarta partita di fila. Gol al 44’ della ripresa di Frettesi.  Che conferma come l’Empoli abbia sbagliato due allenatori prima di centrare il terzo. Succede. Ma i toscani sono la pretendente che mancava alla gran ballo. Che per ora continua.