Full immersion del neo tecnico del Frosinone nel ritiro di Castel di Sangro. L’allenatore romano sta lavorando sodo per restituire fiducia ed entusiasmo al gruppo. Stesso discorso sul piano tecnico-tattico: organizzazione difensiva da correggere e nuove soluzioni per segnare di più. Il ciclo terribile a partire dal Pisa non aiuterà. Alla Primavera arriva Emanuele Pesoli
L’unica “missione impossibile” è quella dei super agenti segreti dell’omonima serie tv e poi della saga di film americani. La missione di Leandro Greco invece è possibile. Ci sono il tempo e le potenzialità per tirare fuori dai guai il Frosinone precipitato all’ultimo posto con 6 punti in 9 partite e decimato dagli infortuni. Intendiamoci, l’operazione-rilancio sarà complicata ma il giovane tecnico romano da martedì si è messo al lavoro in una full immersion nella clausura di Castel di Sangro.
Per Greco è una grande occasione, forse inaspettata quando è stato chiamato per guidare la Primavera che ha condotto al primo posto. Ma poi la crisi infinita dei giallazzurri e l’esonero di Vivarini lo hanno gettato nella mischia forte della fiducia della società. “Su Greco avevamo in mente un progetto di crescita. Lo riteniamo pronto, non sarà un traghettatore. Non abbiamo cercato nessun tecnico malgrado le tante chiamate ricevute”, ha confessato il presidente Stirpe. Toccherà all’ex centrocampista della Roma rialzare un Frosinone senz’anima. Greco dovrà sdoppiarsi: psicologo e stratega per scuotere una squadra a dir poco spenta.
Fiducia, entusiasmo e carattere
Greco dovrà dimostrare in primis di essere un abile motivatore. Un vero e proprio mental coach per trasmettere fiducia ed entusiasmo ad un gruppo demoralizzato (Vivarini lo aveva definito addirittura “depresso”). Una formazione che alle prime difficoltà è crollata di schianto. Che non ha saputo reagire: pensate che ha racimolato solo 1 punto da situazioni di svantaggio.
Il neo tecnico dovrà cercare di tirare fuori dalla squadra il carattere, il temperamento e la cattiveria agonistica mancate spesso e volentieri. Soprattutto nei momenti decisivi della partita. Le avversarie, pure le più modeste, hanno sempre messo in campo tanto furore giocando a volte al limite del regolamento. Ed il Frosinone non ha tenuto botta.
Identità e connessione sugli obiettivi
L’ex Olbia dovrà costruire quell’identità che Vivarini non è riuscito a trovare. Il Frosinone di questo primo scorcio di campionato è apparso privo o quasi di personalità. Senza quello spirito di squadra fondamentale a prescindere dalle qualità tecnico-tattico. Scarsa unione d’intenti e poca empatia con l’allenatore. Un feeling che Greco dovrà necessariamente costruire.
Come ha sottolineato Stirpe diversi giocatori della vecchia guardia sono stati irriconoscibili, alcuni dei nuovi disconnessi dagli obiettivi del Frosinone. L’allenatore dunque avrà il compito di rimettere tutti sulla strada maestra. Fissando regole e paletti ben precisi. Concentrazione massima sull’obiettivo che ad oggi è la salvezza.
La lavagna tattica
Al netto degli infortuni che continueranno a condizionare scelte e strategie, Greco sta lavorando sodo sul piano tattico-tecnico. Per trovare nuove soluzioni di gioco per una squadra a volte piatta. Il modulo? Difficile fare previsioni. Gli allenamenti sono blindati e filtra poco. Se il riferimento fosse la Primavera, il sistema sarebbe il 3-5-2. Ma tra assenze e caratteristiche dei giocatori non sembra il sistema ideale. Tra l’altro Vivarini lo ha utilizzato ad inizio stagione senza grossi risultati.
Molto probabilmente si andrà avanti con la difesa a 4. Forse il 4-2-3-1 (o 4-4-2) che Greco ha impiegato nelle sue passate esperienze. Le penuria di attaccanti centrali potrebbe indurlo a lanciare il baby Cichero che ha valorizzato in Primavera (3 gol in 4 gare). Altre prerogative di Greco sono un possesso palla di qualità, la costruzione dal basso ed una grande organizzazione difensiva. Fautore del collettivo. “Gli equilibri di una partita non li spostano i singoli”, ha detto in un’intervista.
Organizzazione difensiva e soluzioni d’attacco
Tra le priorità di Greco c’è sicuramente la scarsa solidità del Frosinone che ha subito 16 reti (solo Cesena ha fatto incassato più gol, 17) con un solo clean sheet. Il tecnico lavorerà sull’organizzazione difensiva finora carente. La compagine giallazzurra ha bisogno di aggiustare più di qualche meccanismo e soprattutto di alzare l’asticella della concentrazione fondamentale quando si difende.
Ma anche in attacco Greco avrà il suo bel da fare. Il Frosinone ha avuto grossi problemi a concretizzare: 6 gol segnati (peggio soltanto il Cittadella con 5 marcature). Una rete su azione manca dal 27 agosto col Modena. Certo le assenze degli attaccanti più accreditati come Tsadjout, Pecorino e Distefano hanno inciso. E domenica si è infortunato pure Partipilo. Quindi Greco dovrà studiare nuove soluzioni d’attacco sia a livello di gioco che d’interpreti. Come detto dovrebbe avere spazio il giovane Cichero. E non solo: Greco cercherà di valorizzare al massimo tutte le risorse della rosa senza pregiudizi di sorta.
Il Pisa apre un ciclo terribile
Ma Greco dovrà fare i conti con la dura realtà di un calendario che presenterà 4 partite ravvicinate e a dir poco difficili. L’esordio sarà di fuoco domenica in casa contro la capolista Pisa che non aveva mai ottenuto 22 punti nelle prime 9 gare giocate in Serie B ed ha vinto 7 gare su 9. Dopodiché la doppia trasferta a Bolzano col Sudtirol nel turno infrasettimanale di mercoledì e poi a Catanzaro.
Ed infine venerdì 8 novembre l’attesa sfida interna col Palermo. Insomma un percorso in salita e ricco d’insidie. Serviranno resilienza e soprattutto grande compattezza. “Se tutti remano dalla stessa parte i risultati si ottengono”, ha chiosato Stirpe nella conferenza di martedì scorso.
La Primavera al ciociaro Pesoli
Infine l’approdo in prima squadra di Greco ha ovviamente liberato la panchina dei giovani. La società con il direttore Guido Angelozzi ed il responsabile del settore giovanile Alessandro Frara hanno scelto Emanuele Pesoli, giovane tecnico originario di Anagni e con una buona carriera da difensore centrale.
Pesoli tra l’altro ha giocato insieme allo stesso Frara nel Varese ai tempi anche di Zappino. Il tecnico ha avuto esperienze da allenatore nel Pescara e nella Viterbese. Una chance importante per l’allenatore anagnino nel club principale della sua provincia.