Per 2 stagioni il tecnico del Frosinone è stato inseguito dal club emiliano ma alla fine è rimasto in Ciociaria dove sta lavorando bene e la società lo ritiene centrale nel progetto. A creare il gancio era stato l’ex direttore tecnico dei ducali Javier Ribalta. Sabato al “Tardini” dunque una sfida dai tanti risvolti e con in palio 3 punti pesanti
Quel matrimonio non s’ha da fare ed infatti non si è mai fatto. Fabio Grosso, diplomatico com’è, non lo ammetterà ma sabato pomeriggio la partita di Parma potrebbe avere per lui un sapore particolare. Il tecnico del Frosinone infatti per 2 anni è stato vicino al club emiliano che voleva affidargli il rilancio della squadra gialloblù dopo la retrocessione ed una stagione in Serie B deludente. Ma il matrimonio non è stato celebrato perché gli incastri giusti sono mancati e poi Grosso non ha mai nascosto di trovarsi bene a Frosinone dove crede nel progetto societario e la fiducia del club c’è sempre stata.
Il gancio-Ribalta
Il nome di Fabio Grosso ha iniziato a circolare a Parma a maggio di un anno fa all’indomani della retrocessione in Serie B.
La società aveva pensato al tecnico giallazzurro per ripartire e provare il rilancio. Grosso era reduce dalle parentesi col Sion e Frosinone dove in particolare aveva tirato fuori i ciociari da una situazione delicata.
A caldeggiare la candidatura di Grosso era stato Javier Ribalta, responsabile dell’area tecnica dei ducali. Tra il direttore spagnolo e l’ex campione c’è un rapporto consolidato per aver lavorato insieme nel settore giovanile della Juventus (dal 2013 al 2017). Per Ribalta si trattava del profilo giusto per diversi motivi. Ma dalle intenzioni non si è passati ai fatti. Il Parma ha puntato prima su Enzo Maresca e poi su Beppe Iachini senza ottenere i risultati sperati. Grosso è rimasto a Frosinone diventando centrale nel nuovo progetto-giovani del Frosinone.
L’estate scorsa il nuovo assalto
Tra maggio e giugno si è replicato. L’interesse sembrava addirittura più concreto anche perché Grosso la stagione scorsa aveva dimostrato qualità importanti, pur mancando i playoff di un soffio. Nelle idee dell’area tecnica, insomma sarebbe dovuto essere il quinto allenatore dell’era Krause, incarnando al meglio la filosofia crociata: giovane ma con esperienza in Serie B (Bari, Verona, oltre che Frosinone), fautore del gioco d’attacco e bravo a lavorare con i giovani (pallino di Krause).
Ma anche stavolta il matrimonio è saltato: Ribalta ha lasciato Parma (ora è il diesse dell’Olympique Marsiglia) per divergenze con Krause, l’arrivo di Julien Fournier ha cambiato rotta al club che si è indirizzato su Fabio Pecchia, fresco della promozione con la Cremonese. Grosso, sotto contratto col Frosinone e confermato dal presidente Maurizio Stirpe e dal direttore Guido Angelozzi, ha continuano il suo lavoro ed oggi il Frosinone è terzo a + 3 proprio dal Parma.
La suggestione-Morrone
Ma Grosso a Parma avrebbe significato anche il ritorno del vice allenatore Stefano Morrone che vive nel capoluogo emiliano ed è socio del Pro Parma, centro sportivo con annessi campi di padel, la sua grande passione che condivide con lo stesso Grosso. A Parma ha giocato 175 partite (dal 2007 al 2013) e segnato 10 gol. Ha indossato la fascia di capitano ed ha avuto il privilegio di essere scelto nella formazione del centenario insieme a tanti campioni. E’ stato tecnico del settore giovanile dal 2015 al 2017, guidando Under 15 e Berretti.
Per 2 partite è stato anche allenatore della prima squadra in Lega Pro, prendendo il posto di Gigi Apolloni e prima dell’avvento di Roberto D’Aversa. Il suo ritorno sarebbe stata una bella suggestione per i tifosi ed una garanzia. Per Grosso più di un vice ma elemento fondamentale per ambientarsi al meglio.
Grosso centrale nel progetto-Frosinone
Non si può negare comunque che se il matrimonio Parma-Grosso non è stato celebrato è anche a causa del Frosinone. Il club giallazzurro ha sempre manifestato grande fiducia ed apprezzamento del lavoro dell’allenatore. “Grosso è l’anello più importante di tutto l’ingranaggio e sta lavorando benissimo”, ha detto a chiare note Angelozzi nell’ultima conferenza stampa.
Anche il presidente Stirpe non ha risparmiato elogi nei confronti del tecnico. “Grosso ha un contratto con il Frosinone e non è in discussione – ha precisato prima dell’inizio della stagione – Sono contento del lavoro che ha portato avanti. Gli avevamo chiesto di riaccendere la passione per il calcio e poi di essere coerente in un percorso difficile. Ha interpretato bene quanto richiesto, ci ha fatto vedere un bel gioco. In questo modo si può pensare di competere. Da questo punto di vista ha centrato l’obiettivo”. Dunque Grosso cardine dei programmi del Frosinone anche se a giugno prossimo andrà in scadenza e ufficialmente ancora non si è parlato di rinnovo.
Al “Tardini” un match delicato
Ma, al di là di questa storia e di altre (ad esempio Buffon-Grosso, sfida tra campioni del mondo), ci sarà una partita molto importante sia per il Parma che per il Frosinone. In palio 3 punti pesanti alla ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali. Gli emiliani cercano la seconda vittoria di fila dopo il successo ad Ascoli e puntano ad agganciare a quota 12 proprio i giallazzurri. Tra l’altro il Parma deve invertire il trend interno. Attualmente è 11° in classifica per punti in casa: solo 4 in 3 partite. E da quando Krause è presidente le gioie al Tardini sono state poche. Tra Serie A (2) e B (6 a oggi) dopo 3 stagioni sono 8 le vittorie interne. Toccherà a Pecchia cambiare rotta.
Dal canto suo il Frosinone deve confermare in trasferta quanto di buono mostrato in casa dove ha vinto 3 gare sui 3. Lontano dallo “Stirpe” arriva da 2 sconfitte di fila ma Grosso vuole bissare il successo del campionato scorso quando il Frosinone ha sbancato il “Tardini”.