Roma velocissima: il Rally della Capitale tra politica, potenza e passione

La settimana del Rally di Roma Capitale inizia con una cena di gala a Villa Miani, segnando un evento glamour che unisce sport e istituzioni. Con 103 equipaggi da 26 Paesi, si celebra la corsa come una fusione di storia, passione. E sostenibilità: Rendina ha voluto un albero piantato per ogni pilota iscritto

Antonella Iafrate

Se è scritto chiaro si capisce

Ci sono notti in cui la Grande bellezza di Roma si trasforma. La Storia resta immobile e austera ma intorno i motori rombano. La settimana del Rally di Roma Capitale è partita in stile glamour: una cena di gala a Villa Miani che più di un vernissage sportivo è sembrata la prima della Scala, con il profumo d’asfalto al posto dell’opera.

Max Rendina, patron dell’evento, ha fatto le cose in grande. E d’altronde, se devi chiudere la Città eterna al traffico per lasciarla alle curve, meglio farlo con benedizione universale. Così l’ex campione del mondo Produzione 2014 ha messo in pista una parata istituzionale da Consiglio dei Ministri allargato.

Lì, a due passi dalla cupola di San Pietro, si è parlato di corse e motori ma con garbo. Perché il rally non è il rombo, è il racconto. È la mano sul volante che cerca la traiettoria tra passato e presente. E il Rally di Roma oggi ha due anime: quella sportiva — 103 equipaggi da 26 nazioni, record stagionale per l’ERC. E quella istituzionale, che mette insieme ministeri, enti locali, Arma dei Carabinieri, Sport e Salute, CONI, ACI, con una precisione da cronometro svizzero.

Chi c’era e chi non c’era

L’arrivo di Matteo Salvini, accompagnato da Max Rendina, scortati da Mario Abbruzzese, Pasquale Ciacciarelli, Nicola Ottaviani, Riccardo Mastrangeli (Clicca per ingrandire)

Ai suoi tavoli c’erano il titolare delle Infrastrutture Matteo Salvini, il capo del Dipartimento Sport di palazzo Chigi Flavio Siniscalchi, il Commissario Aci ed ex comandante dei Carabinieri il generale Tullio Del Sette, il presidente del Consiglio Regionale Antonello Aurigemma, la responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia Arianna Meloni, il Segretario della Commissione Bilancio di Montecitorio Nicola Ottaviani. Ad un tavolo il Comandante dell’Arma Salvatore Luongo, il Comandante Generale del Corpo di Polizia Locale di Roma Mario De Sclavis ed il Primo Dirigente della Polizia di Stato Santo Puccia. Come a dire: roba seria ed anche la velocità lo è.

Semmai ci fosse qualche dubbio, spulciando tra i tavoli si trovano le conferme. Quelle date dalla presenza del Capo della Segreteria Tecnica del Ministero dello Sport Mario Pozzi, della Consigliera parlamentare del Senato della Repubblica e Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Elena Griglio, del Dirigente del Dipartimento del Tesoro del MEF Domenico Iannotta. Dell’ex Presidente dell’Aula Regionale Mario Abbruzzese e dell’assessore alla Protezione Civile del Lazio Pasquale Ciacciarelli.

C’è l’ex deputato ed oggi sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli. Se non bastasse, più in là, Governo e Parlamento sono rappresentati dal senatore Andrea Paganella, dai deputati Andrea Volpi e Giovanni Quarzo. Con loro il Capo della Segreteria del Ministro delle Infrastrutture Alfredo Storto, il Capo della Segreteria Tecnica del Ministro Francesco Lucianò, il Capo di Gabinetto del Ministro per lo Sport e i Giovani, Massimiliano Atelli e la Capo Segreteria Particolare Eliana Ventola.

Regione e Comune

In rappresentanza della Regione Lazio, oltre al Presidente del Consiglio, c’erano il fedelissimo di Matteo renzi, Luciano Nobili, l’uomo forte di Area Dem Daniele Leodori, la Consigliera Emanuela Droghei, il presidente della Commissione Cultura, Mario Luciano Crea, il presidente dell’Arsial Massimiliano Raffa, il responsabile della Segreteria dell’Assessorato al Bilancio Annibale Conti, il Capo Segreteria della Regione Pietro Stabile. Presente anche il Consigliere Regionale Marco Bertucci.

Alioska Baccarini

Roma Capitale troneggia con la presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli ed il presidente della Commissione Lavori Pubblici Federico Rocca. LazioDiSco era rappresentata dal presidente Simone Foglio.

Fiuggi è tornata al centro del mondo da quando è riuscita a mettere a segno il rilancio dei suoi brand come la celebre Acqua di Fiuggi diventata l’acqua del jet set cinematografico sotto la cura di Leonardo Maria Del Vecchio. A rappresentare la città a Villa Miani c’era il sindaco di Fiuggi Alioska Beccarini. E proprio Fiuggi sarà la città del traguardo di questa gara sarà sportivamente impegnativa e tosta: quasi 208 chilometri cronometrati, 13 prove speciali suddivise in due giorni con ben due tratti oltre i 30 chilometri. 

Il mondo che fa brum brum

In rappresentanza degli enti sportivi e automobilistici c’erano i Vice Presidenti dell’Automobile Club d’Italia Giuseppina Fusco e Geronimo La Russa, il sub-Commissario dell’ACI Giovanni Battista Tombolato, il presidente del CONI – Commissario Regionale Lazio Alessandro Chochi e Giuseppe De Mita per Sport e Salute.

Sul palco anche Miikka Anttila, Sporting Delegate della FIA, Iain Campbell, General Manager della FIA European Rally Championship. Ed i piloti Andrea Crugnola, vincitore 2023-2024 ed Andrea Mabellini, impegnato nel Campionato Europeo. Hanno mandato un messaggio l’indimenticato ex pilota di Formula 1 Riccardo Patrese e Giancarlo Minardi titolare dell’omonima scuderia di Formula 1 che ha segnato gli anni d’oro della specialità.

Corse e motori

Max Rendina

Ci sono nomi importanti pronti a pigiare l’acceleratore e sfidare l’asfalto di questo Rally di Roma Capitale: sono loro i gladiatori della settimana, moderni centurioni in tuta ignifuga. Tra rallyisti veterani e giovani rampanti (ben 15 nell’ERC Junior), sarà una gara vera, tesa, esigente. Sabato c’è la “Torre di Cicerone”, 34,57 km cronometrati che sembrano usciti da una tragedia latina, e domenica la “Canterano-Subiaco”, quasi 31 km per decidere chi avrà la città ai piedi. Fiuggi sarà il paddock, il quartier generale, il punto d’arrivo e forse di ripartenza.

E poi c’è il contesto, quello che fa dire: “Questo non succede nemmeno a Montecarlo“. Perché venerdì si corre davanti al Colosseo. In uno dei posti più fotografati del mondo si snoderà la prima prova speciale, con alle spalle i secoli e davanti i secondi.

E non è finzione. C’è la telecronaca, la copertura planetaria: rally.tvSky SportRAI SportACI Sport TVGazzettaCorriere, insomma: le curve verranno raccontate, centimetro dopo centimetro.

Zero pronostici

Difficile fare un pronostico. Tra i 103 piloti saranno ben 46 le vetture Rally2 schierate ai nastri di partenza, con tutti i piloti più forti del panorama italiano ed europeo. Luci accese sui piloti tricolori in primis. Andrea Crugnola e Pietro Elia Ometto (Citroen C3) arrivano dopo le vittorie 2023 e 2024 desiderosi di confermarsi al vertice. Tra i pretendenti anche Giandomenico Basso e Lorenzo Granai (Škoda Fabia RS Rally2), attuali leader del Campionato Italiano.

In chiave europea, occhi puntati su Andrea Mabellini e Virginia Lenzi, al via con un’altra Fabia RS. Il pilota bresciano, impegnato a tempo pieno nel FIA ERC, può contare su un pacchetto altamente competitivo. Da seguire con attenzione Bostjan Avbelj ed Elia De Guio, così come i portacolori del progetto ACI Team Italia, Roberto Daprà e Fabio Guglielmetti, entrambi su Škoda Fabia RS Rally2.

Da segnalare anche la presenza della Toyota GR Yaris Rally2 ufficiale di T-Racing Italy, affidata a Fabio Andolfi e Marco Menchini, e dell’esemplare privato di Marco Signor e Daniele Michi, protagonisti già nel 2024. A caccia di riscatto Simone Campedelli con Tania Canton (Škoda Fabia RS), desiderosi di invertire una stagione sinora avara di soddisfazioni.

Ma la lista è lunga con 15 piloti al via dell’ERC Junior, 12 vetture Rally3 e ben 39 Rally4, tra cui spiccano le 20 Lancia Ypsilon HF Rally4 che animeranno l’appuntamento del trofeo dedicato.

Il Rally della Sostenibilità

Max Rendina

Ma il Rally di Roma è anche consapevolezza. Max Rendina ci ha tenuto con convinzione: l’ambiente va rispettato. E allora Tre stelle FIA per la sostenibilità, alberi piantati a Colle Oppio (“Ogni pilota un albero”), e un progetto per insegnare ai giovani che “La strada non è un videogioco”. Perché mentre si corre, si insegna anche a rallentare, a rispettare, a vivere.

È sport, ma è anche comunità. È turismo, ma pure promozione. E’ economia, ma soprattutto passione. Quella che fa salire su un’auto, indossare un casco, e buttarsi a capofitto in una curva sperando di uscirne prima degli altri.

Roma è sempre stata capitale. Ora è anche capitale del rally. E come ogni città che si rispetti, sa mescolare la leggenda con la benzina. Senza perdere la traiettoria.