
Lunedì a Reggio Emilia una partita speciale e non solo perché gli emiliani festeggeranno la promozione. Sarà infatti un incrocio di vite, ricordi e coincidenze straordinarie. A partire da Fabio Grosso, oggi tecnico degli emiliani, ieri dei ciociari col denominatore comune della Serie A. Poi tanti ex, la voglia di salvezza dei canarini e i record nel mirino dei neroverdi
Forse soltanto la fervida fantasia di un bravo sceneggiatore avrebbe potuto scrivere una storia così. Sassuolo-Frosinone a Reggio Emilia sarà una partita davvero particolare, una sorta di “fogliettone” vecchia maniera, di quelli a tinte forti. E non solo perché gli emiliani celebreranno con i tifosi la promozione in Serie A, conquistata domenica scorsa sul divano con 5 turni d’anticipo. Sarà infatti un incrocio di vite, ricordi e coincidenze straordinarie. A partire da Fabio Grosso, oggi tecnico del Sassuolo, ieri del Frosinome col denominatore comune della promozione.
Lunedì ironia della sorte festeggerà davanti alla sua ex squadra con cui due anni fa aveva gioito per lo stesso motivo. Riabbraccerà il capitano di quel trionfo Lucioni e i vari A. Oyono, Kone, Monterisi, Szyminski e Kalaj. Con “mister Fabio“ i vari Boloca, Mazzitelli, Moro e Mulattieri anche loro promossi al Sassuolo come al Frosinone. E poi gli altri ex: Guido Angelozzi, Paolo Bianco e capitan Marchizza. Ma sarà partita vera: per i ciociari posta in palio altissima, servono punti-salvezza; gli emiliani non regaleranno niente e cercheranno di blindare la vetta e centrare alcuni record.
Grosso ed il legame col Frosinone

Non è un mistero che tra il tecnico del Sassuolo ed il Frosinone ci sia un legame forte. Non solo per la promozione conquistata nel 2023. Tanto che il figlio Filippo ha scelto di giocare in Ciociaria dove con la Primavera è vicino alla promozione. “A Frosinone ho trascorso 2 anni e mezzo bellissimi – ha sottolineato Grosso nelle interviste – Mi sono sentito a casa in un posto dove ho avuto la possibilità di stare bene e divertirmi. Ho cercato di dare il massimo per un finale stratosferico. Ritrovo il direttore Angelozzi, importante per la mia carriera da allenatore e giocatore. Poi il presidente Stirpe che ringrazierò sempre per l’opportunità e il sostegno. Dulcis in fundo l’ambiente che non smetterò mai di ringraziare”.

La partita di lunedì è una coincidenza straordinaria. Alzi la mano chi ha previsto un match del genere: Grosso contro il suo passato e la squadra dove ha vinto ed è stato lanciato come allenatore nella partita della festa-promozione. Ma anche per i vari Mulattieri, Moro, Mazzitelli e Boloca sarà una festa dal sapore speciale. Sono stati protatonisti della promozione del Frosinone nel 2023. Anzi c’è di più: Boloca è stato scoperto da Angelozzi e valorizzato dal club ciociaro fino alla cessione al Sassuolo.
Il Frosinone guastafeste

Il clima di festa non dovrà distrarre la squadra giallazzurra chiamata a strappare altri punti-salvezza allungando così la serie positiva (ora 9 risultati). Tra l’altro i ciociari non ne ottengono 10 dal periodo tra ottobre e dicembre 2022, proprio con Grosso in panchina. Bianco, come detto ex giocatore ed allenatore neroverde, punta a restare imbattuto ed avvicinarsi al traguardo. La classifica è corta, la zona playout dista solo 3 lunghezze (5 la retrocessione) e quindi bisogna continuare a marciare. La gara di lunedì sarà la prima di un trittico che vedrà il Frosinone confrontarsi con le prime 3 della classe (dopo il Sassuolo, sfide con lo Spezia e Pisa).

Ma Bianco dovrà confrontarsi con l’emergenza-infortuni tornata a mordere in casa-Frosinone. A Reggio Emilia infatti sono previste assenze pesanti: a Cesena si sono infortunati Darboe (sospetta frattura al piede destro), Bettella e Szyminski (noie muscolari per entrambi). Si aggiungono a Koutsoupias e Kalaj. Da valutare Kone, Partipilo e Tsadajout ma alla fine dovrebbero farcela.
Il Sassuolo tra presente e futuro

La squadra emiliana non farà sconti a nessuno malgrado la promozione. Grosso è un perfezionista e vuole sempre vincere. L’esempio è proprio il Frosinone 2022-2023: dopo la promozione con 3 turni d’anticipo, i giallazzurri hanno vinto le restanti partite (Pisa, Genoa e Ternana), segnando 3 gol a ciascuna e conquistando il primo posto. Il Sassuolo cercherà di fare lo stesso. In primis vorrà blindare la vetta per alzare la Coppa Nexus. Con 7 punti sarebbe fatta a prescindere dai risultati del Pisa.
E poi caccia ai record della Serie B. La squadra di Grosso ha nel mirino almeno 4 primati per quanto concerne i 51 campionati di Serie B a 20 squadre. Il primo è quello del maggior numero di punti: appartiene all’Ascoli 1977-78, capace di arrivare a quota 61 (la vittoria valeva 2 punti); un punteggio che, parametrato ai 3 punti equivarrebbe a 87 (mentre il Benevento 2019-20 si è fermato ad 86). Nelle prossime 5 dunque al Sassuolo servirebbero 4 successi per eguagliare il record marchigiano, 13 punti per superarlo. Si tratta di un primato che dura dal 47 anni, collegato al numero di vittorie. Attualmente è sempre dell’Ascoli guidato e che nel 2019-20 venne pareggiato dal Benevento: si tratta di 26 vittorie in 38 partite. Il Sassuolo attualmente è a 23 e il primato è davvero alla portata.

Altro record possibile è quello dei gol segnati, che potrebbe cadere: appartiene al Milan 1982-83 (77 reti). Ai neroverdi ne servono 5. A questo si lega la miglior differenza reti: oggi ancora dell’Ascoli 1977-78 con un notevolissimo +43, mentre gli emiliani in questo momento sono a +39. Intanto però Grosso un record lo ha già superato, vale a dire quello delle vittorie consecutive in casa: 11.
A Sassuolo comunque si pensa ovviamente al futuro. Si ripartirà da Fabio Grosso che ha firmato e resterà sulla panchina degli emiliani anche in Serie A. Tra i giocatori dovrebbe restare capitan Berardi a meno che non arriva una proposta per disputare la Champions League. Anche il bomber Laurientè va verso la conferma. L’ad Carnevali ed il diesse Palmieri comunque avranno tutto il tempo per programmare al meglio il ritorno nella massima serie.