Non nominate il nome di Dio(nisi) invano

Stefano Pizzutelli

 

di STEFANO PIZZUTELLI
Blogger (quando ne ha tempo)

 

Federico Dio(nisi) è così. Cade a terra e ci si ferma, sbatte all’avversario, litiga con l’arbitro, cerca di ledere la legge di impenetrabilità dei corpi e quando sta imbufalito dimentica di essere il re degli assist e tira in porta anche quando non dovrebbe.

Federico Dio(nisi) è così. Inventa tiri in porta da posizioni impossibili, tiene impegnati da solo almeno due avversari, ti fa vincere le partite che paiono chiuse, segna sempre al latina, si trova con Daniel pure bendato, corre su palloni che sembrano irraggiungibili e segna, segna segna segna.

Ecco, probabilmente il fatto che che è un pochino che non segna lo sta innervosendo; forse l’inizio dell’anno sulla fascia laterale lo ha un po’ fiaccato, forse è tutta la squadra che è in calo e lui ne risente.

Però io non ne posso più, dei miei vicini di posto che lo insultano, che gli danno dell’asino, della pippa, che non riescono a capire che Federico è così, prendere o lasciare e se non vi piace, potete tornare alle vostre squadrone a strisce della serie A.

Federico, alla fine della partita della Salernitana, è venuto sotto di noi, incazzato come una biscia a dire ai miei vicini di posto che i loro applausi non li vuole, dopo che l’hanno insultato per tutta la partita.

Vorrei essere ecumenico e accettare il loro diritto di critica, ma tanto sono democratico fuori dal Matusa, quanto sono talebano dentro. Io sto con Dio(nisi), sempre.

Per cui non vedo l’ora che Armando, dopo un gol, mentre lo stadio si fa la bevuta, urli “Dionisiiii seiii una pipppaaaaaa”, come sobrio e sincero insulto a chi forse vuole tornare in Lega Pro.

E, come sempre, Forza Frosinone.

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