
Il presidente del Frosinone in sala stampa per analizzare la sconfitta con l'Udinese e la stagione culminata con il ritorno in Serie B. “Avevo detto che se ci fossimo salvati il merito sarebbe stato dei ragazzi. Altrimenti mi sarei preso io le responsabilità. Per questo sono venuto a parlare”, ha spiegato il presidente
Dopo la dolorosa retrocessione del Frosinone all’ultimo minuto dell’ultima giornata, ci mette la faccia il presidente Maurizio Stirpe. Unico a parlare del club giallazzurro. “Sono qui perché avevo detto che se ci fossimo salvati il merito sarebbe stato solo dei ragazzi – ha spiegato Stirpe – Al contrario mi sarei preso tutte le responsabilità. E quindi sono venuto in sala stampa”.
“Grande amarezza per l’epilogo – continua il presidente – Fino a 15’ dalla fine eravamo salvi ed in una certa posizione. Poi il vantaggio non meritato dell’Udinese ha iniziato a toglierci delle certezze. Se una squadra doveva vincere era la nostra. Comunque abbiamo dei limiti che hanno reso labile il confine tra una grande impresa ed una disfatta”.
La disamina di Stirpe

Stirpe analizza con estrema lucidità un momento così difficile. “Se non siamo stati capaci di materializzare le occasioni avute dobbiamo guardare i nostri demeriti e non la sfortuna e la dietrologia – ha affermato Stirpe – Quest’anno siamo arrivati ad un soffio dalla salvezza, secondo me con un pizzico di capacità nel saper gestire certi episodi durante il campionato non saremmo arrivati a questa corrida finale. Dobbiamo accettare il risultato del campo e fare tesoro per ripartire e riproporci in un certo modo”.
I tifosi alla fine hanno fischiato la squadra. Stirpe allarga le braccia. “Sono solidale con la delusione dei tifosi, non si può impedire di essere amareggiati – ha osservato il patron – Ci hanno sempre sostenuto nei momenti buoni e meno. Abbiamo provato a mettere in campo tutto mentre l’Udinese è stato brava a capitalizzare il poco che ha messo in campo”.
Il patron guarda avanti

Il futuro? “In ogni caso la programmazione sarebbe partita tra 3 settimane con la conferenza stampa del sottoscritto – ha svelato Stirpe – Bisogna avere il tempo giusto per metabolizzare un risultato così amaro. Dobbiamo ripartire, il progetto societario non è fallito. Al di là del risultato il club ha messo in campo quello che aveva. Il nostro modo di fare calcio era e rimane questo. Sostenibilità, valorizzazione dei giovani e del marchio e sviluppo delle infrastrutture: questi i punti cardine di questi ultimi 3 anni, che restano tali. Lo abbiamo fatto e lo faremo anche nelle prossime stagioni, a prescindere dalla categoria”.

Stirpe pone l’accento sugli infortuni che hanno falcidiato la rosa. “Purtroppo durante la stagione siamo stati in difficoltà con tante assenze e credo che ciò vada sottolineato – ha aggiunto Stirpe – Secondo me dobbiamo fare un salto di qualità nel settore medico, noi siamo stati 2 mesi in una condizione nella quale di 11 difensori in organico ne avevamo fuori 7. Si potrà dire: i medici che c’entrano? Probabilmente quello è un settore dove dovremo fare uno sforzo maggiore per evitare di trovarci in questa situazione. Probabilmente se avessimo potuto disputare il campionato con una maggiore normalità, non ci saremmo trovati a giocarci tutto in 90’. Ma ripeto contro l’Udinese non abbiamo capitalizzato le occasioni trovando un portiere-super”.
Stirpe: “DiFra non meritava quest’epilogo”

Il presidente ha voluto parlare del tecnico Eusebio Di Francesco, scoppiato in lacrime dopo la fine della gara. “Devo dire che Eusebio non merita questo finale, a me dispiace tanto per lui: è un grande maestro di calcio ed una brava persona. Non mi pento di averlo scelto”, ha detto il patron.
Ripartire da Di Francesco? Stirpe ovviamente non si sbilancia. “Adesso è prematuro – ha puntualizzato il presidente – Io penso che quando accadono fatti di questo genere bisogna sentirsela di tornare e riproporsi. Ci vuole anche la testa libera e una disponibilità che ognuno deve ricercare in se stesso”.