Strafrosinone, in mascherina ma non si arrende al virus

Domenica mattina torna la gara su strada che si svolgerà secondo il rigido protocollo anti-covid della Fidal, denominato “L’Italia torna a correre”. Duecento gli iscritti. Regole severe. Confermato il percorso di 12,3 chilometri. Un messaggio di speranza e di normalità

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Un messaggio di speranza. Un lampo di normalità in un momento in cui non c’è nulla di normale. Nel nome di Luciano Renna e Maria Teresa Collalti, due persone che tanto hanno dato al capoluogo ciociaro. La Strafrosinone si piega ma non si spezza. Neppure il Covid-19 e la sua seconda micidiale ondata fermano una corsa che da 41 anni fa parte della vita sportiva e sociale di Frosinone.

E così domenica mattina puntuale torna la podistica di 12,300 chilometri con la sua 36^ edizione. Un’edizione particolare a numero chiuso (200 i partecipanti, in genere erano 500-600 gli atleti). E con il protocollo anti-Covid che dovrà essere seguito alla lettera.

Gli organizzatori dell’Atletica Frosinone, guidati dal presidente Roberto Ceccarelli, hanno profuso ogni sforzo. Per non privare la città di una manifestazione entrata ormai a pieno titolo nella storia del capoluogo. «Vogliamo ringraziare  il Comune di Frosinone, la Prefettura e la Questura per essere sempre stati disponibili al dialogo. E per aver, infine, approvato lo svolgimento della gara», dice Ceccarelli.

“L’Italia torna a correre”

LUCIANO RENNA

La gara si terrà secondo le misure del protocollo stilato dalla Federazione atletica leggera per le corse su strada. Un documento molto rigoroso, intitolato “L’Italia torna a correre” e nel quale sono contenute tutte le misure di sicurezza da rispettare. La parola d’ordine comunque sarà “responsabilità”. Ovvero ognuno dovrà fare la sua parte ed attenersi alle regole senza deroghe.

Il raduno è fissato per le 7.30 e nessuno dovrà arrivare prima per non creare assembramenti. Agli atleti sarà misurata la temperatura per entrare al Parco del Matusa dove è fissata la partenza.

Dovranno consegnare un’autocertificazione ed indossare la mascherina che potrà essere tolta solo dopo i primi 500 metri. Bisognerà cercare di mantenere sempre il distanziamento sociale alla partenza ed anche in fase di sorpasso. Appena tagliato il traguardo si dovranno reindossare le mascherine. Vietato ovviamente qualsiasi tipo di assembramento. E sarà fondamentale seguire le direttive degli organizzatori.

Il percorso secondo tradizione

Uno scatto di un’edizione passata

Se il protocollo Covid-19 ha imposto nuove regole a partire dal numero chiuso, il tracciato della Strafrosinone resterà quello di sempre. Con quei saliscendi che nel tempo hanno reso bella ed unica la gara. Partenza (ore 9.30) ed arrivo al Parco del Matusa. I corridori attraverseranno tutte le vie principali di Frosinone come via Marittima, via Don Minzoni, via Sacra Famiglia. Poi via Verdi, via America Latina, viale Marconi, Piazza IV Novembre, via Fosse Ardeatine, piazza Risorgimento.

E ancora via Quintino Sella, largo Grande, piazza A. Paleario, via Garibaldi, via Marco Minghetti. Poi Corso della Repubblica, viale Mazzini, piazza S. Tommaso d’Aquino. Per arrivare al viadotto Biondi, viale Roma, piazzale De Mattheis, via Tiburtina, piazza Madonna della Neve. Infine via Madonna della Neve, via M.T.Cicerone, via De Mattheis, via del Casone, via Adige, via Po, via Aldo Moro e zona Campo Sportivo.

Il ricordo di Luciano Renna e Maria Teresa Collalti

Maria Teresa Collalti

La Strafrosinone sarà valida come memorial Luciano Renna, uno dei maestri del giornalismo ciociaro. Grande appassionato di sport e sostenitore della corsa. Renna è morto nel 2005 ma il suo ricordo è sempre vivo. Tra l’altro fu lui a coniare il nome “Matusa” al vecchio stadio frusinate trasformato in parco. (Leggi qui L’uomo che creò il Matusa a Frosinone. In ricordo di Luciano Renna).

Per la prima volta sarà assegnato il “Trofeo Maria Teresa Collalti” che doveva disputarsi a marzo. Ed invece l’emergenza-coronavirus non aveva consentito lo svolgimento della gara.

Maria Teresa Collalti è venuta a mancare due anni fa. Era assessore comunale alla polizia municipale ed al personale. Ma soprattutto era molto impegnata nel mondo del volontariato e del sociale. Domenica entrambi riceveranno il giusto omaggio da parte della città.

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